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MONDO

Londra

Ragazza diciottenne italo egiziana pestata e uccisa da una gang di coetanee a Nottingham

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La procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla morte di Mariam Moustafa, deceduta mercoledì pomeriggio, dopo tre settimane di coma, a Nottingham, in Inghilterra.

La 18enne, che studiava ingegneria al Nottingham College, è stata aggredita alla fermata dell'autobus all'esterno del Victoria Centre, in Parliament Street, il 20 febbraio alle 20. Ha cercato di fuggire alla furia del gruppo, che l'aveva trascinata per terra per oltre venti metri, salendo a bordo di un autobus.

Il branco, composto da una decina di ragazze, l'ha però seguita e ha continuato a picchiarla anche sul mezzo, finchè non è intervenuto l'autista che le ha bloccate. Mariam aveva già perso i sensi. E' stata portata al Queen's Medical Center dove i medici l'hanno dimessa poche ore dopo. Il giorno seguente è stata ricoverata d'urgenza al Nottingham City Hospital dov'è morta dopo tre settimane di coma.

Il gruppo aveva ripreso tutta l'aggressione con il cellulare e condiviso poi i filmati con gli amici. 

Una ragazza italiana di origini egiziane
La giovane si era trasferita da Ostia, dove era nata e cresciuta, in Inghilterra.  Il padre voleva far studiare Mariam assieme alla sorella di 15 anni e un fratello di 12 nelle scuole inglesi. Così, 4 anni fa, il trasferimento a Londra.

La polizia: in corso approfondita indagine 
La polizia di Nottinghamshire, secondo quanto riportato dal Sun, conferma il pestaggio ed è al lavoro per identificare tutte le responsabili. 

La famiglia accusa: si poteva salvare
La famiglia della giovane ha accusato la polizia di non aver agito per tempo dopo che la ragazza era già stata aggredita una prima volta, insieme alla sorella Mallak, dalle stesse ragazze nell'agosto scorso; un avvertimento che fu "ignorato". "Immaginate l'indignazione se una ragazza inglese fosse stata uccisa da 10 musulmani, immigrati arabi", ha detto il padre della giovane, Hatim Moustafa. "Voglio giustizia per mia figlia, non solo per lei, ma anche perchè non succeda a un altro giovane. Mia figlia era un angelo. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per chiunque. Ed era il mondo per me. Cercava di aiutare tutti. Non è giusto: avevo bisogno di aiuto ed è arrivato dopo, quando era morta". Accuse sono state lanciate anche contro i medici dell'ospedale dove la 18enne è stata portata dopo l'incidente, che non si sono accorti dell'emorragia cerebrale in corso e l'hanno rimandata a casa.  Lo zio di Mariam, Amr ElHariry, ha ribadito la necessità per la famiglia di sapere cosa è successo e avere giustizia: "Per noi non è importante se è un reato d'odio, un crimine razzista o per furto. Alla fine è un omicidio. Possono descriverlo come vogliono ma abbiamo bisogno di sapere quale sia la situazione, vogliamo che la giustizia venga applicata a coloro che l'hanno uccisa senza un motivo".

La mamma di Mariam: quelle ragazze ad agosto le avevano già rotto una gamba
"Alcune di quelle ragazze ad agosto avevano rotto la gamba di Mariam e riempito di pugni la sorella più piccola, Mallak, di 15 anni". A parlare è Nasreen, la madre di Mariam. A raccogliere le sue dichiarazioni è Pablo Trincia de Le Iene. "Una sera di una settimana fa hanno anche tirato delle uova contro la nostra porta di casa" ha raccontato la donna. La trasmissione parlerà di questa terribile vicenda nella puntata di domani.

Gb tenta placare Cairo 
La morte della ragazza ha suscitato grande emozione in Egitto, obbligando il capo della diplomazia britannica a reagire per placare gli animi."Profondamente rattristato dalla morte nel Regno Unito della cittadina egiziana Mariam Moustafa. Le mie condoglianze ai familiari di Mariam", ha scritto Boris Johnson su Twitter. "Ho assicurato al ministro degli Esteri egiziano Shoukry che la polizia di Nottinghamshire (contea del centro dell'Inghilterra) indaga sulla vicenda".