MONDO
Dopo la Bielorussia
Anche la Russia vuole applicare la “tassa sul parassitismo”
Il governo bielorusso ha diffuso i primi dati sulla riscossione della “tassa sul parassitismo” introdotta lo scorso anno nel Paese. Anche la Russia vuole seguire l'esempio dei vicini di casa

Il governo bielorusso ha diffuso i primi dati sulla riscossione della “tassa sul parassitismo” introdotta lo scorso anno nel paese. Secondo il decreto presidenziale i cittadini abili al lavoro, ma che non lavorano oltre sei mesi in un anno devono comunque versare al fisco per la copertura di spese mediche e sociali 250 dollari (235 euro) a testa.
Il fisco bielorusso ha inviato 470 mila cartelle esattoriali ai potenziali parassiti, di cui il 10% (46 mila persone fisiche) ha già versato complessivamente circa 7 milioni di euro. La scadenza per il pagamento è il 20 febbraio e, in caso di mancato versamento, contro i colpevoli sarà avviato un procedimento d’infrazione amministrativa.
Anche il ministro del Lavoro e del Welfare russo, Maxim Topilin, ha proposto di applicare lo stesso provvedimento ai cittadini residenti nei territori della Federazione Russa. Secondo il ministro la tassa dovrebbe essere fissata per il 2017 a 20 mila rubli (325 euro) a testa, per poi salire gradualmente. Topilin vorrebbe applicare la tassa a tutti i cittadini in età lavorativa che non presentano dichiarazione dei redditi. Secondo alcune stime la tassa potrebbe riguardare 7 milioni di cittadini russi che si trovano nella “zona d’ombra”, ossia totalmente sconosciuti al fisco.
Il fisco bielorusso ha inviato 470 mila cartelle esattoriali ai potenziali parassiti, di cui il 10% (46 mila persone fisiche) ha già versato complessivamente circa 7 milioni di euro. La scadenza per il pagamento è il 20 febbraio e, in caso di mancato versamento, contro i colpevoli sarà avviato un procedimento d’infrazione amministrativa.
Anche il ministro del Lavoro e del Welfare russo, Maxim Topilin, ha proposto di applicare lo stesso provvedimento ai cittadini residenti nei territori della Federazione Russa. Secondo il ministro la tassa dovrebbe essere fissata per il 2017 a 20 mila rubli (325 euro) a testa, per poi salire gradualmente. Topilin vorrebbe applicare la tassa a tutti i cittadini in età lavorativa che non presentano dichiarazione dei redditi. Secondo alcune stime la tassa potrebbe riguardare 7 milioni di cittadini russi che si trovano nella “zona d’ombra”, ossia totalmente sconosciuti al fisco.