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ITALIA

Gli esperti: nessun allarme

Roma, morto per meningite 50enne di Alatri

Nel nosocomio romano è ricoverata anche una 14enne. La meningite della ragazza, spiega il direttore del dipartimento di Medicina interna e malattie infettive, è causata da meningococco, ma "è in corso di tipizzazione", cioè bisogna ancora chiarire con certezza il tipo di meningococco che ne è all'origine

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E' deceduto l'uomo di 50 ricoverato in gravi condizioni all'Umberto I di Roma per meningite pneumococcica. Originario di Alatri, in provincia di Frosinone, da diversi giorni aveva febbre molto alta. Giunto al nosocomio romano è stato intubato. Sottoposti a profilassi familiari e amici che sono stati a stretto contatto con lui. Secondo quanto si è appreso, non ci sarebbero rischi di contagio. All'Umberto I è ricoverata anche una 14enne originaria di Palestrina, un paese vicino Roma. La meningite della ragazza, spiega il direttore del dipartimento di Medicina interna e malattie infettive Vincenzo Vullo, a quanto è emerso dagli accertamenti, è causata da meningococco, ma "è in corso di tipizzazione", cioè bisogna ancora chiarire con certezza il tipo di meningococco che ne è all'origine. "Alla ragazza - conclude Vullo - sono stati somministrati farmaci, e le sue condizioni sono già migliorate". La 14enne e' ricoverata dalla sera del 31 dicembre. Tutti i familiari stanno facendo la profilassi, anche se i parenti non riescono a spiegarsi dove la ragazzina possa essersi contagiata: dal 20 dicembre non andava più a scuola, il liceo linguistico di Olevano. "E' uscita con noi per le feste - ha raccontato lo zio al quotidiano - e un'altra volta, il 28 dicembre per andare a fare le prove delle recite con una compagnia teatrale amatoriale"

Secondo caso in Liguria
Un uomo di 67 anni di origini indiane e residente a Genova si trova ricoverato all'ospedale Galliera per una meningite. La notizia, anticipata dal Secolo XIX, è stata confermata dalla direzione sanitaria del Galliera che ha precisato che si tratta di meningite batterica,probabilmente da pneumococco. "Sono in corso tutti gli accertamenti del caso - ha detto il direttore sanitario del Galliera Giuliano Lo Pinto -. Comunque la profilassi per le persone dell'entourage del paziente è stata già eseguita". L'uomo, che si è recato in ospedale ieri sera, è ricoverato in prognosi riservata e in queste ore viene sottoposto a una serie di esami per accertare con sicurezza se si tratti di meningite da pneumococco, non diffusiva, oppure da meningococco. E' il secondo caso di meningite accertato in Liguria. Il primo caso si era verificato a Chiavari: una donna peruviana, ora ricoverata in gravi condizioni nel reparto malattie infettive del San Martino di Genova, è risultata affetta da meningite da meningococco di tipo B.

Tre casi di meningite in Toscana
Tre persone colpite da meningite in Toscana, dal 31 dicembre a oggi. Il primo è il caso di una ventenne ricoverata al Santo Stefano di Prato la sera del 31 dicembre con diagnosi di meningite di tipo C. Le sue condizioni sono stazionarie. La ragazza, residente a Prato si era sottoposta a vaccinazione per il meningococco C lo scorso settembre.

L'Unità Funzionale di Igiene Pubblica e Nutrizione ambito territoriale di Prato del Dipartimento della Prevenzione ha effettuato un'indagine epidemiologica per identificare le persone  che negli ultimi 10 giorni hanno avuto contatti stretti con la ragazza. La maggior parte sono già state identificate e sottoposte a profilassi con antibiotico. Due i casi di tipo B che riguardano un 83enne di Venturina ricoverato a Livorno, attualmente in prognosi riservata, e un 55enne di Impruneta ricoverato al Santa Maria Annunziata di Firenze.

Infine, un uomo sopra i 70 anni nel pomeriggio del 31 dicembre è giunto al pronto soccorso dell'ospedale di Terni con una sospetta meningite ed è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive. I sanitari assicurano che si tratta in realtà di una irritazione meningea, dovuta probabilmente ad una forte forma di sinusite, senza alcun rischio di contagio diretto da persona a persona, cioè non richiede profilassi sui contatti e non è in grado di generare episodi epidemici. È in fase di completamento l'iter diagnostico, ma il paziente è vigile e collabora, ha iniziato la terapia antibiotica e le sue condizioni sono già migliorate.

Solo in Toscana sono 60 i casi di meningite C registrati negli ultimi due anni, con 13 decessi. Cui si aggiungono un decesso per meningite di ceppo B e uno per meningite pneumococcica. Ma i dati, ribadiscono gli esperti, non destano particolare allarme. Il numero di casi di malattia meningococcica invasiva per milione di abitanti "resta in Italia comparabile se non inferiore alle medie degli altri paesi dell'Europa occidentale", hanno più volte sottolineato gli infettivologi Simit, pur osservando come la situazione in Toscana presenti alcune peculiarità con un numero di casi significativamente superiore a quanto osservato negli anni precedenti.

Nel 2014 in Italia sono stati segnalati in tutto 163 casi di malattia invasiva da meningococco, con un'incidenza pari a 0,27 casi per 100.000 abitanti, in linea con i due anni precedenti (0,23 nel 2012 e 0,29 nel 2013). L'incremento determinato dalla situazione in Toscana non dovrebbe far superare di molto la soglia dei 3 casi per 100000 abitanti a livello nazionale. "Di meningococco - ricordano gli infettivologi - è correntemente portatore oltre il 10% dei giovani, ma il batterio causa malattia invasiva in una percentuale molto piccola di persone. Il piano vaccinale 2014-2016 offre gratuitamente la vaccinazione per i siero gruppi A, C, Y e W135 e per il siero gruppo B a tutti i bambini. La vaccinazione a scopo preventivo resta la soluzione migliore".

Uomo ricoverato a Terni, nessun pericolo
Un uomo sopra i 70 anni è giunto al pronto soccorso dell'ospedale di Terni nel pomeriggio di ieri con una sospetta meningite ed è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive. La notizia è stata resa nota oggi dall'ufficio stampa dell'ospedale. I sanitari rassicurano sul fatto che si tratta in realtà di una irritazione meningea, dovuta probabilmente ad una forte forma di sinusite, senza alcun rischio di contagio diretto da persona a persona. Non richiede profilassi sui contatti e non è in grado di generare episodi epidemici. E' in fase di completamento l'iter diagnostico, ma il paziente è vigile e collabora, ed ha ha iniziato la terapia antibiotica. Le sue condizioni sono gia' migliorate.