ITALIA
A bordo almeno 400 persone
Nave senza equipaggio carica di migranti verso la Calabria, la nuova strategia degli scafisti
Il mercantile batte bandiera della Sierra Leone e ora, guidato dagli uomini della Guardia Costiera, sta per arrivare a Corigliano Calabro. Un viaggio ancora pericoloso di quelli "tradizionali" perchè le navi senza equipaggio rischiano di schiantarsi sulla costa al momento dello sbarco.

Si sta dirigendo verso il porto di Corigliano Calabro il mercantile battente bandiera della Sierra Leone rimasto senza carburante e abbandonato nelle acque del Mar Jonio dall'equipaggio di trafficanti con a bordo almeno 400 migranti, quasi tutti siriani, tra i quali almeno 50 bambini. L'Aeronautica Militare ha calato a bordo della nave sei uomini della Guardia Costiera che stanno governando la nave durante le manovre che la vedono trainata da un rimorchiatore islandese parte della missione Frontex. L'arrivo è previsto al massimo per le 24:00 di questa sera.
Navi senza equipaggio: la nuova tecnica degli stagisti
Una nave alla deriva, abbandonato dal suo equipaggio di trafficanti di uomini. E' la terza volta che vediamo questo nuovo sistema utilizzato dagli scafisti. Riescono a mettere le mani su navi dismesse da due o tre anni, diverse a seconda della stagione: carrette del mare in estate, imbarcazioni anche di 100 metri in inverno, quando il mare è più pericoloso. Poi, dopo aver impostato la rotta - o aver dato i rudimenti a qualche migrante a bordo - la lasciano in balia del mare, del maltempo, della morte che può sopraggiungere da un momento all'altro.
Sbarchi ancora più rischiosi
Gli sbarchi sono pericolosissimi: priva di comando, la nave può andarsi a schianatare sulle coste. E corrono grossi rischi anche gli uomini della Guardia Costera che per salvare i migranti a bordo devono salire sulle navi spesso in condizioni meteo limite calandosi da un elicottero.
Quasi sempre a bordo ci sono profughi siriani
A bordo delle navi più grandi ci sono spesso i profughi siriani: sono disposti a pagare di più, ma chiedono mezzi sicuri. E per questa "sicurezza" nella precarietà del viaggio pagano anche 8 mila dollari a testa, spiega la Guardia Costiera calabrese che purtroppo ha imparato a conoscere il sistema.
Navi senza equipaggio: la nuova tecnica degli stagisti
Una nave alla deriva, abbandonato dal suo equipaggio di trafficanti di uomini. E' la terza volta che vediamo questo nuovo sistema utilizzato dagli scafisti. Riescono a mettere le mani su navi dismesse da due o tre anni, diverse a seconda della stagione: carrette del mare in estate, imbarcazioni anche di 100 metri in inverno, quando il mare è più pericoloso. Poi, dopo aver impostato la rotta - o aver dato i rudimenti a qualche migrante a bordo - la lasciano in balia del mare, del maltempo, della morte che può sopraggiungere da un momento all'altro.
Sbarchi ancora più rischiosi
Gli sbarchi sono pericolosissimi: priva di comando, la nave può andarsi a schianatare sulle coste. E corrono grossi rischi anche gli uomini della Guardia Costera che per salvare i migranti a bordo devono salire sulle navi spesso in condizioni meteo limite calandosi da un elicottero.
Quasi sempre a bordo ci sono profughi siriani
A bordo delle navi più grandi ci sono spesso i profughi siriani: sono disposti a pagare di più, ma chiedono mezzi sicuri. E per questa "sicurezza" nella precarietà del viaggio pagano anche 8 mila dollari a testa, spiega la Guardia Costiera calabrese che purtroppo ha imparato a conoscere il sistema.