ITALIA
Nel Cuneese. Dinamica non convince del tutto gli inquirenti
Ucciso durante tentativo rapina, e' caccia al killer

Lo hanno sorpreso in garage, al piano terra della sua villetta. Li' Patrizio Piatti, orafo in pensione di 65 anni, e' stato ucciso da un colpo di pistola alla tempia. Un tentativo di rapina finito nel sangue, secondo il racconto della moglie Maddalena, l'unica testimone, ascoltata a lungo dai carabinieri. Ma l'ipotesi non convince del tutto gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore di Asti Laura Deodato, che stanno ampliando le indagini all'attivita' e alla vita privata dell'uomo.
Il delitto martedì mattina in frazione Capelli, tra Santo Stefano e Monteu Roero, sulle colline delle Langhe Cuneesi. Come ogni mattina, poco prima delle sette, Piatti era pronto a recarsi al lavoro, un piccolo laboratorio orafo di Torino. Camicia e pantaloni blu, stava per salire sulla sua Fiat 500 di colore scuro, quando si e' imbattuto in due malviventi che - secondo la prima ricostruzione - volevano rubare nella villetta.
L'uomo li ha affrontati senza paura. A mettere fine alla colluttazione gli spari di una pistola, probabilmente una calibro nove, che non gli ha dato scampo. Immediato
l'allarme lanciato dalla moglie, strattonata dai due che sono poi fuggiti lungo una stradina dove ad attenderli a bordo di un'auto c'era un terzo complice. L'intervento del 118 con due ambulanze, e i tentativi di rianimazione, non sono pero' serviti a nulla.
I carabinieri del reparto operativo, agli ordini del maggiore Nicola Ricchiuti, hanno fatto scattare la caccia all'uomo in tutta la provincia. Ma dei malviventi nessuna traccia. Sul luogo del delitto, per i rilievi del caso, anche gli specialisti del
Ris di Parma, a caccia di impronte digitali e di eventuali tracce organiche utili a identificare il killer e i suoi complici.
Nella caserma di Canelli, trasformata per l'occasione nel quartier generale delle indagini, i carabinieri hanno ascoltato a lungo anche il socio della vittima. "L'unica cosa che posso dire e' che il signor Piatti era davvero una gran brava persona e
che la sua e' un'ottima famiglia", dice Michele Sandri, il sindaco di Monteu Roero, che parla di "persone oneste e discrete, lavoratori". La piccola comunita', appena 1.400 abitanti, e' sotto choc. "A parte qualche furtarello - aggiunge io primo cittadino - non era mai successa da queste parti una cosa tanto grave...".
Tanti i punti oscuri che nelle prossime ore l'indagine dovra' chiarire. I malviventi, che sono fuggiti a mani vuote, volevano davvero svaligiare la villetta di mattoni rossi e sono stati sorpresi per caso dalla vittima? Oppure sapevano che proprio a quell'ora si recava al lavoro e lo hanno atteso in garage? E quel colpo di pistola, che lo ha centrato alla tempia destra, e' stato davvero casuale? Oppure chi ha sparato ha preso la mira perche' sapeva quello che stava facendo? "Siamo all'inizio...",
si limita a dire il maggiore Ricchiuti.
Oltre alla moglie, Piatti lascia due figli, un maschio e una femmina. Quest'ultima e' stata raggiunta dalla notizia dell'omicidio in Germania, dove si trovava, ed ha fatto subito rientro in Italia.
Il delitto martedì mattina in frazione Capelli, tra Santo Stefano e Monteu Roero, sulle colline delle Langhe Cuneesi. Come ogni mattina, poco prima delle sette, Piatti era pronto a recarsi al lavoro, un piccolo laboratorio orafo di Torino. Camicia e pantaloni blu, stava per salire sulla sua Fiat 500 di colore scuro, quando si e' imbattuto in due malviventi che - secondo la prima ricostruzione - volevano rubare nella villetta.
L'uomo li ha affrontati senza paura. A mettere fine alla colluttazione gli spari di una pistola, probabilmente una calibro nove, che non gli ha dato scampo. Immediato
l'allarme lanciato dalla moglie, strattonata dai due che sono poi fuggiti lungo una stradina dove ad attenderli a bordo di un'auto c'era un terzo complice. L'intervento del 118 con due ambulanze, e i tentativi di rianimazione, non sono pero' serviti a nulla.
I carabinieri del reparto operativo, agli ordini del maggiore Nicola Ricchiuti, hanno fatto scattare la caccia all'uomo in tutta la provincia. Ma dei malviventi nessuna traccia. Sul luogo del delitto, per i rilievi del caso, anche gli specialisti del
Ris di Parma, a caccia di impronte digitali e di eventuali tracce organiche utili a identificare il killer e i suoi complici.
Nella caserma di Canelli, trasformata per l'occasione nel quartier generale delle indagini, i carabinieri hanno ascoltato a lungo anche il socio della vittima. "L'unica cosa che posso dire e' che il signor Piatti era davvero una gran brava persona e
che la sua e' un'ottima famiglia", dice Michele Sandri, il sindaco di Monteu Roero, che parla di "persone oneste e discrete, lavoratori". La piccola comunita', appena 1.400 abitanti, e' sotto choc. "A parte qualche furtarello - aggiunge io primo cittadino - non era mai successa da queste parti una cosa tanto grave...".
Tanti i punti oscuri che nelle prossime ore l'indagine dovra' chiarire. I malviventi, che sono fuggiti a mani vuote, volevano davvero svaligiare la villetta di mattoni rossi e sono stati sorpresi per caso dalla vittima? Oppure sapevano che proprio a quell'ora si recava al lavoro e lo hanno atteso in garage? E quel colpo di pistola, che lo ha centrato alla tempia destra, e' stato davvero casuale? Oppure chi ha sparato ha preso la mira perche' sapeva quello che stava facendo? "Siamo all'inizio...",
si limita a dire il maggiore Ricchiuti.
Oltre alla moglie, Piatti lascia due figli, un maschio e una femmina. Quest'ultima e' stata raggiunta dalla notizia dell'omicidio in Germania, dove si trovava, ed ha fatto subito rientro in Italia.