TECH
Dal 23 al 25 gennaio
Global Game Jam Roma, torna la maratona del videogioco indipendente
È iniziata la quarta edizione dell'evento dedicato allo sviluppo del video gaming indipendente per appassionati, studenti, semi professionisti, artisti. Tutti i progetti presentati saranno disponibili gratuitamente on line
Per il quarto anno consecutivo un gruppo di genietti appassionati di videogiochi hanno l'occasione di crearne uno loro per la Global Game Jam, la maratona di sviluppo di video gaming indipendenti.
L'appuntamento internazionale è stato ideato nel 2009 dall’International Game Developers Association. Quest’anno ci sono 523 "Jam" in contemporanea mondiale: da Londra ad Amsterdam, da La Havana a Tokyo, da New York ad Abu Dabi. Si tratta di un esperimento sociale che permette ai partecipanti di collaborare e sperimentare fuori dagli schemi ordinari.
L'evento di Roma è organizzato da Codemotion in collaborazione con AssetCamera: nel tempio di Adriano, 150 partecipanti provenienti da tutta Italia in 48 ore si sfidano per produrre un prototipo funzionante di videogioco.
Tutti i progetti presentati saranno poi disponibili gratuitamente on line, sul sito della Global Game Jam (http://globalgamejam.org). Alcuni di essi saranno pubblicati nei principali negozi online: in questo modo anche gli sviluppatori amatoriali hanno l'opportunità di diventare professionisti dell’industria dei videogiochi.
All’edizione dell’anno scorso hanno partecipato oltre 23mila fra studenti, semi professionisti, artisti o anche solo curiosi, distribuiti in 72 Paesi, che hanno creato oltre 4mila videogiochi.
L'appuntamento della Global Game Jam si inserisce in un contesto che vede il mercato dei videogiochi in crescita: nel 2014 ha superato, a livello globale, 84 miliardi di dollari e nella scorsa edizione della Game Developers Conference - la principale conference sul tema a livello mondiale - il 53% degli sviluppatori si sono definiti “indie” (indipendenti).
Anche per questo l'evento di Roma entra, quest’anno, a far parte dell’iniziativa World Wide Rome, il ciclo di conferenze che nasce dall’idea di Asset-Camera per rimettere al centro del dibattito sull’innovazione la città di Roma e che propone eventi rivolti a chi si avvicina alla tecnologia, a chi la consuma ma, soprattutto, a chi crede nel web come forza propulsiva per l’economia.
L'appuntamento internazionale è stato ideato nel 2009 dall’International Game Developers Association. Quest’anno ci sono 523 "Jam" in contemporanea mondiale: da Londra ad Amsterdam, da La Havana a Tokyo, da New York ad Abu Dabi. Si tratta di un esperimento sociale che permette ai partecipanti di collaborare e sperimentare fuori dagli schemi ordinari.
L'evento di Roma è organizzato da Codemotion in collaborazione con AssetCamera: nel tempio di Adriano, 150 partecipanti provenienti da tutta Italia in 48 ore si sfidano per produrre un prototipo funzionante di videogioco.
Tutti i progetti presentati saranno poi disponibili gratuitamente on line, sul sito della Global Game Jam (http://globalgamejam.org). Alcuni di essi saranno pubblicati nei principali negozi online: in questo modo anche gli sviluppatori amatoriali hanno l'opportunità di diventare professionisti dell’industria dei videogiochi.
All’edizione dell’anno scorso hanno partecipato oltre 23mila fra studenti, semi professionisti, artisti o anche solo curiosi, distribuiti in 72 Paesi, che hanno creato oltre 4mila videogiochi.
L'appuntamento della Global Game Jam si inserisce in un contesto che vede il mercato dei videogiochi in crescita: nel 2014 ha superato, a livello globale, 84 miliardi di dollari e nella scorsa edizione della Game Developers Conference - la principale conference sul tema a livello mondiale - il 53% degli sviluppatori si sono definiti “indie” (indipendenti).
Anche per questo l'evento di Roma entra, quest’anno, a far parte dell’iniziativa World Wide Rome, il ciclo di conferenze che nasce dall’idea di Asset-Camera per rimettere al centro del dibattito sull’innovazione la città di Roma e che propone eventi rivolti a chi si avvicina alla tecnologia, a chi la consuma ma, soprattutto, a chi crede nel web come forza propulsiva per l’economia.