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ITALIA

Incontro Nas-pm in procura Torino

Gli esperti su Stamina: "Cura pericolosa e scadente"

I verbali del tavolo tecnico: "Terapia nata in scantinati, sospetto uso siero fetale bovino". A Chieti incontro a sorpresa tra il ministro Lorenzin e il papà della piccola Noemi, la bimba autorizzata dai giudici al trattamento con il metodo Stamina. Fa discutere il caso delle cartelle cliniche che documenterebbero l'inefficacia della cura 

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Metodo Stamina

"Pericolosa" e "scadente". Questo il giudizio sul metodo Stamina nei verbali del tavolo tecnico composto da Nas, Istituto Superiore di Sanità, Centro Nazionale Trapianti e Agenzia del Farmaco (Aifa). Un giudizio che arriva anche dopo la bocciatura del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che sottolinea: "Stamina non esiste". 

I verbali del tavolo tecnico
''Preoccupante - si legge nei verbali del tavolo tecnico composto Iss, Aifa, Cnt e Nas, riunitosi nel 2012 - la pratica di utilizzare cellule provenienti da un paziente e infuse in un altro paziente''. ''Per quanto riguarda la dose di infusione, la si potrebbe definire 'omeopatica'', si legge ancora nei verbali. Gli esperti si sono poi concentrati su un sospetto: "Il metodo Stamina farebbe presupporre l'uso di Siero Fetale Bovino nei terreni di coltura''. Ci sarebbero timori anche su possibili ''danni neurologici", di trasmissione di virus e insorgenza di tumori, e di altri ''effetti collaterali dopo infusione, da verificare nel tempo''. Inoltre, la terapia è nata "in più strutture, alcune palesemente inidonee e ricavate da scantinati".

Lorenzin: Stamina non esiste
"Come ministro devo vigilare che le cose vengano fatte nel rispetto delle regole e nel rispetto prima di tutto della salute dei cittadini'', ha invece detto il ministro Lorenzin durante l'incontro a sorpresa all'ospedale di Chieti con Andrea, il papà di Noemi, la bimba di 18 mesi che pochi giorni fa ha ricevuto il via libera del giudice dell'Aquila per l'accesso d'urgenza al metodo Stamina. "La legge è uguale per tutti", ha detto Andrea. "Stamina non esiste", ha ribadito Lorenzin.


Incontro Nas-pm in Procura Torino
Procede intanto l'indagine della Procura agli Spedali Riuniti, l'unica struttura che dal 2011 ha applicato la discussa terapia del protocollo Vannoni, per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio. Truffa e somministrazione di farmaci imperfetti, le ipotesi di accusa. Sul caso c'è stato un incontro in Procura a Torino fra il pm Raffaele Guariniello i Nas del capoluogo piemontese. E' stato fatto il punto della situazione e sono state concertate le nuove iniziative (acquisizione di carte e testimonianze) da prendere nei prossimi giorni.

Le cartelle sospette
Nessun miglioramento dei pazienti e un decesso sospetto. È quanto emergerebbe, secondo il quotidiano La Stampa, dall'esame delle 36 cliniche dei pazienti in cura a Brescia con il metodo Stamina. Duro colpo alla credibilità della controversa terapia di Vannoni che risulterebbe cosi inutile e addirittura pericolosa stando ai documenti top secret a cui ha avuto accesso il quotidano.

Le mail tra Molino e Ricordi: non c'è miglioramento
Secondo La Stampa, esisterebbero delle mail tra Erica Molino, biologa del pool di Vannoni, e il professor Camillo Ricordi (esperto di Staminali dell'Universita di Miami con cui Stamina Foundation dovrebbe iniziare a gennaio una sperimentazione) in cui viene spiegato che non c'è alcun miglioramento dei pazienti trattati e anzi di una morte sospetta di un malato di atrofia multisistemica, patologia simile al Parkinson che solitamente non determina rischio di morte repentina. In pratica "la stessa Stamina sembrerebbe confermare il rapporto choc del comitato scientifico che ha bocciato la sperimentazione, affermando tra l'altro che in quelle infusioni di cellule staminali ce ne sarebbero sì e no tracce".

Vannoni: "Decesso dovuto a poliomelite"
Il fondatore del metodo Stamina risponde alle accuse di un decesso sopetto. "Il paziente non aveva nulla a che fare con la cellule stamina, che iniziano a dare risultati circa un mese dopo l'infusione", Sul suo profilo facebook, Davide Vannoni spiega che il malato in questione "è arrivato in condizioni terminali nei primi mesi del 2012, è mancato 15 giorni dopo la prima infusione a causa di una polmonite". E precisa "Umberto era già stato in cura nel 2008 per una grave forma di atrofia multisistemica purtroppo la terapia fu interrotta dal blocco fatto a Trieste dai Nas di Torino e la malattia dopo un po' di mesi ha ripreso a progredire".