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ITALIA

Dopo il sisma del 2009

Presunte mazzette per la ricostruzione dell'Aquila. Cinque arresti

Fermati un funzionario del Ministero per i beni e le attività culturali, tre imprenditori e un professionista. Tra i reati contestati corruzione, falso e turbativa d'asta

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Cinque arresti tra cui l'ex vice commissario alla ricostruzione. Presunte mazzette nell'ambito della ricostruzione post-terremoto per accaparrarsi appalti per il recupero di beni culturali ed ecclesiastici nel centro storico dell'Aquila. Per questa ragione Polizia e Guardia di finanza stanno eseguendo cinque ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e tre ai domiciliari, nei confronti di un funzionario del Ministero per i beni e le attività culturali, di un professionista e di tre imprenditori, per i reati di corruzione, falso, turbativa d'asta, millantato credito ed emissione e utilizzo di fatture inesistenti. Tra le cinque persone arrestate c'è anche l'ex vice commissario per la ricostruzione dell'Aquila.

L'operazione che ha portato ai cinque arresti è scattata su disposizione della Procura dell'Aquila. Le ordinanze sono state emesse dal gip Giuseppe Romano Gargarella. I provvedimenti in corso di esecuzione sono il risultato di una complessa e lunga indagine sulle procedure che riguardano la ricostruzione e il consolidamento di alcuni beni ecclesiastici e di altri beni culturali di particolare rilievo storico-artistico nel centro storico del capoluogo abruzzese, gravemente danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009.

Le indagini, avviate nel 2012, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari a carico dei componenti di un 'comitato d'affari', costituito da funzionari regionali, imprenditori e professionisti, finalizzato all'indebita acquisizione di lavori pubblici per
ricostruire o restaurare luoghi di culto ed abitazioni. Tra i destinatari del provvedimento degli arresti domiciliari figura anche l'ex vice Commissario per la Ricostruzione dell'Aquila. Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche 14 perquisizioni personali e locali, a carico di ulteriori soggetti, indagati, in stato di libertà, per i menzionati reati.

Una prima fase c'era già stata nei mesi scorsi con l'iscrizione nel registro degli indagati di alcuni imprenditori, professionisti e funzionari pubblici. L'attività investigativa è stata svolta congiuntamente dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza e dalla Squadra Mobile della Questura dell'Aquila.