MONDO
Papa: "Lo sport non si snaturi sotto la spinta degli interessi"
Questo il messaggio di Bergoglio al seminario dedicato alla figura degli allenatori come educatori. Il Pontefice mette in evidenza l'importanza della fede anche nella pratica sportiva perché "ci aiuta ad alzare lo sguardo verso Dio"

Il valore autentico dello sport è nella "sua natura fondamentale di gioco e di attività socializzante" e occorre impedire "che esso si snaturi sotto la spinta di tanti interessi, soprattutto economici, oggi sempre più invadenti". Il Papa parla dei valori dello sport e della figura degli allenatori in un messaggio al Pontificio Consiglio per i Laici, in occasione di un seminario sul tema.
"L'allenatore - sottolinea Papa Francesco - può dare un contributo assai prezioso per creare un clima di solidarietà e di inclusione nei confronti dei giovani emarginati e a rischio di deriva sociale, riuscendo a trovare modi e mezzi adeguati per avvicinare anche loro alla pratica sportiva e ad esperienze di socializzazione". Papa Bergoglio mette in evidenza l'importanza della fede anche nella pratica sportiva, perché "ci aiuta ad alzare lo sguardo verso Dio, per non assolutizzare alcuna delle nostre attività, compresa quella sportiva, sia essa amatoriale o agonistica, ed avere così il giusto distacco e la saggezza per relativizzare sia le sconfitte che i successi". E così è possibile anche "superare la tentazione della rivalità troppo accesa e dell'aggressività.
Per il Pontefice inoltre "la presenza di un buon allenatore-educatore si rivela provvidenziale soprattutto negli anni dell'adolescenza e della prima giovinezza, quando la personalità è in pieno sviluppo e alla ricerca di modelli di riferimento e di identificazione; quando si avverte vivamente il bisogno di apprezzamento e di stima da parte non solo dei coetanei ma anche degli adulti; quando è più reale il pericolo di smarrirsi dietro cattivi esempi e nella ricerca di false felicità. In questa delicata fase della vita, è grande - mette in guardia Papa Francesco - la responsabilità di un allenatore, che spesso ha il privilegio di passare molte ore alla settimana con i giovani e di avere grande influenza su di loro con il suo comportamento e la sua personalità. L'influenza di un educatore, soprattutto per i giovani, dipende più da ciò che egli è come persona e da come vive che da quello che dice".
"L'allenatore - sottolinea Papa Francesco - può dare un contributo assai prezioso per creare un clima di solidarietà e di inclusione nei confronti dei giovani emarginati e a rischio di deriva sociale, riuscendo a trovare modi e mezzi adeguati per avvicinare anche loro alla pratica sportiva e ad esperienze di socializzazione". Papa Bergoglio mette in evidenza l'importanza della fede anche nella pratica sportiva, perché "ci aiuta ad alzare lo sguardo verso Dio, per non assolutizzare alcuna delle nostre attività, compresa quella sportiva, sia essa amatoriale o agonistica, ed avere così il giusto distacco e la saggezza per relativizzare sia le sconfitte che i successi". E così è possibile anche "superare la tentazione della rivalità troppo accesa e dell'aggressività.
Per il Pontefice inoltre "la presenza di un buon allenatore-educatore si rivela provvidenziale soprattutto negli anni dell'adolescenza e della prima giovinezza, quando la personalità è in pieno sviluppo e alla ricerca di modelli di riferimento e di identificazione; quando si avverte vivamente il bisogno di apprezzamento e di stima da parte non solo dei coetanei ma anche degli adulti; quando è più reale il pericolo di smarrirsi dietro cattivi esempi e nella ricerca di false felicità. In questa delicata fase della vita, è grande - mette in guardia Papa Francesco - la responsabilità di un allenatore, che spesso ha il privilegio di passare molte ore alla settimana con i giovani e di avere grande influenza su di loro con il suo comportamento e la sua personalità. L'influenza di un educatore, soprattutto per i giovani, dipende più da ciò che egli è come persona e da come vive che da quello che dice".