CULTURA
Archeologia
Il segreto dei vasi greci, sotto la vernice c'è il fumetto
In alcuni vasi greci sotto la vernice nera trovate iscrizioni-istruzioni del vasaio al pittore. Scoperta presentata ai Musei vaticani

Risultati di importanti scoperte che riguardano l’archeologia in Italia, in particolare i vasi in terracotta dipinti, sono stati presentati in una Conferenza presso i Musei Vaticani oggi, introdotta dalla direttrice Barbara Jatta.
Il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Mario Iozzo, ha illustrato l’importanza di alcuni particolari scritte nascoste ritrovate su vasi greci custoditi a Firenze e al Museo Gregoriano Etrusco.
Secondo la ricostruzione del professor Iozzo, a Firenze per caso nel corso di un restauro, un operatore aveva scorto, sotto la vernice nera di un vaso, una incisione con un verso di un poema riguardante Teseo. Questo è il primo caso scoperto. Sono state successivamente ritrovate otto di queste iscrizioni anche in vasi custoditi a Monaco e Berlino.
È ipotizzabile, sostiene Iozzo, che ci fosse una forma di comunicazione tra vasaio e pittore per realizzare il vaso; 'dialogo' che avveniva tramite delle incisioni a crudo del vasaio, che erano annotazioni per il pittore e riguardavano il tema del dipinto, come pure le posizioni dei protagonisti del disegno e altri particolari. Una volta dipinto il vaso, queste ‘istruzioni’ non si potevano vedere perché ricoperte dalla vernice nera.
Il vasaio in un caso aveva scritto brani di un dramma satiresco di Eschilo sull’argilla: le frasi uscivano dalle bocche delle figure, come un fumetto. Adesso ci si domanda in quanti vasi greci si possa ritrovare una iscrizione del genere nascosta sotto la vernice nera.
Il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Mario Iozzo, ha illustrato l’importanza di alcuni particolari scritte nascoste ritrovate su vasi greci custoditi a Firenze e al Museo Gregoriano Etrusco.
Secondo la ricostruzione del professor Iozzo, a Firenze per caso nel corso di un restauro, un operatore aveva scorto, sotto la vernice nera di un vaso, una incisione con un verso di un poema riguardante Teseo. Questo è il primo caso scoperto. Sono state successivamente ritrovate otto di queste iscrizioni anche in vasi custoditi a Monaco e Berlino.
È ipotizzabile, sostiene Iozzo, che ci fosse una forma di comunicazione tra vasaio e pittore per realizzare il vaso; 'dialogo' che avveniva tramite delle incisioni a crudo del vasaio, che erano annotazioni per il pittore e riguardavano il tema del dipinto, come pure le posizioni dei protagonisti del disegno e altri particolari. Una volta dipinto il vaso, queste ‘istruzioni’ non si potevano vedere perché ricoperte dalla vernice nera.
Il vasaio in un caso aveva scritto brani di un dramma satiresco di Eschilo sull’argilla: le frasi uscivano dalle bocche delle figure, come un fumetto. Adesso ci si domanda in quanti vasi greci si possa ritrovare una iscrizione del genere nascosta sotto la vernice nera.