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MONDO

Le navi con gli agenti chimici ancora ferme in Siria

Armi chimiche, Bonino: "Da Damasco ritardo inaccettabile"

Il ministro degli Esteri ha spiegato che le navi di agenti chimici, che dovranno transitare a Gioia Tauro, non sono state ancora caricate in Siria perché il trasporto da Homs a Latakia "avviene con il contagocce". I commenti durante la visita in Libano

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Il ministro degli Esteri Emma Bonino
Beirut
"Da Damasco ritardo inaccettabile". Questo il commento del ministro degli Esteri Emma Bonino, in visita a Beirut, sulla mancata partenza del carico degli agenti chimici siriani. "Le navi che dovranno tansitare a Gioia Tauro non sono state ancora caricate", ha detto Bonino, ricordando che quando sarà il momento per il trasbordo sulla nave Usa Cape Ray "serviranno 36-48 ore".

Il trasporto degli agenti chimici da Homs a Latakia "avviene con il contagocce. Lo stesso consiglio esecutivo dell'Opac ha reso molto chiaro che questo ritardo non è più accettabile", ha sottolineato Emma Bonino, che ha aggiunto: "Alcuni sostengono che il regime frena, altri che la strada non è sicura: io credo siano tutte e due le cose".

 "C'è una certa irritazione anche per le navi danese e norvegese bloccate a Cipro per caricare solo uno o due container per volta. Andando avanti così non finiamo più. Tutto questo anche ai danesi e ai norvegesi costa", ha aggiunto il ministro. Riferendosi alle dichiarazioni di ieri di Mosca sull'impegno siriano a terminare il carico degli agenti chimici sulle navi entro il primo marzo, Bonino ha detto che "si può fare, così come si poteva fare anche entro fine gennaio". La Siria ha chiesto ulteriori equipaggiamenti per trasportare via terra i container di agenti chimici fino al porto di Latakia, ulteriori richieste che secondo il ministro italiano "sembrano eccessive". 

Al termine degli incontri istituzionali a Beirut, durante i quali si sono delineate le tappe per la conferenza per il rafforzamento delle forze armate libanesi che si dovrà tenere a Roma, Emma Bonino ha dichiarato: "Entro marzo ci sarà una riunione a livello tecnico-militare dei Paesi interessati, in modo da preparare il pacchetto dell'aiuto che sia finanziario, oppure in beni e servizi o training. Mentre per la convocazione di una conferenza a livello politico, pensiamo con le autorità libanesi a una data fra aprile e maggio".

Il ministro ha poi aggiunto: "Dipende anche dall'evoluzione politica e dalle scadenze elettorali del Libano, perché è sempre un'operazione nel quadro delle Nazioni Unite", ha aggiunto il ministro, sottolineando che "l'Italia vuol essere utile a questo Paese, non abbiamo agende nascoste".