ITALIA
Il presidente di Confindustria
Maltempo, Squinzi: "Un dovere del Paese investire in infrastrutture"
"Il problema è molto più grosso dei danni provocati. È la conferma del dissesto idrogeologico a cui aggiungerei quello sismico del paese"

Sul maltempo interviene anche il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi: "Il problema è molto più grosso dei danni provocati dal maltempo. È la conferma del dissesto idrogeologico a cui aggiungerei quello sismico del paese. Il problema è credere che investire nelle infrastrutture è un dovere assoluto per il nostro paese" ha detto a margine della consegna del premio per l'innovazione intitolato ad Andrea Pininfarina.
"Tanti di noi - continua Squinzi - stanno vivendo il maltempo sulla propria pelle. Io per primo: ho passato la nottata tra sabato e domenica a controllare l'acqua che saliva nelle cantine".
Serve percorso di crescita a cifra tonda
"Le radici della crescita - ha detto il presidente della Confindustria - si alimentano negli investimenti, privati e pubblici, diventano stabili e tenaci se affondano nella società e nelle istituzioni. Solo la crescita vera, non quella in centesimi, ridarà lavoro agli italiani".
"Studiare gli esempi di chi ce l'ha fatta"
Squinzi ha aggiunto che "perdersi tra i piccoli frammenti di Pil, positivi o negativi che siano, rischia di distoglierci dall'obiettivo di fondo. Perché siamo alla ricerca disperata di crescita vera, un modo intelligente per comprendere e mettere in pratica buoni rimedi, è studiare l'esempio di chi ce l'ha fatta, di chi in questi anni non solo ha retto la forza d'urto della crisi, ma ha migliorato la propria posizione competitiva sui mercati".
"Tanti di noi - continua Squinzi - stanno vivendo il maltempo sulla propria pelle. Io per primo: ho passato la nottata tra sabato e domenica a controllare l'acqua che saliva nelle cantine".
Serve percorso di crescita a cifra tonda
"Le radici della crescita - ha detto il presidente della Confindustria - si alimentano negli investimenti, privati e pubblici, diventano stabili e tenaci se affondano nella società e nelle istituzioni. Solo la crescita vera, non quella in centesimi, ridarà lavoro agli italiani".
"Studiare gli esempi di chi ce l'ha fatta"
Squinzi ha aggiunto che "perdersi tra i piccoli frammenti di Pil, positivi o negativi che siano, rischia di distoglierci dall'obiettivo di fondo. Perché siamo alla ricerca disperata di crescita vera, un modo intelligente per comprendere e mettere in pratica buoni rimedi, è studiare l'esempio di chi ce l'ha fatta, di chi in questi anni non solo ha retto la forza d'urto della crisi, ma ha migliorato la propria posizione competitiva sui mercati".