MONDO
mercoledì 10 novembre 2021
Le notizie dal mondo, la rassegna stampa internazionale

Funzionano. E costano poco. Donne, bambini, uomini a migliaia di km da casa. I migranti che premono ai confini dell'Unione europea come arma politica sono il tema del giorno sulla stampa internazionale. Fanno comodo per destabilizzare l'Unione europea, che da quasi dieci anni ormai si divide sulla gestione dei flussi di immigrazione; fanno comodo al governo di Varsavia, in difficoltà con l'Unione europea e con parte dell'opinione pubblica polacca; fanno gioco anche per un presidente, Lukashenko, sempre più legato a Mosca dopo le sanzioni europee.
El Pais
la NATO sostiene la Polonia e avverte la Bielorussia
la NATO ieri ha mostrato il suo sostegno alla Polonia, membro dell'Alleanza Atlantica, di fronte all'attacco ibrido (la combinazione di mezzi convenzionali e non convenzionali in una situazione di conflitto) orchestrato dalla Bielorussia attraverso il trasferimento di centinaia di migranti al confine con il territorio polacco. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki si è recato nell'area poiché Varsavia teme che la terribile situazione umanitaria causata dal regime di Aleksandr Lukashenko e inequivocabilmente appoggiata dalla Russia degeneri in una violenta escalation. Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha telefonato ieri al presidente polacco Andzrej Duda per esprimere "la solidarietà della NATO e di tutti i suoi alleati" di fronte alla difficile situazione al confine orientale del Paese. Stoltenberg ha definito "inaccettabile" la "tattica ibrida della Bielorussia nell'uso dei migranti". Il governo polacco ha deciso di aumentare la sua presenza militare al confine, dove ci sono già circa 12.000 agenti, e di vietare il traffico terrestre nell'area fino a nuovo avviso, mentre la vicina Lituania sta valutando di dichiarare lo stato di emergenza al suo confine con la Bielorussia. Varsavia allerta sul rischio di una violenta escalation
Ouest France
I migranti come arma di destabilizzazione
Quanti sono? 2.000 secondo la Commissione europea, da 3.000 a 4.000 secondo le autorità polacche. Il numero non ha importanza. Perché se il destino di questi migranti bloccati al freddo è di preoccupazione per tutte le organizzazioni internazionali, la crisi aperta al confine tra Polonia e Bielorussia di Alexander Lukashenko va ben oltre il quadro umanitario da solo. Ieri, Bruxelles ha chiaramente nominato il grande orchestratore di questa nuova crisi migratoria. "Questo è un esempio del comportamento delinquenziale e disumano del regime di Lukashenko, che manipola le persone e le attira in Bielorussia con la falsa promessa di aiutarle ad entrare facilmente nell'Unione europea", ha detto un portavoce della Commissione. Le divisioni degli europei sulla questione migratoria complicano il gioco. Il governo polacco è sulla linea dura, favorendo un muro di separazione e ostile all'accoglienza e persino al transito dei rifugiati in Germania. Varsavia ha anche rifiutato di mobilitare Frontex, l'agenzia europea responsabile di questi casi, per paura di dover rispettare il diritto d'asilo. Questa rigidità non è sfuggita all'occhio di Minsk (e Mosca), come formidabile leva per destabilizzare la stessa Unione europea.
FAZ
Le truppe di Lukashenko
Ci sono centinaia di persone dalla parte bielorussa. Secondo le autorità polacche, i rifugiati avevano ricevuto cibo da organizzazioni bielorusse. Le guardie di frontiera polacche non possono essere ovunque. A quanto pare, in diversi luoghi i migranti sono riusciti ad abbattere le barriere. Il ministro degli Esteri Maas minaccia nuove sanzioni contro la Bielorussia e anche contro le compagnie aeree che portano persone nel Paese.
op/ed: Nicholas Busse: l'Ue è vulnerabile al ricatto
L'UE dovrebbe fare tutto il possibile per porre fine a questo gioco disumano. Ci sono ancora leve politiche ed economiche, soprattutto bisognerebbe fare di più sui voli con cui i migranti arrivano in Bielorussia. A differenza di altre vie di fuga, questa è stata creata per ragioni puramente politiche. Tuttavia, questo caso mostra anche che l'UE deve finalmente tenere un dibattito fondamentale sulla politica in materia di asilo e migrazione. Erdogan ha ricattato l'Europa con i richiedenti asilo sfacciatamente, come ora Lukashenko. Questo è possibile solo perché la stessa UE non riesce a trovare una soluzione comune per far fronte ai movimenti migratori, e purtroppo lo fa da molti anni.
Gazeta Wyborcza
L'Ue accusa Lukashenko
La crisi al confine con la Bielorussia. Per Bruxelles inaccettabile la politica destabilizzante di Lukashenko. Gli abitanti delle località di frontiera: pensavamo fosse scoppiata la guerra. A Kuźnica tutto è chiuso, fermo. Le strade pattugliate dai militari. Nella vicina Sokólka si guardano gli elicotteri arrivare numerosi. A Drahle, dove c'è un'enorme cava di ghiaia, si lavora in un paesaggio lunare. Una piccola moschea in legno. E una donna con un cane. "Hanno fatto vedere al telegiornale centinaia di uomini oltre il confine, che fumano in faccia ai loro figli, li fanno piangere, vogliono farli entrare tutti. Preferirei che tornassero alle loro case", dice. "Molti sono musulmani come te", obietto. "Si ma non sono dei nostri", risponde. Sergey Lavrov, capo della diplomazia russa, ritiene che l'UE dovrebbe aiutare finanziariamente la Bielorussia a risolvere la crisi migratoria, "proprio come ha già fatto con la Turchia", dice. Una proposta sfacciata e cinica.
Kommersant
Prendine di più, e buttali in Polonia
La crisi migratoria al confine tra Bielorussia e Polonia peggiora ogni giorno. Un reporter di Kommersant sul posto ha accertato che migliaia di persone dal Kurdistan iracheno si stanno riversando nella regione di Grodno, corrono verso le foreste al confine e si sistemano nelle tende nella speranza di attraversare la Polonia e da lì arrivare in Germania. Nel frattempo, il freddo aumenta e la vita in un campo di tende può diventare insopportabile. In questo contesto, l'Europa sta discutendo "misure mirate contro Minsk", considerata responsabile della crisi. «I nostri amici ci hanno scritto: ecco come ottenere un visto ad Ankara, prendete poi un taxi a Minsk, dove andare in albergo a Grodno e come farsi portare in macchina al confine", dice un giovane all'inviato di Kommersant. Lui e suo fratello e suo cugino sono da tre giorni a Grodno, e ora hanno deciso di varcare il confine. Arrivano dal Kurdistan iracheno, dove guadagnavano meno di 200 dollari al mese. 150 li pagano a un autista che si offre di portarli al confine con un minivan: il business per il trasporto di migranti è ben consolidato. Ma c'è un problema: le strade sono bloccate. "Guiderò il più vicino possibile al confine", promette il conducente. Per tutta la strada, parla alla radio per scoprire se il percorso è libero. Alexander Lukashenko non vuole rimanere solo nel gestire il problema e ha chiamato il presidente russo Vladimir Putin. La portavoce del Ministero degli Esteri della Federazione Russa Maria Zakharova ha anche messo in guardia i paesi occidentali contro le accuse a Minsk di guerra ibrida. "si tratta di migranti attratti dall'idea che la vita desiderabile è solo in Occidente, Da molti anni, direi, anche decenni - ha detto alla tv russa - in generale, ora l'Occidente dimostra il calpestamento di massa di tutti quei valori, di cui ha parlato nel corso degli anni".
Twitter
'un muro dietro l'uniforme polacca', la scritta comparsa sull'edificio della Camera bassa, "un'espressione di sostegno del Parlamento per i soldati e gli ufficiali a guardia del confine polacco".
Politico
Jan Cienski: La corsa dei migranti che cercano di entrare illegalmente in Polonia arriva in un momento opportuno per il partito di governo del paese. La crisi alla frontiera l'ha innescata Lukashenko, da agosto ci sono stati più di 30mila tentativi illegali di varcare il confine. Alexander Lukashenko sta cercando di usare migliaia di disperati desiderosi di entrare nell'UE per punire Bruxelles per le sanzioni imposte a lui e ai suoi alleati per la brutale repressione dei manifestanti pro democrazia dopo i contestati risultati delle elezioni presidenziali dello scorso anno.
Ma ciò non significa che la crisi non arrivi al momento opportuno per il partito nazionalista Legge e giustizia (PiS) al governo in Polonia. Il PiS ha ceduto nei sondaggi fino al 32%, l'emergenza alle frontiere serve a distogliere l'attenzione dalla questione della legge sull'aborto, rafforza l'appello del partito ai suoi elettori, diffidenti nei confronti di qualsiasi aumento dell'immigrazione. Dà anche un pratico randello con cui colpire l'opposizione.
Gli sforzi di Varsavia per difendere il suo confine hanno anche ricevuto il forte sostegno di paesi e istituzioni normalmente in conflitto con il governo polacco sulla percezione che il paese stia andando indietro in materia di stato di diritto, dai Paesi Bassi alla Germania, alla Commissione europea. I media polacchi controllati dallo stato hanno martellano l'opposizione. Il canale di notizie della TV di Stato, TVP Info, ha trasmesso domenica sera un servizio intitolato: "L'opposizione sostiene i migranti e Lukashenko".
Gazeta
Bartosz T. Wieliński: Crisi al confine. Perché non crediamo a questa autorità
Perché il primo ministro Morawiecki sta usando la crisi scatenata da Lukashenka - con il sostegno almeno silenzioso di Putin - per la lotta politica? Chi è il suo avversario: Lukashenka o l'opposizione? Non abbiamo un quadro completo di ciò che sta accadendo al confine vicino al valico di Kuźnica. Il Governo con lo stato di emergenza decretato ha vietato ai giornalisti di avvicinarsi entro i 3 km dal confine bielorusso. e lo stesso vale per i parlamentari dell'opposizione
Le Parisien
Macron: vaccinatevi!
Campagna per la dose di richiamo agli ultra cinquantenni
il presidente apre anche al rilancio del nucleare con la costruzione di nuovi reattori per "garantire la nostra indipendenza energetica"
Daily Express
Fatelo! Il ministro alla Salute Sajid Javid ordina a 100 mila dipendenti del servizio sanitario nazionale di vaccinarsi se non vogliono perdere il lavoro.
WSJ
La divisione di General Electric segna la fine di un'era
General Electric, che per più di un secolo è stata un faro della potenza manifatturiera e dell'abilità manageriale degli Stati Uniti, si dividerà in tre società quotate in borsa, chiudendo il sipario su un'era del business caratterizzata dal dominio dei conglomerati industriali. La decisione, annunciata ieri dall'amministratore delegato Larry Culp, pone fine al mito secondo cui GE aveva un tocco magico per gestire al meglio le attività e rendere tutti più ricchi, attraverso la gestione di varie imprese in tutto il mondo.
Quando Culp ha assunto la carica di CEO di una GE ferita tre anni fa, ha dovuto affrontare pressioni dall'interno e dall'esterno per farla a pezzi. Ha resistito all'idea, dicendo che voleva rimettere in piedi GE e aveva solo bisogno di più tempo. Ce l'ha fatta, ma alla fine ha concluso che gli investitori volevano una struttura più semplice. "Era chiaro che questa era la strada giusta per GE", ha detto ieri.
"Le conglomerate sono morte, questa è la loro fine", ha affermato Bill George, ex amministratore delegato di Medtronic e ora docente alla Harvard Business School. Le unità nate da GE potranno probabilmente investire in modo più efficace da sole, ha affermato. GE ha costruito le apparecchiature che hanno portato elettricità alle città, venduto gli elettrodomestici che hanno portato la modernità nelle case, trasmesso la tv con NBC, finanziato mutui immobiliari, inventato la macchina per la risonanza magnetica e inaugurato l'era del jet. Eppure nel corso dei decenni ha abbandonato molte di queste attività. La società è sopravvissuta a malapena alla crisi finanziaria e il suo ritiro ha assunto maggiore urgenza dopo il 2018, quando i problemi di profitto della società l'hanno spinta a tagliare i dividendi e a cambiare leader.
GE aveva 174.000 dipendenti all'inizio dell'anno, in calo rispetto agli oltre 300.000 di alcuni anni fa. Sebbene sia ancora uno dei principali produttori di motori a reazione e turbine elettriche, non produce più prodotti di consumo ed è uscito dal mondo bancario. Ha una valutazione di mercato di $ 120 miliardi, rispetto a circa $ 600 miliardi al suo apice nel 2000
FT
General Electric stacca la spina al conglomerato con una divisione a tre
adesso le azioni di GE potrebbero anche iniziare ad apparire perfino sottovalutate. L'azienda è destinata a guadagnare 5 miliardi di dollari in flussi di cassa industriali nel 2021. Il suo valore contabile è di 40 miliardi di dollari e il suo valore di mercato è tre volte quella cifra. Rompere un impero, pare, alla fine crea più valore che costruirne uno.
La Croix
Aver freddo a casa propria
un francese su 5 non ha i mezzi per riscaldarsi abbastanza, ricorda la Fondazione Abbé Pierre in occasione della prima giornata nazionale della precarietà energetica
Dalla Redazione:
kommersant.ru
L’Europa è rimasta al freddo
Gazprom non ha aumentato di molto le forniture del gas
Gazprom ha iniziato ad eseguire l'ordine di Vladimir Putin di ricostituire le scorte nei suoi impianti di stoccaggio in Europa, a un ritmo molto moderato, dall'8 novembre. Sebbene l’azienda abbia ripreso a pompare in stoccaggio negli ultimi giorni, non ha aumentato significativamente le forniture attraverso la rotta ucraina e non ha ancora ripreso a pompare attraverso il gasdotto Yamal-Europe. Non ci sono stati nemmeno volumi aggiuntivi in vendita sulla piattaforma di vendite elettroniche di Gazprom. Secondo gli analisti, la mancanza di forniture aggiuntive potrebbe portare a una carenza fisica del volume del gas nei depositi e a prezzi più elevati, soprattutto sullo sfondo di un inverno freddo.
Nei giorni scorsi Gazprom ha aumentato il transito di gas attraverso l'Ucraina - da circa 60 milioni di metri cubi a 88-90 milioni di metri cubi al giorno, ma questo è ancora inferiore ai 110 milioni di metri cubi al giorno già pagati nell'ambito del contratto a lungo termine di transito concluso con l’azienda ucraina Naftogaz. Il volume medio di gas pompato da Gazprom attraverso il corridoio ucraino negli ultimi dieci giorni è stato di 82 milioni di metri cubi al giorno. Le capacità di transito a lungo termine di questa rotta sono già state pagate e non è redditizio per l’azienda russa aumentare il volume di pompaggio attraverso di essa in eccesso rispetto al volume del contratto.
Il pompaggio di gas naturale verso ovest attraverso il gasdotto Yamal-Europe attraverso la Polonia, che viene utilizzato principalmente come percorso di bilanciamento, è stato nuovamente interrotto il 6 novembre, ora il flusso di gas attraverso di esso è in modalità inversa - dalla Germania alla Polonia, i dati resi noti dall'operatore tedesco di trasporto del gas Gascade.
Probabilmente, tali azioni di "Gazprom" sono collegate alla decisione di non aumentare ancora l'offerta di gas all’Europa, suppone Dmitry Marinchenko, analista di Fitch. I dealer continueranno a monitorare la dinamica delle forniture dalla Russia: in caso di loro crescita, vengono create le condizioni necessarie, ma insufficienti, per la normalizzazione dei prezzi, osserva l’analista. Secondo lui, la mancanza di forniture aggiuntive potrebbe alla fine portare a una carenza fisica del gas e a prezzi più alti, soprattutto se l'inverno sarà freddo.
Milenio (México)
Brasile: lo stato di San Paolo registra per la prima volta da marzo 2020 zero decessi per Covid-19
Fonti ufficiali del ministero della sanità questa settimana hanno segnalato che lo stato brasiliano di San Paolo, il più popoloso del paese e il più punito dal coronavirus, negli ultimi giorni non ha registrato alcun decesso per Covid-19. È un dato che si registra per la prima volta dall’inizio della pandemia. San Paolo, che conta circa 46 milioni di abitanti, simile a paesi come l'Argentina o la Spagna, ad oggi conta circa 4 milioni di positivi e 152 mila decessi associati all'epidemia di SARS-CoV-2. Secondo i dati ufficiali, nell'ultimo giorno, sono stati registrati solo 359 nuovi casi.
Dalla segnalazione del primo decesso per Sars Cov19 il 12 marzo 2020, la regione ha registrato decessi ogni giorno. D'altra parte hanno riferito che ci sono ancora 3.011 pazienti ricoverati negli ospedali in tutto lo stato di San Paolo, di cui 1.375 in unità in terapia intensiva. Tuttavia, il tasso di contagi e decessi già dal mese di giugno è in graduale diminuzione. Gli specialisti attribuiscono questo miglioramento alla forte adesione alla campagna vaccinale, iniziata il 17 gennaio, che ha permesso al 73% della popolazione brasiliana di ricevere la prima dose, e al 56% di avere il ciclo completo. Inoltre, molti degli stati del paese stanno già applicando una dose di richiamo agli operatori sanitari e agli anziani. Il Brasile è uno dei paesi più colpiti dalla pandemia di coronavirus insieme a Stati Uniti e India, accumulando circa 610.000 morti e 22 milioni

la NATO sostiene la Polonia e avverte la Bielorussia
la NATO ieri ha mostrato il suo sostegno alla Polonia, membro dell'Alleanza Atlantica, di fronte all'attacco ibrido (la combinazione di mezzi convenzionali e non convenzionali in una situazione di conflitto) orchestrato dalla Bielorussia attraverso il trasferimento di centinaia di migranti al confine con il territorio polacco. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki si è recato nell'area poiché Varsavia teme che la terribile situazione umanitaria causata dal regime di Aleksandr Lukashenko e inequivocabilmente appoggiata dalla Russia degeneri in una violenta escalation. Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha telefonato ieri al presidente polacco Andzrej Duda per esprimere "la solidarietà della NATO e di tutti i suoi alleati" di fronte alla difficile situazione al confine orientale del Paese. Stoltenberg ha definito "inaccettabile" la "tattica ibrida della Bielorussia nell'uso dei migranti". Il governo polacco ha deciso di aumentare la sua presenza militare al confine, dove ci sono già circa 12.000 agenti, e di vietare il traffico terrestre nell'area fino a nuovo avviso, mentre la vicina Lituania sta valutando di dichiarare lo stato di emergenza al suo confine con la Bielorussia. Varsavia allerta sul rischio di una violenta escalation

I migranti come arma di destabilizzazione
Quanti sono? 2.000 secondo la Commissione europea, da 3.000 a 4.000 secondo le autorità polacche. Il numero non ha importanza. Perché se il destino di questi migranti bloccati al freddo è di preoccupazione per tutte le organizzazioni internazionali, la crisi aperta al confine tra Polonia e Bielorussia di Alexander Lukashenko va ben oltre il quadro umanitario da solo. Ieri, Bruxelles ha chiaramente nominato il grande orchestratore di questa nuova crisi migratoria. "Questo è un esempio del comportamento delinquenziale e disumano del regime di Lukashenko, che manipola le persone e le attira in Bielorussia con la falsa promessa di aiutarle ad entrare facilmente nell'Unione europea", ha detto un portavoce della Commissione. Le divisioni degli europei sulla questione migratoria complicano il gioco. Il governo polacco è sulla linea dura, favorendo un muro di separazione e ostile all'accoglienza e persino al transito dei rifugiati in Germania. Varsavia ha anche rifiutato di mobilitare Frontex, l'agenzia europea responsabile di questi casi, per paura di dover rispettare il diritto d'asilo. Questa rigidità non è sfuggita all'occhio di Minsk (e Mosca), come formidabile leva per destabilizzare la stessa Unione europea.

Le truppe di Lukashenko
Ci sono centinaia di persone dalla parte bielorussa. Secondo le autorità polacche, i rifugiati avevano ricevuto cibo da organizzazioni bielorusse. Le guardie di frontiera polacche non possono essere ovunque. A quanto pare, in diversi luoghi i migranti sono riusciti ad abbattere le barriere. Il ministro degli Esteri Maas minaccia nuove sanzioni contro la Bielorussia e anche contro le compagnie aeree che portano persone nel Paese.
op/ed: Nicholas Busse: l'Ue è vulnerabile al ricatto
L'UE dovrebbe fare tutto il possibile per porre fine a questo gioco disumano. Ci sono ancora leve politiche ed economiche, soprattutto bisognerebbe fare di più sui voli con cui i migranti arrivano in Bielorussia. A differenza di altre vie di fuga, questa è stata creata per ragioni puramente politiche. Tuttavia, questo caso mostra anche che l'UE deve finalmente tenere un dibattito fondamentale sulla politica in materia di asilo e migrazione. Erdogan ha ricattato l'Europa con i richiedenti asilo sfacciatamente, come ora Lukashenko. Questo è possibile solo perché la stessa UE non riesce a trovare una soluzione comune per far fronte ai movimenti migratori, e purtroppo lo fa da molti anni.

L'Ue accusa Lukashenko
La crisi al confine con la Bielorussia. Per Bruxelles inaccettabile la politica destabilizzante di Lukashenko. Gli abitanti delle località di frontiera: pensavamo fosse scoppiata la guerra. A Kuźnica tutto è chiuso, fermo. Le strade pattugliate dai militari. Nella vicina Sokólka si guardano gli elicotteri arrivare numerosi. A Drahle, dove c'è un'enorme cava di ghiaia, si lavora in un paesaggio lunare. Una piccola moschea in legno. E una donna con un cane. "Hanno fatto vedere al telegiornale centinaia di uomini oltre il confine, che fumano in faccia ai loro figli, li fanno piangere, vogliono farli entrare tutti. Preferirei che tornassero alle loro case", dice. "Molti sono musulmani come te", obietto. "Si ma non sono dei nostri", risponde. Sergey Lavrov, capo della diplomazia russa, ritiene che l'UE dovrebbe aiutare finanziariamente la Bielorussia a risolvere la crisi migratoria, "proprio come ha già fatto con la Turchia", dice. Una proposta sfacciata e cinica.

Prendine di più, e buttali in Polonia
La crisi migratoria al confine tra Bielorussia e Polonia peggiora ogni giorno. Un reporter di Kommersant sul posto ha accertato che migliaia di persone dal Kurdistan iracheno si stanno riversando nella regione di Grodno, corrono verso le foreste al confine e si sistemano nelle tende nella speranza di attraversare la Polonia e da lì arrivare in Germania. Nel frattempo, il freddo aumenta e la vita in un campo di tende può diventare insopportabile. In questo contesto, l'Europa sta discutendo "misure mirate contro Minsk", considerata responsabile della crisi. «I nostri amici ci hanno scritto: ecco come ottenere un visto ad Ankara, prendete poi un taxi a Minsk, dove andare in albergo a Grodno e come farsi portare in macchina al confine", dice un giovane all'inviato di Kommersant. Lui e suo fratello e suo cugino sono da tre giorni a Grodno, e ora hanno deciso di varcare il confine. Arrivano dal Kurdistan iracheno, dove guadagnavano meno di 200 dollari al mese. 150 li pagano a un autista che si offre di portarli al confine con un minivan: il business per il trasporto di migranti è ben consolidato. Ma c'è un problema: le strade sono bloccate. "Guiderò il più vicino possibile al confine", promette il conducente. Per tutta la strada, parla alla radio per scoprire se il percorso è libero. Alexander Lukashenko non vuole rimanere solo nel gestire il problema e ha chiamato il presidente russo Vladimir Putin. La portavoce del Ministero degli Esteri della Federazione Russa Maria Zakharova ha anche messo in guardia i paesi occidentali contro le accuse a Minsk di guerra ibrida. "si tratta di migranti attratti dall'idea che la vita desiderabile è solo in Occidente, Da molti anni, direi, anche decenni - ha detto alla tv russa - in generale, ora l'Occidente dimostra il calpestamento di massa di tutti quei valori, di cui ha parlato nel corso degli anni".
'un muro dietro l'uniforme polacca', la scritta comparsa sull'edificio della Camera bassa, "un'espressione di sostegno del Parlamento per i soldati e gli ufficiali a guardia del confine polacco".
Politico
Jan Cienski: La corsa dei migranti che cercano di entrare illegalmente in Polonia arriva in un momento opportuno per il partito di governo del paese. La crisi alla frontiera l'ha innescata Lukashenko, da agosto ci sono stati più di 30mila tentativi illegali di varcare il confine. Alexander Lukashenko sta cercando di usare migliaia di disperati desiderosi di entrare nell'UE per punire Bruxelles per le sanzioni imposte a lui e ai suoi alleati per la brutale repressione dei manifestanti pro democrazia dopo i contestati risultati delle elezioni presidenziali dello scorso anno.
Ma ciò non significa che la crisi non arrivi al momento opportuno per il partito nazionalista Legge e giustizia (PiS) al governo in Polonia. Il PiS ha ceduto nei sondaggi fino al 32%, l'emergenza alle frontiere serve a distogliere l'attenzione dalla questione della legge sull'aborto, rafforza l'appello del partito ai suoi elettori, diffidenti nei confronti di qualsiasi aumento dell'immigrazione. Dà anche un pratico randello con cui colpire l'opposizione.
Gli sforzi di Varsavia per difendere il suo confine hanno anche ricevuto il forte sostegno di paesi e istituzioni normalmente in conflitto con il governo polacco sulla percezione che il paese stia andando indietro in materia di stato di diritto, dai Paesi Bassi alla Germania, alla Commissione europea. I media polacchi controllati dallo stato hanno martellano l'opposizione. Il canale di notizie della TV di Stato, TVP Info, ha trasmesso domenica sera un servizio intitolato: "L'opposizione sostiene i migranti e Lukashenko".

Bartosz T. Wieliński: Crisi al confine. Perché non crediamo a questa autorità
Perché il primo ministro Morawiecki sta usando la crisi scatenata da Lukashenka - con il sostegno almeno silenzioso di Putin - per la lotta politica? Chi è il suo avversario: Lukashenka o l'opposizione? Non abbiamo un quadro completo di ciò che sta accadendo al confine vicino al valico di Kuźnica. Il Governo con lo stato di emergenza decretato ha vietato ai giornalisti di avvicinarsi entro i 3 km dal confine bielorusso. e lo stesso vale per i parlamentari dell'opposizione

Macron: vaccinatevi!
Campagna per la dose di richiamo agli ultra cinquantenni
il presidente apre anche al rilancio del nucleare con la costruzione di nuovi reattori per "garantire la nostra indipendenza energetica"

Fatelo! Il ministro alla Salute Sajid Javid ordina a 100 mila dipendenti del servizio sanitario nazionale di vaccinarsi se non vogliono perdere il lavoro.

La divisione di General Electric segna la fine di un'era
General Electric, che per più di un secolo è stata un faro della potenza manifatturiera e dell'abilità manageriale degli Stati Uniti, si dividerà in tre società quotate in borsa, chiudendo il sipario su un'era del business caratterizzata dal dominio dei conglomerati industriali. La decisione, annunciata ieri dall'amministratore delegato Larry Culp, pone fine al mito secondo cui GE aveva un tocco magico per gestire al meglio le attività e rendere tutti più ricchi, attraverso la gestione di varie imprese in tutto il mondo.
Quando Culp ha assunto la carica di CEO di una GE ferita tre anni fa, ha dovuto affrontare pressioni dall'interno e dall'esterno per farla a pezzi. Ha resistito all'idea, dicendo che voleva rimettere in piedi GE e aveva solo bisogno di più tempo. Ce l'ha fatta, ma alla fine ha concluso che gli investitori volevano una struttura più semplice. "Era chiaro che questa era la strada giusta per GE", ha detto ieri.
"Le conglomerate sono morte, questa è la loro fine", ha affermato Bill George, ex amministratore delegato di Medtronic e ora docente alla Harvard Business School. Le unità nate da GE potranno probabilmente investire in modo più efficace da sole, ha affermato. GE ha costruito le apparecchiature che hanno portato elettricità alle città, venduto gli elettrodomestici che hanno portato la modernità nelle case, trasmesso la tv con NBC, finanziato mutui immobiliari, inventato la macchina per la risonanza magnetica e inaugurato l'era del jet. Eppure nel corso dei decenni ha abbandonato molte di queste attività. La società è sopravvissuta a malapena alla crisi finanziaria e il suo ritiro ha assunto maggiore urgenza dopo il 2018, quando i problemi di profitto della società l'hanno spinta a tagliare i dividendi e a cambiare leader.
GE aveva 174.000 dipendenti all'inizio dell'anno, in calo rispetto agli oltre 300.000 di alcuni anni fa. Sebbene sia ancora uno dei principali produttori di motori a reazione e turbine elettriche, non produce più prodotti di consumo ed è uscito dal mondo bancario. Ha una valutazione di mercato di $ 120 miliardi, rispetto a circa $ 600 miliardi al suo apice nel 2000

General Electric stacca la spina al conglomerato con una divisione a tre
adesso le azioni di GE potrebbero anche iniziare ad apparire perfino sottovalutate. L'azienda è destinata a guadagnare 5 miliardi di dollari in flussi di cassa industriali nel 2021. Il suo valore contabile è di 40 miliardi di dollari e il suo valore di mercato è tre volte quella cifra. Rompere un impero, pare, alla fine crea più valore che costruirne uno.

Aver freddo a casa propria
un francese su 5 non ha i mezzi per riscaldarsi abbastanza, ricorda la Fondazione Abbé Pierre in occasione della prima giornata nazionale della precarietà energetica
Dalla Redazione:

L’Europa è rimasta al freddo
Gazprom non ha aumentato di molto le forniture del gas
Gazprom ha iniziato ad eseguire l'ordine di Vladimir Putin di ricostituire le scorte nei suoi impianti di stoccaggio in Europa, a un ritmo molto moderato, dall'8 novembre. Sebbene l’azienda abbia ripreso a pompare in stoccaggio negli ultimi giorni, non ha aumentato significativamente le forniture attraverso la rotta ucraina e non ha ancora ripreso a pompare attraverso il gasdotto Yamal-Europe. Non ci sono stati nemmeno volumi aggiuntivi in vendita sulla piattaforma di vendite elettroniche di Gazprom. Secondo gli analisti, la mancanza di forniture aggiuntive potrebbe portare a una carenza fisica del volume del gas nei depositi e a prezzi più elevati, soprattutto sullo sfondo di un inverno freddo.
Nei giorni scorsi Gazprom ha aumentato il transito di gas attraverso l'Ucraina - da circa 60 milioni di metri cubi a 88-90 milioni di metri cubi al giorno, ma questo è ancora inferiore ai 110 milioni di metri cubi al giorno già pagati nell'ambito del contratto a lungo termine di transito concluso con l’azienda ucraina Naftogaz. Il volume medio di gas pompato da Gazprom attraverso il corridoio ucraino negli ultimi dieci giorni è stato di 82 milioni di metri cubi al giorno. Le capacità di transito a lungo termine di questa rotta sono già state pagate e non è redditizio per l’azienda russa aumentare il volume di pompaggio attraverso di essa in eccesso rispetto al volume del contratto.
Il pompaggio di gas naturale verso ovest attraverso il gasdotto Yamal-Europe attraverso la Polonia, che viene utilizzato principalmente come percorso di bilanciamento, è stato nuovamente interrotto il 6 novembre, ora il flusso di gas attraverso di esso è in modalità inversa - dalla Germania alla Polonia, i dati resi noti dall'operatore tedesco di trasporto del gas Gascade.
Probabilmente, tali azioni di "Gazprom" sono collegate alla decisione di non aumentare ancora l'offerta di gas all’Europa, suppone Dmitry Marinchenko, analista di Fitch. I dealer continueranno a monitorare la dinamica delle forniture dalla Russia: in caso di loro crescita, vengono create le condizioni necessarie, ma insufficienti, per la normalizzazione dei prezzi, osserva l’analista. Secondo lui, la mancanza di forniture aggiuntive potrebbe alla fine portare a una carenza fisica del gas e a prezzi più alti, soprattutto se l'inverno sarà freddo.

Brasile: lo stato di San Paolo registra per la prima volta da marzo 2020 zero decessi per Covid-19
Fonti ufficiali del ministero della sanità questa settimana hanno segnalato che lo stato brasiliano di San Paolo, il più popoloso del paese e il più punito dal coronavirus, negli ultimi giorni non ha registrato alcun decesso per Covid-19. È un dato che si registra per la prima volta dall’inizio della pandemia. San Paolo, che conta circa 46 milioni di abitanti, simile a paesi come l'Argentina o la Spagna, ad oggi conta circa 4 milioni di positivi e 152 mila decessi associati all'epidemia di SARS-CoV-2. Secondo i dati ufficiali, nell'ultimo giorno, sono stati registrati solo 359 nuovi casi.
Dalla segnalazione del primo decesso per Sars Cov19 il 12 marzo 2020, la regione ha registrato decessi ogni giorno. D'altra parte hanno riferito che ci sono ancora 3.011 pazienti ricoverati negli ospedali in tutto lo stato di San Paolo, di cui 1.375 in unità in terapia intensiva. Tuttavia, il tasso di contagi e decessi già dal mese di giugno è in graduale diminuzione. Gli specialisti attribuiscono questo miglioramento alla forte adesione alla campagna vaccinale, iniziata il 17 gennaio, che ha permesso al 73% della popolazione brasiliana di ricevere la prima dose, e al 56% di avere il ciclo completo. Inoltre, molti degli stati del paese stanno già applicando una dose di richiamo agli operatori sanitari e agli anziani. Il Brasile è uno dei paesi più colpiti dalla pandemia di coronavirus insieme a Stati Uniti e India, accumulando circa 610.000 morti e 22 milioni