ITALIA
Funerali al Palazzetto dello sport di Andria
Scontro tra treni, i funerali ad Andria. Il vescovo nell'omelia: "Per interessi dimenticata la vita"
Monsignor Mansi ha poi sottolineato: "Speriamo che ci si occupi dei diritti di tutte le persone a cominciare dai più deboli e fragili, a cominciare proprio dalle periferie". Sul fronte dell'inchiesta, per gli inquirenti tranesi "inverosimile" errore umano 6 persone

"Temiamo che per troppi anni e per tante persone queste terre siano state considerate le periferie dell'Italia, quelle periferie alle quali il nostro Papa Francesco ha fatto tante volte riferimento". Lo ha detto il vescovo di Andria, mons.Luigi Mansi, ai funerali di 13 delle 23 vittime del disastro ferroviario avvenuto in Puglia. "Speriamo che si sospenda questo fare - ha detto ancora - e che ci si occupi dei diritti di tutte le persone a cominciare dai più deboli e fragili, a cominciare proprio dalle periferie". Mons. Manzi ha poi proseguito: "Le nostre coscienze sono state addormentate da prassi che ci sembrano normali ma non lo sono: quelle prassi dell'economia in cui non si pensa alla vita delle persone ma alla convenienza e all'interesse, senza scrupoli e con piccole e grandi inadempienze del proprio dovere.
Migliaia di persone alle esequie
Almeno 5000 persone hanno preso parte ai funerali, alla presenza della autorità locali, del Capo dello Stato, Sergio Mattarella e della Presidente della Camera Laura Boldrini che twitta: "Ad Andria per l'ultimo saluto alle vittime della tragedia ferroviaria e per abbracciare i loro familiari".
Soccorritore ai funerali: ricordo solo tanti morti
"Io ricordo solo un sacco di morti". Si commuove, piange e si copre il viso con una mano il vigile del fuoco che piange ricordando l'intervento che assieme ai colleghi ha operato martedì scorso arrivando sul luogo dell'incidente ferroviario. Lui e altri pompieri dei distaccamenti di Molfetta, Barletta e Corato hanno per primo soccorsi i feriti e tirato fuori dalle lamiere i copri senza vita dei passeggeri.
"Era era un disastro c'erano persone che erano riuscite a uscire dai treni con le loro gambe ma sembravano degli zombie. Piangevano, si abbracciavano. Siamo stati i primi ad arrivare", gli fa eco un collega che racconta che "a un certo punto eravamo disidratata i ma non volevamo andare via, le forze venivano meno". "E' stato bruttissimo, raccogliere tutti quei morti, scusate", dice.
Fonti pm, inverosimile errore umano 6 persone
E' "inverosimile" che l'incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio in Puglia e che ha provocato 23 morti e 50 feriti sia stato provocato da un errore umano. Lo ripetono gli inquirenti tranesi secondo i quali "è inverosimile il concorso di una serie di comportamenti tutti convergenti su un unico evento".
I comportamenti che apparentemente hanno portato al disastro sono quelli di sei ferrovieri: i due capistazione che hanno dato il via libera ai treni, i due macchinisti e i due capitreno che non si sono accorti che i loro convogli non dovevano partire. Per questo le indagini stanno affrontando un secondo livello: capire se i ferrovieri erano tutti nelle condizioni di percepire il pericolo.
A pm contratti concessione e servizio
Le proroghe del contratto di concessione tra Regione e Ferrotramviaria, i contratti di servizio che legano da decenni l'ente pubblico alla società privata, il regolamento di esercizio di Ferrotramviaria e la carta dei servizi dell'azienda saranno esaminati dai pm tranesi che indagano sul disastro ferroviario che ha provocato 23 morti e 50 feriti. Dagli atti, che sarebbero già stati acquisiti dalla Gdf, potrebbero emergere eventuali responsabilità di tecnici e politici regionali.
Il pool di cinque magistrati, coordinati dal procuratore Francesco Giannella, approfondirà se le continue proroghe del contratto di servizio, fatte quasi automaticamente, hanno preso seriamente in considerazione il profilo della sicurezza sulla linea a binario unico in cui è avvenuto l'incidente.
Una linea, quella tra Bari e Barletta che, dal 2013, da quando è stato creato il collegamento con l'aeroporto di Bari- Palese, ha visto aumentare enormemente i volumi di traffico, tanto da essere considerata vitale dai sindaci di tutto il nord Barese. Quindi - si domandano gli inquirenti - a seguito dei nuovi volumi di traffico il Regolamento di esercizio è cambiato? E' stato esaminato e approvato dagli organismi tecnici come l'Ustif, ufficio periferico del Ministero dei Trasporti? E la normativa sulla sicurezza con il consenso telefonico era ancora ammessa dalle norme in vigore? I pm non escludono di acquisire l'accordo di programma siglato nel 2000 tra Ministero dei Trasporti e Regione Puglia con il quale fu trasferito all'ente locale il compito di programmazione e amministrazione dei trasporti ferroviari in concessione.
Migliaia di persone alle esequie
Almeno 5000 persone hanno preso parte ai funerali, alla presenza della autorità locali, del Capo dello Stato, Sergio Mattarella e della Presidente della Camera Laura Boldrini che twitta: "Ad Andria per l'ultimo saluto alle vittime della tragedia ferroviaria e per abbracciare i loro familiari".
Ad #Andria per l'ultimo saluto alle vittime della tragedia ferroviaria e per abbracciare i loro familiari pic.twitter.com/k1SNNPLKPF
— laura boldrini (@lauraboldrini) 16 luglio 2016
Soccorritore ai funerali: ricordo solo tanti morti
"Io ricordo solo un sacco di morti". Si commuove, piange e si copre il viso con una mano il vigile del fuoco che piange ricordando l'intervento che assieme ai colleghi ha operato martedì scorso arrivando sul luogo dell'incidente ferroviario. Lui e altri pompieri dei distaccamenti di Molfetta, Barletta e Corato hanno per primo soccorsi i feriti e tirato fuori dalle lamiere i copri senza vita dei passeggeri.
"Era era un disastro c'erano persone che erano riuscite a uscire dai treni con le loro gambe ma sembravano degli zombie. Piangevano, si abbracciavano. Siamo stati i primi ad arrivare", gli fa eco un collega che racconta che "a un certo punto eravamo disidratata i ma non volevamo andare via, le forze venivano meno". "E' stato bruttissimo, raccogliere tutti quei morti, scusate", dice.
Fonti pm, inverosimile errore umano 6 persone
E' "inverosimile" che l'incidente ferroviario avvenuto il 12 luglio in Puglia e che ha provocato 23 morti e 50 feriti sia stato provocato da un errore umano. Lo ripetono gli inquirenti tranesi secondo i quali "è inverosimile il concorso di una serie di comportamenti tutti convergenti su un unico evento".
I comportamenti che apparentemente hanno portato al disastro sono quelli di sei ferrovieri: i due capistazione che hanno dato il via libera ai treni, i due macchinisti e i due capitreno che non si sono accorti che i loro convogli non dovevano partire. Per questo le indagini stanno affrontando un secondo livello: capire se i ferrovieri erano tutti nelle condizioni di percepire il pericolo.
A pm contratti concessione e servizio
Le proroghe del contratto di concessione tra Regione e Ferrotramviaria, i contratti di servizio che legano da decenni l'ente pubblico alla società privata, il regolamento di esercizio di Ferrotramviaria e la carta dei servizi dell'azienda saranno esaminati dai pm tranesi che indagano sul disastro ferroviario che ha provocato 23 morti e 50 feriti. Dagli atti, che sarebbero già stati acquisiti dalla Gdf, potrebbero emergere eventuali responsabilità di tecnici e politici regionali.
Il pool di cinque magistrati, coordinati dal procuratore Francesco Giannella, approfondirà se le continue proroghe del contratto di servizio, fatte quasi automaticamente, hanno preso seriamente in considerazione il profilo della sicurezza sulla linea a binario unico in cui è avvenuto l'incidente.
Una linea, quella tra Bari e Barletta che, dal 2013, da quando è stato creato il collegamento con l'aeroporto di Bari- Palese, ha visto aumentare enormemente i volumi di traffico, tanto da essere considerata vitale dai sindaci di tutto il nord Barese. Quindi - si domandano gli inquirenti - a seguito dei nuovi volumi di traffico il Regolamento di esercizio è cambiato? E' stato esaminato e approvato dagli organismi tecnici come l'Ustif, ufficio periferico del Ministero dei Trasporti? E la normativa sulla sicurezza con il consenso telefonico era ancora ammessa dalle norme in vigore? I pm non escludono di acquisire l'accordo di programma siglato nel 2000 tra Ministero dei Trasporti e Regione Puglia con il quale fu trasferito all'ente locale il compito di programmazione e amministrazione dei trasporti ferroviari in concessione.