ECONOMIA
Alla riunione dell'Ecofin
Padoan: "Gli 80 euro in busta paga arriveranno in tempo"
Il titolare di via XX settembre conferma il taglio dell'Irpef che da maggio porterà quei soldi in più a chi ha uno stipendio da 1500 euro al mese. Il presidente dell'Eurogruppo: "L'Italia ha un debito alto, faccia riforme"

Gli 80 euro in busta paga arriveranno in tempo. Ad assicurarlo è il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin ad Atene. Una riunione che si è tenuta in un clima di grande ottimismo quella tra i ministri delle Finanze dell'Eurozona, che ha visto anche la partecipazione del governatore della Banca Centrale europea, Mario Draghi.
Una misura, quella del taglio dell’Irpef, che porterà quei soldi a chi guadagna meno di 1500 euro al mese e che rientra nelle riforme richieste da Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo, che anche oggi ha continuato a sottolineare l’alto debito italiano e che "non bisogna rinviare il rispetto dei vincoli di bilancio" rispondendo a chi gli chiedeva come vede le richieste di chi nell'eurozona vuole ridiscutere l'aggiustamento, come Francia e Italia. Un asse comunque, quello tra Roma e Parigi, escluso dallo stesso Padoan, che ha negato la condizione di procedura per il nostro Paese e ha difeso i risultati di bilancio acquisiti, le riforme per crescita e lavoro e confermato che le pensioni non verranno toccate anche se bisognerà discutere sui dettagli.
Per quanto riguarda le questioni dell'Eurozona la Germania ha confermato invece la disponibilità a continuare ad aiutare la Grecia se dovesse avere bisogno di altri soldi alla fine dell'anno, quando scade il piano di salvataggio internazionale. Parole che sono arrivate dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble anche se finora Atene ha detto di non volere altri soldi e che intende ritornare a rifornirsi finanziariamente sui mercati quest'anno. Un accordo è stato poi abbozzato tra gli undici ministri dell'Economia che intendono creare una 'cooperazione rafforzata' per la tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin Tax), anche se da discutere ci sono ancora le regole e gli obiettivi.
L'Unione bancaria
Tema centrale durante il semestre italiano di presidenza dell'Unione europea, secondo Padoan, sarà il rafforzamento dell'Unione bancaria. Per il ministro dell'Economia infatti le riforme del sistema
finanziario europeo dovranno avere in mente soprattutto la capacità di sostenere di più la crescita, e di dare più soldi e più credito alle piccole e medie imprese.
La riunione di ieri
Un discorso, quello sulla Grecia che era già stato fatto ieri, con un primo passo importante verso l'uscita dalla crisi, in quanto l'Eurogruppo - dopo aver constatato lo stato dell'attuazione del programma di risanamento dell'economia greca - ha stabilito le date per l'assegnazione della tranche da 8,3 miliardi di euro e ha dato il via libera al ritorno della Grecia sui mercati internazionali con una ''piccola emissione di titoli di Stato'' entro la prima metà dell'anno con scadenza tra 3 e 5 anni. Nello stesso tempo, tutti i partecipanti non hanno mancato di sottolineare l'importanza delle riforme strutturali che devono essere ancora fatte per il ritorno del Paese allo sviluppo.
Il ministro tedesco delle Finanze, Wolfang Schaeuble, in un'intervista alla tv pubblica, aveva già ribadito il sostegno di Berlino alla Grecia mentre, riferendosi all'eventualità di nuovi aiuti, aveva risposto che tutto dipenderà dal controllo dei dati sull'avanzo primario registrato, secondo il ministero delle Finanze greco, nel bilancio del 2013. "Dopo decideremo in merito perché il programma degli aiuti alla Grecia era stato studiato in base al deficit totale del Paese e riguardava tutto il 2014", aveva detto Schaeuble.
Una misura, quella del taglio dell’Irpef, che porterà quei soldi a chi guadagna meno di 1500 euro al mese e che rientra nelle riforme richieste da Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo, che anche oggi ha continuato a sottolineare l’alto debito italiano e che "non bisogna rinviare il rispetto dei vincoli di bilancio" rispondendo a chi gli chiedeva come vede le richieste di chi nell'eurozona vuole ridiscutere l'aggiustamento, come Francia e Italia. Un asse comunque, quello tra Roma e Parigi, escluso dallo stesso Padoan, che ha negato la condizione di procedura per il nostro Paese e ha difeso i risultati di bilancio acquisiti, le riforme per crescita e lavoro e confermato che le pensioni non verranno toccate anche se bisognerà discutere sui dettagli.
Per quanto riguarda le questioni dell'Eurozona la Germania ha confermato invece la disponibilità a continuare ad aiutare la Grecia se dovesse avere bisogno di altri soldi alla fine dell'anno, quando scade il piano di salvataggio internazionale. Parole che sono arrivate dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble anche se finora Atene ha detto di non volere altri soldi e che intende ritornare a rifornirsi finanziariamente sui mercati quest'anno. Un accordo è stato poi abbozzato tra gli undici ministri dell'Economia che intendono creare una 'cooperazione rafforzata' per la tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin Tax), anche se da discutere ci sono ancora le regole e gli obiettivi.
L'Unione bancaria
Tema centrale durante il semestre italiano di presidenza dell'Unione europea, secondo Padoan, sarà il rafforzamento dell'Unione bancaria. Per il ministro dell'Economia infatti le riforme del sistema
finanziario europeo dovranno avere in mente soprattutto la capacità di sostenere di più la crescita, e di dare più soldi e più credito alle piccole e medie imprese.
La riunione di ieri
Un discorso, quello sulla Grecia che era già stato fatto ieri, con un primo passo importante verso l'uscita dalla crisi, in quanto l'Eurogruppo - dopo aver constatato lo stato dell'attuazione del programma di risanamento dell'economia greca - ha stabilito le date per l'assegnazione della tranche da 8,3 miliardi di euro e ha dato il via libera al ritorno della Grecia sui mercati internazionali con una ''piccola emissione di titoli di Stato'' entro la prima metà dell'anno con scadenza tra 3 e 5 anni. Nello stesso tempo, tutti i partecipanti non hanno mancato di sottolineare l'importanza delle riforme strutturali che devono essere ancora fatte per il ritorno del Paese allo sviluppo.
Il ministro tedesco delle Finanze, Wolfang Schaeuble, in un'intervista alla tv pubblica, aveva già ribadito il sostegno di Berlino alla Grecia mentre, riferendosi all'eventualità di nuovi aiuti, aveva risposto che tutto dipenderà dal controllo dei dati sull'avanzo primario registrato, secondo il ministero delle Finanze greco, nel bilancio del 2013. "Dopo decideremo in merito perché il programma degli aiuti alla Grecia era stato studiato in base al deficit totale del Paese e riguardava tutto il 2014", aveva detto Schaeuble.