SPORT
Il libro uscirà a settembre
Calcio, Guardiola si confessa: "Odio il tiki-taka"
In "Herr Pep" l'allenatore del Bayern Monaco ha rivelato alcuni dettagli del suo credo
calcistico

"Odio il tiki-taka". Si confessa Josep Guardiola e 'rinnega' il sistema di gioco che ha reso celebre il Barcellona in 'Herr Pep', il libro che uscirà a settembre in Spagna e della quale alcuni quotidiani iberici offrono le prime anticipazioni.
"Il possesso della palla è solo uno strumento per organizzarsi e confondere gli avversari. Se non c'è una sequenza di 15 passaggi, è impossibile effettuare la transizione ben tra attacco e difesa. Impossibile", spiega l'attuale tecnico del Bayern Monaco all'autore dell'opera Marti Perarnau, che è stato al suo fianco per ben 200 giorni. "Nel libro puoi scrivere tutto quello che vedi e criticare tutto quello che vuoi, ma durante la stagione non scrivere niente di quello che vedi negli allenamenti a porte chiuse", ha detto Guardiola a Perarnau.
Nell'autobiografia, Guardiola racconta poi le ragioni che lo hanno spinto a lasciare il Barcellona dopo il ciclo leggendario: "Non è vero che me ne sono andato perché Rosell, allora presidente del Barça, non approvava la mia richiesta di riorganizzare la squadra. Ero al limite - chiarisce Guardiola - e non vedevo chiaramente che cosa potesse offrire la squadra".
Guardiola, che poi ha fatto riferimento al suo peggiore momento come allenatore del Bayern Monaco: "Lo 0-4 con il Real Madrid in Champions League è stato il mio peggiore momento come tecnico", ha detto riferendosi alla semifinale dell'ultima Champions.
"Il possesso della palla è solo uno strumento per organizzarsi e confondere gli avversari. Se non c'è una sequenza di 15 passaggi, è impossibile effettuare la transizione ben tra attacco e difesa. Impossibile", spiega l'attuale tecnico del Bayern Monaco all'autore dell'opera Marti Perarnau, che è stato al suo fianco per ben 200 giorni. "Nel libro puoi scrivere tutto quello che vedi e criticare tutto quello che vuoi, ma durante la stagione non scrivere niente di quello che vedi negli allenamenti a porte chiuse", ha detto Guardiola a Perarnau.
Nell'autobiografia, Guardiola racconta poi le ragioni che lo hanno spinto a lasciare il Barcellona dopo il ciclo leggendario: "Non è vero che me ne sono andato perché Rosell, allora presidente del Barça, non approvava la mia richiesta di riorganizzare la squadra. Ero al limite - chiarisce Guardiola - e non vedevo chiaramente che cosa potesse offrire la squadra".
Guardiola, che poi ha fatto riferimento al suo peggiore momento come allenatore del Bayern Monaco: "Lo 0-4 con il Real Madrid in Champions League è stato il mio peggiore momento come tecnico", ha detto riferendosi alla semifinale dell'ultima Champions.