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ECONOMIA

Milano sulla parità, Wall Street in rosso

Sui listini europei hanno pesato i poco soddisfacenti dati sull'inflazione e la disoccupazione nell'Eurozona, nonché le rinnovate preoccupazioni per una crisi valutaria sui mercati emergenti. A Wall Street tonfo di Amazon. La Borsa Usa ha archiviato il peggior gennaio dal 2010

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Milano
A L'indice principale Ftse Mib ha chiuso a 19.418 punti (+0,03%), dopo aver registrato perdite superiori al punto percentuale, in sintonia con l'andamento delle altre Borse europee su cui si è fatto sentire lo spettro della deflazione dopo la stima preliminare diffusa da Eurostat del dato sull'inflazione a gennaio della zona euro. Francoforte ha perso lo 0,71%, Parigi lo 0,34%.

Tra le blue chip, sotto i riflettori l'exploit di Ferragamo (+4,3%) dopo l'annuncio dei ricavi 2013. Sui listini hanno pesato i poco soddisfacenti dati sull'inflazione e la disoccupazione nell'Eurozona, nonché le rinnovate preoccupazioni per una crisi valutaria sui mercati emergenti.

Wall Street scivola chiude in negativo
Sulla borsa di New York pesano i poco soddisfacenti dati macro giunti dall'Eurozona, le turbolenze sui mercati emergenti e i forti ribassi di alcuni titoli tra i quali Amazon, che cede sulle previsioni di una perdita operativa nell'ultimo trimestre, e Mattel, giù a causa di una trimestrale sotto le attese. Avanza invece Google, grazie ai buoni risultati di bilancio.

Alla fine  Wall Street, chiude in calo con il Dow Jones che perde lo 0,94% a 15.698,85 punti e il Nasdaq lo 0,47% a 4.103,88 punti. Male anche l'indice S&P500 che perde lo 0,43% a 6.510,44 punti.