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MONDO

Elezioni politiche

Thailandia al voto per la prima volta dopo 5 anni di giunta militare

Test per i generali che intendono mantenere il loro potere, anche se potrebbero essere indeboliti da una forte mobilitazione elettorale. Exit poll: in testa il partito Pheu Thai dell'ex premier Thaksin Shinawatra, ora in esilio

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Si sono chiusi i seggi in Thailandia per elezioni legislative in un clima di speranza, le prime dopo quasi cinque anni di giunta militare guidata dal generale Prayut Chan-Ocha che ha preso il potere con un golpe a maggio 2014. Si tratta di un test per i generali che intendono mantenere il loro potere, anche se potrebbero essere indeboliti da una forte mobilitazione elettorale.

Secondo gli exit poll, il partito Pheu Thai dell'ex premier Thaksin Shinawatra  - ora in esilio - avrebbe ottenuto 163 seggi sui 500 in palio, mentre il partito Phalang Pracharat, vicino alla giunta militare, sarebbe secondo con 96 seggi. 

La Commissione elettorale ha annunciato che i risultati preliminari con il 95% dei voti scrutinati saranno annunciati nelle prossime ore. 

Per ottenere il potere, un partito deve assicurarsi la maggioranza in entrambe le Camere del parlamento. Nella camera bassa, 350 membri saranno eletti direttamente, con i rimanenti 150 seggi assegnati proporzionalmente ai singoli partiti. La camera alta, che conta 250 seggi, sarà nominata interamente dalle forze armate. E questo significa che il partito pro-militare Phalang Pracharat, per assicurarsi la maggioranza, ha bisogno solo di 126 seggi. Di contro, gli anti-militari, per poter governare sono costretti ad aggiudicarsi una schiacciante vittoria con il 75% delle preferenze.

La Thailandia ha lottato per superare le divisioni politiche che hanno messo radici fin dal 2001, quando il magnate delle telecomunicazioni Thaksin Shinawatra è andato al potere promettendo di aiutare i poveri delle aree rurali. L'ascesa di Thaksin aveva galvanizzato i ceti poveri a lungo trascurati, dando anche il via all'onda d'urto della vecchia guardia incentrata sull'elite di Bangkok che aveva dominato a lungo la politica del Paese. Anche dopo che Thaksin e la sorella, Yingluck Shinawatra, sono finiti in esilio per degli scandali di corruzione, i partiti in linea con la famiglia hanno vinto tutte le elezioni che si sono tenute negli ultimi 20 anni.

In un messaggio della vigilia il re Vajiralongkorn aveva lanciato un appello ambiguo: "Si prega di tener conto delle cose importanti per governare questo Paese. Ci sono persone buone e cattive, non si può cambiare una persona perché diventi una brava persona, ma si possono sostenere le brave persone per governare il paese e controllare che le persone cattive non abbiano il potere di causare problemi ".

In queste elezioni non è stata autorizzata una "missione di osservazione internazionale", anche se la delegazione dell'Unione europea ha accreditato diplomatici a sorvegliare il voto per propria informazione.