POLITICA
Università Cattolica di Roma
Gentiloni: l'Italia non è più fanalino di coda Ue. Il nostro deficit è migliorato
"La crescita non è la soluzione è un segnale e una opportunità che le classi politiche del Paese devono cogliere - ha spiegato il Presidente del Consiglio - non dobbiamo tornare a dilapidare risorse che abbiamo, ma insistere in una linea di responsabilità e sobrietà"

"La crescita economica in pochi anni è passata da livelli negativi, -2%, ai livelli dati ieri dall'Istat dell'1,8%, già nel 2017. Quanto ai livelli di deficit si parla molto di rimproveri europei... e comunque noi abbiamo migliorato di molto la situazione del deficit italiano. C'è l'orgoglio e la soddisfazione di dire che si son fatti passi in avanti". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Cattolica a Roma.
E poi: "Il Paese si è rimesso a crescere ma questa crescita non ha sanato le ferite e le sofferenze sociali. La crescita non è la soluzione, è un segnale e un'opportunità che le classi politiche del Paese devono cogliere. Non dobbiamo tornare a dilapidare risorse che abbiamo, ma insistere in una linea di responsabilità e sobrietà ed essere consapevoli che il rimettersi in moto delle nostre imprese e delle nostre famiglie impone una sfida nuova, non una medaglia da esibire ma una opportunita'", ha sintetizzato. Il premier inoltre ha ribadito: "Chi ha responsabilità di governo deve intervenire sulle forme di esclusione e di povertà per fare in modo che la crescita non sia una crescita senza lavoro".
Gentiloni - nel corso del suo intervento - ha parlato anche di vaccini: "Al servizio della persone è la politica ed è anche la scienza, l'università. Al servizio della persone e non all'inseguimento di superstizioni. Giusto che contro cose che circolano si sia mobilitato il mondo della ricerca. Noi, e ringrazio Beatrice Lorenzin, abbiamo preso decisioni importanti perché la scienza è al servizio dell'uomo e deve essere difesa dalle istituzioni". Infine - sempre in materia di ricerca - ha comentato: "Dopo anni stiamo cercando di investire sulle borse di studio, sul diritto allo studio. L'assunzione di circa 1.600 ricercatori è uno dei provvedimento di cui sono più orgoglioso".
E poi: "Il Paese si è rimesso a crescere ma questa crescita non ha sanato le ferite e le sofferenze sociali. La crescita non è la soluzione, è un segnale e un'opportunità che le classi politiche del Paese devono cogliere. Non dobbiamo tornare a dilapidare risorse che abbiamo, ma insistere in una linea di responsabilità e sobrietà ed essere consapevoli che il rimettersi in moto delle nostre imprese e delle nostre famiglie impone una sfida nuova, non una medaglia da esibire ma una opportunita'", ha sintetizzato. Il premier inoltre ha ribadito: "Chi ha responsabilità di governo deve intervenire sulle forme di esclusione e di povertà per fare in modo che la crescita non sia una crescita senza lavoro".
Gentiloni - nel corso del suo intervento - ha parlato anche di vaccini: "Al servizio della persone è la politica ed è anche la scienza, l'università. Al servizio della persone e non all'inseguimento di superstizioni. Giusto che contro cose che circolano si sia mobilitato il mondo della ricerca. Noi, e ringrazio Beatrice Lorenzin, abbiamo preso decisioni importanti perché la scienza è al servizio dell'uomo e deve essere difesa dalle istituzioni". Infine - sempre in materia di ricerca - ha comentato: "Dopo anni stiamo cercando di investire sulle borse di studio, sul diritto allo studio. L'assunzione di circa 1.600 ricercatori è uno dei provvedimento di cui sono più orgoglioso".