SPORT
Auckland
Luna Rossa all'assalto dell'America's Cup: al via la sfida con Team New Zealand
Nel golfo di Hauraki, a Auckland, in Nuova Zelanda, l’imbarcazione italiana cercherà di portare in Italia il Trofeo più antico dello sport, detenuto da Emirates Team New Zealand. Due regate questa notte alle 4h00 ora italiana, in diretta su Rai 2, e poi a seguire nei prossimi giorni. Chi per primo ne conquista sette è il vincitore della 36 esima edizione dell’America’s Cup

I neozelandesi sono forti, perché hanno avuto dalla loro molto tempo a disposizione per lavorare alla barca e migliorarla, senza impegni nelle regate di qualificazione.
Sono forti perché sono i detentori della Coppa, ovviamente, e perché come da tradizione australe, in un paese dove il possesso di una vela viene ben prima di quello di un’automobile, sfornano talenti in continuazione.
Ma anche Luna Rossa è forte, perchè ha un’esperienza ormai ventennale nella Coppa, perché non ha lasciato nulla al caso, perché attraverso le regate di qualificazione e con la vittoria nella Prada Cup ha limato ogni possibile eccesso e difetto, perchè è riuscita a inventare facendosi copiare, come il doppio timoniere, e infine, ma non ultimo, perché ha a bordo campioni semplici e disinvolti, legati da un forte spirito di squadra.
Non c’è secondo classificato, com’è noto, se è vera la celebre risposta ricevuta nel 1851 dalla regina Vittoria che ammirando la regata di Cowes si informava come fossero andate le barche della flotta reale britannica, messe in fila da una sola barca americana, la Goletta America.
Che come ulteriore smacco cambiò anche il nome alla grande brocca d’argento, fino ad allora chiamata delle Cento Ghinee.
Un dominio ultrasecolare quello americano, durato fino al 1983, quando gli australiani di Australia II la conquistarono, portandola per la prima volta fuori dagli Stati Uniti.
In questi anni le barche sono radicalmente cambiate, fino alle odierne che volano letteralmente sull’acqua, una tecnica nata con le classi olimpiche, i cui migliori interpreti, come il timoniere di Team New Zealand, Peter Burling, poco meno che trentenne, nascono velisticamente proprio sui foil.
Hanno insomma una grande sensibilità di volo.
Dall’altra, su Luna Rossa, i due timonieri Francesco Bruni e James Spithill non nascono sui foil ma possiedono una profonda esperienza a tutto tondo, con una moltitudine di barche timonate. Ma i foil li conosce, e bene, anche il randista e tattico di Luna Rossa, Pietro Sibello.
Un pronostico non è possibile, ma si capirà subito dalle prime battute come stanno le cose.
Certo è che Luna Rossa Prada Pirelli non ha nulla da perdere, anzi: tutto da guadagnare.
E che il suo Patron, Patrizio Bertelli, al suo sesto assalto alla Coppa, di certo non vuole passare per il miglior perdente di sempre.
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Sono forti perché sono i detentori della Coppa, ovviamente, e perché come da tradizione australe, in un paese dove il possesso di una vela viene ben prima di quello di un’automobile, sfornano talenti in continuazione.
Ma anche Luna Rossa è forte, perchè ha un’esperienza ormai ventennale nella Coppa, perché non ha lasciato nulla al caso, perché attraverso le regate di qualificazione e con la vittoria nella Prada Cup ha limato ogni possibile eccesso e difetto, perchè è riuscita a inventare facendosi copiare, come il doppio timoniere, e infine, ma non ultimo, perché ha a bordo campioni semplici e disinvolti, legati da un forte spirito di squadra.
Non c’è secondo classificato, com’è noto, se è vera la celebre risposta ricevuta nel 1851 dalla regina Vittoria che ammirando la regata di Cowes si informava come fossero andate le barche della flotta reale britannica, messe in fila da una sola barca americana, la Goletta America.
Che come ulteriore smacco cambiò anche il nome alla grande brocca d’argento, fino ad allora chiamata delle Cento Ghinee.
Un dominio ultrasecolare quello americano, durato fino al 1983, quando gli australiani di Australia II la conquistarono, portandola per la prima volta fuori dagli Stati Uniti.
In questi anni le barche sono radicalmente cambiate, fino alle odierne che volano letteralmente sull’acqua, una tecnica nata con le classi olimpiche, i cui migliori interpreti, come il timoniere di Team New Zealand, Peter Burling, poco meno che trentenne, nascono velisticamente proprio sui foil.
Hanno insomma una grande sensibilità di volo.
Dall’altra, su Luna Rossa, i due timonieri Francesco Bruni e James Spithill non nascono sui foil ma possiedono una profonda esperienza a tutto tondo, con una moltitudine di barche timonate. Ma i foil li conosce, e bene, anche il randista e tattico di Luna Rossa, Pietro Sibello.
Un pronostico non è possibile, ma si capirà subito dalle prime battute come stanno le cose.
Certo è che Luna Rossa Prada Pirelli non ha nulla da perdere, anzi: tutto da guadagnare.
E che il suo Patron, Patrizio Bertelli, al suo sesto assalto alla Coppa, di certo non vuole passare per il miglior perdente di sempre.
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