ITALIA
Uccisa nel 1994
Ilaria Alpi, dopo 16 anni scarcerato Hashi Omar Hassan
L'uomo, detenuto a Padova, è stato condannato per l'omicido della giornalista e di Miran Hrovatin

E' stato scarcerato oggi, dopo 16 anni, Hashi Omar Hassan, accusato di concorso nel duplice omicidio della giornalista Ilaria Alpi e del cineoperatore Miran Hrovatin, avvenuto a Mogadiscio (Somalia) nel marzo del 1994. Hassan, che era recluso a Padova, deve scontrare altri tre anni ai servizi sociali.
Hashi era stato condannato a 26 anni di carcere dei quali ne ha scontati 16. Grazie all'indulto gli sono stati sottratti 3 anni ed ha potuto usufruire della liberazione anticipata di 4 anni per buona condotta. Ai servizi sociali, che effettuerà sempre a Padova, dovrà lavorare per altri 3 anni. Secondo quanto si è appreso, Hashi starebbe anche cercando lavoro.
Hashi, 41 anni, come ha reso noto in una recente intervista, probabilmente, una volta scontata l'intera pena, tornerà in Somalia per "recuperare il tempo perduto". Non sarà la stessa Somalia che ha lasciato una ventina di anni fa ma rimane comunque il suo Paese, sebbene devastato dalle guerre che si sono succedute negli ultimi vent'anni e più.
L'accusa a suo carico è di concorso in omicidio per la giornalista di Rai3 Ilaria Alpi e il cameraman Miran Hrovatin, freddati da un commando a Mogadiscio il 20 marzo 1994, mentre erano a bordo di un pick-up Toyota che attraversava la capitale somala, dopo essere tornati, da poco, da un incontro fuori Mogadiscio con il sultano del Bosaso. Una Land Rover tagliò loro la strada, ne discesero almeno 7 persone armate che facendo fuoco uccisero Ilaria e Miran.
Dopo una lunga serie di indagini e di processi, con anche il coinvolgimento di una Commissione parlamentare, Hashi fu condannato dalla Cassazione a 26 anni di carcere. Il suo grande accusatore era un altro somalo, Ahmed Ali Rage, detto Jelle il quale, però, di recente ha ritrattato tutte le sue dichiarazioni sostenendo di aver mentito volontariamente perché pagato per farlo. Una confessione che nell'interminabile storia di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, e delle ragioni che portarono al duplice omicidio, potrebbe riaprire ancora una volta il versante giudiziario.
L'avvocato che da sempre assiste Hashi, Douglas Douale, infatti, ha già annunciato che la settimana prossima depositerà "tutti gli atti alla Corte d'Appello di Perugia per chiedere la revisione del processo". Un atto questo, che appare sufficientemente fondato proprio sulla scorta degli ultimi avvenimenti.
Hashi era stato condannato a 26 anni di carcere dei quali ne ha scontati 16. Grazie all'indulto gli sono stati sottratti 3 anni ed ha potuto usufruire della liberazione anticipata di 4 anni per buona condotta. Ai servizi sociali, che effettuerà sempre a Padova, dovrà lavorare per altri 3 anni. Secondo quanto si è appreso, Hashi starebbe anche cercando lavoro.
Hashi, 41 anni, come ha reso noto in una recente intervista, probabilmente, una volta scontata l'intera pena, tornerà in Somalia per "recuperare il tempo perduto". Non sarà la stessa Somalia che ha lasciato una ventina di anni fa ma rimane comunque il suo Paese, sebbene devastato dalle guerre che si sono succedute negli ultimi vent'anni e più.
L'accusa a suo carico è di concorso in omicidio per la giornalista di Rai3 Ilaria Alpi e il cameraman Miran Hrovatin, freddati da un commando a Mogadiscio il 20 marzo 1994, mentre erano a bordo di un pick-up Toyota che attraversava la capitale somala, dopo essere tornati, da poco, da un incontro fuori Mogadiscio con il sultano del Bosaso. Una Land Rover tagliò loro la strada, ne discesero almeno 7 persone armate che facendo fuoco uccisero Ilaria e Miran.
Dopo una lunga serie di indagini e di processi, con anche il coinvolgimento di una Commissione parlamentare, Hashi fu condannato dalla Cassazione a 26 anni di carcere. Il suo grande accusatore era un altro somalo, Ahmed Ali Rage, detto Jelle il quale, però, di recente ha ritrattato tutte le sue dichiarazioni sostenendo di aver mentito volontariamente perché pagato per farlo. Una confessione che nell'interminabile storia di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, e delle ragioni che portarono al duplice omicidio, potrebbe riaprire ancora una volta il versante giudiziario.
L'avvocato che da sempre assiste Hashi, Douglas Douale, infatti, ha già annunciato che la settimana prossima depositerà "tutti gli atti alla Corte d'Appello di Perugia per chiedere la revisione del processo". Un atto questo, che appare sufficientemente fondato proprio sulla scorta degli ultimi avvenimenti.