MONDO
Il caso
Stati Uniti: i funerali di Freddie Gray, il 25enne nero morto dopo l'arresto
Il ragazzo afroamericano di 25 anni è morto dopo aver riportato una grave frattura alla spina dorsale in seguito al suo arresto da parte della polizia

Migliaia di persone partecipano, in una chiesa battista di Baltimora, negli Stati Uniti, al funerale di Freddie Gray, il ragazzo afroamericano di 25 anni morto dopo aver riportato una grave frattura alla spina dorsale dopo il suo arresto da parte della polizia. Ieri, il sindaco della più grande città del Maryland, Stephanie Rawlings-Blake, ha chiesto calma alla popolazione, dopo che le proteste di sabato erano sfociate in manifestazioni violente terminate con l'arresto di 35 persone e il leggero ferimento di sei agenti.
La prima cittadina, insieme a 24 leader religiosi di Baltimora, ha chiesto ai residenti di onorare "la lunga tradizione di manifestazioni pacifiche e rispettose" svoltesi nella città. Al funerale, il presidente Barack Obama sarà rappresentato da due funzionari dell'amministrazione e da Broderick Johnson, che presiede l'iniziativa voluta dalla Casa Bianca a favore dei ragazzi di colore, la 'My Brother's Keeper Task Force", oltre ad essere nativo di Baltimora.
La veglia funebre
Ieri c'è stata la veglia funebre, a cui hanno partecipato amici, parenti e centinaia di sconosciuti, secondo il resoconto del Baltimore Sun. Freddie Gray, 25 anni, è morto domenica 19 aprile, a una settimana dall'arresto. Non è chiaro perché la polizia lo avesse fermato: sembra che fosse scappato dopo un "contatto visivo" con i poliziotti. "Questa è una delle cose che dobbiamo capire: se c'era qualcosa in più dell'essersi messo a correre. Non c'è una legge contro la corsa", ha detto il commissario di polizia, Anthony Batts, che ha poi sottolineato che l'inchiesta andrà avanti fino al primo maggio.
"Non ci sono prove sull'uso della forza" da parte dei poliziotti, ha detto il suo vice, Jerry Rodriguez. "Ha subito una lesione alla spina dorsale, che ha provocato la morte. Quello che non sappiamo, e quello che dobbiamo scoprire, è come sia successo". Sei poliziotti sono stati sospesi dopo la sua morte. La morte di Gray solleva nuovi interrogativi sui metodi usati dalle forze dell'ordine, soprattutto contro i neri. Tra i tanti casi che negli ultimi mesi hanno provocato le proteste e la rabbia della comunità afroamericana c'è quello di Walter Scott, un cinquantenne disarmato ucciso a colpi di pistola, di spalle, da un poliziotto bianco a North Charleston, in South Carolina, all'inizio del mese.
La prima cittadina, insieme a 24 leader religiosi di Baltimora, ha chiesto ai residenti di onorare "la lunga tradizione di manifestazioni pacifiche e rispettose" svoltesi nella città. Al funerale, il presidente Barack Obama sarà rappresentato da due funzionari dell'amministrazione e da Broderick Johnson, che presiede l'iniziativa voluta dalla Casa Bianca a favore dei ragazzi di colore, la 'My Brother's Keeper Task Force", oltre ad essere nativo di Baltimora.
La veglia funebre
Ieri c'è stata la veglia funebre, a cui hanno partecipato amici, parenti e centinaia di sconosciuti, secondo il resoconto del Baltimore Sun. Freddie Gray, 25 anni, è morto domenica 19 aprile, a una settimana dall'arresto. Non è chiaro perché la polizia lo avesse fermato: sembra che fosse scappato dopo un "contatto visivo" con i poliziotti. "Questa è una delle cose che dobbiamo capire: se c'era qualcosa in più dell'essersi messo a correre. Non c'è una legge contro la corsa", ha detto il commissario di polizia, Anthony Batts, che ha poi sottolineato che l'inchiesta andrà avanti fino al primo maggio.
"Non ci sono prove sull'uso della forza" da parte dei poliziotti, ha detto il suo vice, Jerry Rodriguez. "Ha subito una lesione alla spina dorsale, che ha provocato la morte. Quello che non sappiamo, e quello che dobbiamo scoprire, è come sia successo". Sei poliziotti sono stati sospesi dopo la sua morte. La morte di Gray solleva nuovi interrogativi sui metodi usati dalle forze dell'ordine, soprattutto contro i neri. Tra i tanti casi che negli ultimi mesi hanno provocato le proteste e la rabbia della comunità afroamericana c'è quello di Walter Scott, un cinquantenne disarmato ucciso a colpi di pistola, di spalle, da un poliziotto bianco a North Charleston, in South Carolina, all'inizio del mese.