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MONDO

Prime grane per Macron

Francia, scontro su tagli a Difesa: si dimette capo di stato maggiore

L'opposizione, a destra e sinistra, ha colto l'occasione per criticare Macron

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Guai da gestire per il presidente francese Emmanuel Macron. Il capo di stato maggiore dell'esercito Pierre de Villiers si è dimesso dall'incarico, sostituito appena tre ore dopo dal governo con il generale François Lecointre, sinora capo del gabinetto militare del premier.

Tutto nasce dalle divergenze d'opinioni tra de Villiers e Macron, legate al taglio di 850 milioni di euro al budget destinato alla Difesa e diventate un duro scontro pubblico, con Macron che ha (invano) seccamente tentato di 'rimettere in riga' il militare 'ribelle'.

In una nota in cui ha spiegato le proprie dimissioni, de Villiers ha detto di ritenere impossibile "il proseguimento del modello di esercito" che ritiene necessario a garantire la protezione della Francia.

E' la prima volta nella Quinta repubblica, dal 1958, che la Francia assiste a dimissioni del capo di stato maggiore. Il generale 'ribelle' il 12 luglio si era lasciato andare a critiche per i tagli, davanti a una commissione parlamentare, tuonando: "Non mi fregherete".

Alla vigilia della festa nazionale del 14 luglio, Macron aveva lanciato la prima bacchettata al militare, pur senza far nomi: "Sono il vostro capo, rispetto gli impegni presi" e "non ho bisogno di pressioni o commenti".

Intanto, su Le Figaro de Villiers elencava tutte le sfide che la Francia affronta e per cui ritiene necessario che le forze armate siano adeguatamente finanziate. Il 14 luglio Macron e il militare hanno assistito assieme alla parata sugli Champs-Elysées: il clima tra i due era gelido.

Le stilettate senza espliciti riferimenti sono proseguite sino alle dimissioni, che Macron ha accettato.Il portavoce del governo, Christophe Castaner, ha sottolineato che de Villiers "si sbaglia" sul fatto che l'esercito non abbia i mezzi per assolvere alle sue funzioni.

E per tentare di chiudere velocemente la crisi politica, Macron ha scelto come nuovo capo di stato maggiore il generale François Lecointre. "Un eroe noto all'esercito come tale", l'ha descritto Castaner, "per la sua esperienza in combattimento".

L'opposizione, a destra e sinistra, ha colto l'occasione per criticare Macron sul taglio dei fondi in un periodo in cui la Francia ha di fronte a sé sfide legate alla sicurezza, sia nei suoi confini sia fuori, sfide che lo stesso Macron ha promesso di affrontare con forza.

Dalle file dei Republicains, l'ex ministro della Difesa Gérard Longuet ha accusato il presidente di far prevalere la tutela delle Finanze rispetto a quella dell'esercito. E dall'estrema destra del Front National, Marine Le Pen gli ha imputato tagli "nonostante avesse dato la parola sul contrario".

Dalla sinistra radicale della France Insoumise, Alexis Corbière ha affermato che il generale non abbia fatto che "il suo dovere" e che il comportamento di Macron sia stato invece "intollerabile"