ECONOMIA
Enti locali: chi spende troppo? Perugia. E il Comune più virtuoso? Lamezia Terme
Resi noti i numeri calcolati dalla nuova banca dati del Tesoro: il capoluogo umbro è il più "spendaccione" con oltre 1.000 euro ad abitante. Molte città del Mezzogiorno a sorpresa nelle posizioni alte della "classifica"

Nel 2010 è stato il Comune di Perugia a registrare il più ampio scostamento negativo tra il fabbisogno standard per abitante calcolato dalla nuova Banca dati del Ministero dell'Economia e la spesa storica effettiva: 734 euro contro 1.057,con una differenza di -31%. Il Comune più "virtuoso" è risultato quello di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, che ha speso 29 euro per abitante contro il fabbisogno standard calcolato dal Mef di 607 euro, con una differenza percentuale positiva del 41%. Seguono Perugia, nell'elenco dei dieci Comuni al di sopra dei sessantamila abitanti che hanno registrato gli scostamenti negativi più accentuati nella classifica delle pagelle dei "rimandati", Brindisi (-29%), Taranto (-25%), Potenza (-24%), Fiumicino in provincia di Roma (-23%), Salerno (-22%), Lecce (-19%); Venezia (-19%), Viareggio (-19%) e, infine, Casoria, in provincia di Napoli (-165).
Dopo Lamezia Terme, troviamo nell'elenco dei dieci Comuni più virtuosi, Giugliano in Campania, provincia di Napoli, con +33%, Vicenza (32%), Arezzo (21%), Imola (20%), Forlì 20%), Reggio Calabria (20%), Pescara (16%), Crotone (16%) e Bergamo con il 15 per cento. Tra i capoluoghi di regione, Torino ha registrato nel 2010 il maggior scostamento positivo (+7%) tra fabbisogno standard e spesa storica effettiva. Roma registra un -7% e Milano un +1 per cento. Bologna -5% e Campobasso +15%. Ancona -3% e Firenze -10%. Risultato speculare rispetto al capoluogo toscano per Genova che registra un +10%. Nelle "capitali" del Sud, Napoli segna un -4% e Bari un +6% e Catanzaro +14%.
Dopo Lamezia Terme, troviamo nell'elenco dei dieci Comuni più virtuosi, Giugliano in Campania, provincia di Napoli, con +33%, Vicenza (32%), Arezzo (21%), Imola (20%), Forlì 20%), Reggio Calabria (20%), Pescara (16%), Crotone (16%) e Bergamo con il 15 per cento. Tra i capoluoghi di regione, Torino ha registrato nel 2010 il maggior scostamento positivo (+7%) tra fabbisogno standard e spesa storica effettiva. Roma registra un -7% e Milano un +1 per cento. Bologna -5% e Campobasso +15%. Ancona -3% e Firenze -10%. Risultato speculare rispetto al capoluogo toscano per Genova che registra un +10%. Nelle "capitali" del Sud, Napoli segna un -4% e Bari un +6% e Catanzaro +14%.