SCIENZA
Mountain View invade i nostri corpi
Biomedica. La pillola di Google farà diagnosi precoci
Non bastava a Google dominare il mercato delle ricerche (e della pubblicità) di Internet. Ora si lancia anche nella biomedica, studiando sofisticati microapparecchi diagnostici

Google sta progettando particelle magnetiche capaci di "pattugliare" il corpo umano allo scopo di diagnosticare precocemente le malattie, anche il cancro. Le nanoparticelle - mille volte più piccole di un globulo rosso - sarebbero in grado "attaccarsi" a cellule, proteine o altre molecole del corpo umano.
Un dispositivo indossabile, dotato di uno speciale magnete, permetterebbe quindi di tenre sotto controllo tali nanoparticelle per verificarne il funzionamento e "contare" le anomalie così riscontrate.
La novità viene dalla Digital Live Conference del Wall Street Journal, durante la quale il biologo molecolare Andrew Conrad, capo del team "Life Sciences" del laboratorio di ricerca Google X, ha rivelato i propri obiettivi.
Si tratterebbe dunque di fornire un sistema di allerta precoce per le malattie in modo da intervenire con un trattamento più efficace, che trasformi la medicina "da reattiva a proattiva".
La ricerca sulle nanoparticelle diagnostiche impegna più di cento esperti: astrofisici, chimici, ingegneri. Se il loro lavoro porterà i frutti sperati le nanoparticelle diagnostiche potrebbero essere somministrate per via orale attraverso una semplice pillola.
Ipotesi e dubbi
Sarà presto possibile, lo immaginiamo, che ai consueti servizi offerti dal gigante del web si aggiungerà un nuovo tipo di "street view": quello che dall'esofago conduce all'ano. Un viaggio in perfetto "stile Jules Verne", dall'esito - però - più scontato.
Google non è solo Google
È anche "Google X": si tratta della divisione scientifica del colosso californiano, costituita nel 2010 per affrontare la sfida dello sviluppo tecnologico del futuro: vengono da lì, per esempio, i famosi occhiali multimediali. È diretta dal britannico Astro Teller, discendente del fisico Edward Teller (uno dei "padri" della prima bomba atomica) e dell'economista Gérard Debreu, Nobel per l'economia nel 1983; entrambi naturalizzati americani.
"Life Sciences Lab": il team
Del laboratorio di Scienze biologiche fanno parte: Andrew Conrad, fondatore del National Genetics Institute; Vik Bajaj, canadese, esperto di risonanza magnetica nucleare; Marija Pavlovic, ingegnere chimico serbo che studia l'effetto delle radiazioni sul DNA; Alberto Vitari, un onco-biologo italiano; e Brian Otis, esperto di microcircuiti wireless.
Pubblicità e denaro
Come chiunque può desumere leggendone il bilancio, Google trae dalla pubblicità più di 50 miliardi di dollari l'anno. Ovvio che si serva dei medesimi meccanismi che portano un così grande fiume di denaro nelle sue tasche anche per far parlare delle sue attività collaterali al core-business dell'azienda.
Tali attività - è certo il caso del progetto GoggleX - dovranno risultare così interessanti da portare ancora più pubblicità e, in prospettiva, ancora più denaro a Mountain View. La gallina di Page e Brin continua a deporre uova d'oro...
Un dispositivo indossabile, dotato di uno speciale magnete, permetterebbe quindi di tenre sotto controllo tali nanoparticelle per verificarne il funzionamento e "contare" le anomalie così riscontrate.
La novità viene dalla Digital Live Conference del Wall Street Journal, durante la quale il biologo molecolare Andrew Conrad, capo del team "Life Sciences" del laboratorio di ricerca Google X, ha rivelato i propri obiettivi.
Si tratterebbe dunque di fornire un sistema di allerta precoce per le malattie in modo da intervenire con un trattamento più efficace, che trasformi la medicina "da reattiva a proattiva".
La ricerca sulle nanoparticelle diagnostiche impegna più di cento esperti: astrofisici, chimici, ingegneri. Se il loro lavoro porterà i frutti sperati le nanoparticelle diagnostiche potrebbero essere somministrate per via orale attraverso una semplice pillola.
Ipotesi e dubbi
Sarà presto possibile, lo immaginiamo, che ai consueti servizi offerti dal gigante del web si aggiungerà un nuovo tipo di "street view": quello che dall'esofago conduce all'ano. Un viaggio in perfetto "stile Jules Verne", dall'esito - però - più scontato.
Google non è solo Google
È anche "Google X": si tratta della divisione scientifica del colosso californiano, costituita nel 2010 per affrontare la sfida dello sviluppo tecnologico del futuro: vengono da lì, per esempio, i famosi occhiali multimediali. È diretta dal britannico Astro Teller, discendente del fisico Edward Teller (uno dei "padri" della prima bomba atomica) e dell'economista Gérard Debreu, Nobel per l'economia nel 1983; entrambi naturalizzati americani.
"Life Sciences Lab": il team
Del laboratorio di Scienze biologiche fanno parte: Andrew Conrad, fondatore del National Genetics Institute; Vik Bajaj, canadese, esperto di risonanza magnetica nucleare; Marija Pavlovic, ingegnere chimico serbo che studia l'effetto delle radiazioni sul DNA; Alberto Vitari, un onco-biologo italiano; e Brian Otis, esperto di microcircuiti wireless.
Pubblicità e denaro
Come chiunque può desumere leggendone il bilancio, Google trae dalla pubblicità più di 50 miliardi di dollari l'anno. Ovvio che si serva dei medesimi meccanismi che portano un così grande fiume di denaro nelle sue tasche anche per far parlare delle sue attività collaterali al core-business dell'azienda.
Tali attività - è certo il caso del progetto GoggleX - dovranno risultare così interessanti da portare ancora più pubblicità e, in prospettiva, ancora più denaro a Mountain View. La gallina di Page e Brin continua a deporre uova d'oro...