SALUTE
Oncologia
Federanziani: serve fondo per farmaci innovativi
Al IV congresso di Rimini Federanziani denuncia: negli ultimi 5 anni approvate 37 nuove molecole contro il cancro, ma in Italia disponibili solo 22. E dato che la metà delle neoplasie riguarda le persone con più di 70 anni, bisogna istituire un Fondo dedicato all’oncologia, come è stato fatto per i farmaci contro l’epatite

La disponibilità di nuovi farmaci ha permesso di raggiungere risultati impensabili, sul fronte della lotta contro il cancro. Oggi il 60% in media delle persone colpite da un tumore guarisce, gli altri hanno comunque una qualità della vita migliore.
Ma i pazienti italiani hanno avuto accesso solo a 22 delle 37 nuove molecole: la disponibilità più ampia è stato offerta dagli Stati Uniti (31 su 37), Germania (28 su 37) e Gran Bretagna (28 su 37). Per questo è necessario istituire nel nostro Paese un Fondo Nazionale per l’Oncologia.
Questa la richiesta alle Istituzioni arrivata dal IV Congresso Nazionale della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute in corso a Rimini, con la partecipazione di rappresentanti del mondo della Sanità, delle Associazioni dei pazienti e delle Società scientifiche.
“L’Italia è il Paese più vecchio d’Europa: il 20% della popolazione ha oltre 65 anni, per un totale di 12 milioni di persone – ha detto Roberto Messina, presidente nazionale Senior Italia FederAnziani -. E l’invecchiamento rappresenta un fattore determinante nello sviluppo del cancro. E' essenziale creare subito questa fonte specifica di risorse dedicate per far fronte alle richieste di tutti i cittadini colpiti dalla malattia e per garantire i migliori trattamenti disponibili senza differenze fra le varie Regioni”.
A sostegno dell’istituzione del Fondo è stata avviata una petizione popolare con una raccolta di firme a partire dal Congresso di Rimini fra i 7mila delegati. Nel 2015 sono circa 3 milioni le persone che convivono con un tumore, il 4,9% degli italiani, con un incremento rispetto al 2010, del 17% (+20% fra gli uomini e +15% fra le donne).
Un Fondo dedicato all’interno del budget del SSN è indispensabile perché negli ultimi anni è cresciuto il peso economico delle terapie anticancro. Per la prima volta i farmaci antineoplastici e immunomodulatori si sono collocati in seconda posizione (dati AIFA 2014), subito dopo i trattamenti cardiovascolari, per impatto sulla spesa farmaceutica complessiva (3.934 milioni di euro) e al primo posto per spesa pubblica a carico del Servizio Sanitario Nazionale (3.899 milioni), in crescita del 9,6% rispetto al 2013.
Ma i pazienti italiani hanno avuto accesso solo a 22 delle 37 nuove molecole: la disponibilità più ampia è stato offerta dagli Stati Uniti (31 su 37), Germania (28 su 37) e Gran Bretagna (28 su 37). Per questo è necessario istituire nel nostro Paese un Fondo Nazionale per l’Oncologia.
Questa la richiesta alle Istituzioni arrivata dal IV Congresso Nazionale della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute in corso a Rimini, con la partecipazione di rappresentanti del mondo della Sanità, delle Associazioni dei pazienti e delle Società scientifiche.
“L’Italia è il Paese più vecchio d’Europa: il 20% della popolazione ha oltre 65 anni, per un totale di 12 milioni di persone – ha detto Roberto Messina, presidente nazionale Senior Italia FederAnziani -. E l’invecchiamento rappresenta un fattore determinante nello sviluppo del cancro. E' essenziale creare subito questa fonte specifica di risorse dedicate per far fronte alle richieste di tutti i cittadini colpiti dalla malattia e per garantire i migliori trattamenti disponibili senza differenze fra le varie Regioni”.
A sostegno dell’istituzione del Fondo è stata avviata una petizione popolare con una raccolta di firme a partire dal Congresso di Rimini fra i 7mila delegati. Nel 2015 sono circa 3 milioni le persone che convivono con un tumore, il 4,9% degli italiani, con un incremento rispetto al 2010, del 17% (+20% fra gli uomini e +15% fra le donne).
Un Fondo dedicato all’interno del budget del SSN è indispensabile perché negli ultimi anni è cresciuto il peso economico delle terapie anticancro. Per la prima volta i farmaci antineoplastici e immunomodulatori si sono collocati in seconda posizione (dati AIFA 2014), subito dopo i trattamenti cardiovascolari, per impatto sulla spesa farmaceutica complessiva (3.934 milioni di euro) e al primo posto per spesa pubblica a carico del Servizio Sanitario Nazionale (3.899 milioni), in crescita del 9,6% rispetto al 2013.