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MONDO

Sospetti su pirati informatici cinesi

Hacker, attacco al Washington Post

I pirati informatici non sarebbero comunque riusciti ad avere accesso al sistema di pubblicazione, alle mail e a dati sensibili sui giornalisti

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Ancora un attacco al Washington Post
Ancora una volta la privacy è messa a rischio da un attacco di pirateria informatica. C'è chi, come Anonymous, cerca di trafugare informazioni entrando illegalmente nei siti governativi o delle forze dell'ordine e chi, invece, tenta di rubare l'identità, e quindi tutte le informazioni, dei giornalisti di uno dei quotidiani più conosciuti al mondo. 

Vittima Washington Post
La vittima è il Washington Post e i sospetti ricadono su hacker cinesi. I pirati informatici sono entrati in possesso di username e password dei dipendenti, riferisce il giornale americano. Al momento non è chiara l'estensione dell'intrusione informatica, ma è stato chiesto a tutti di cambiare password.

L'attacco
L'allarme è arrivato da una compagnia esterna che controlla la sicurezza del sistema informatico. Gli hacker non sarebbero comunque riusciti ad avere accesso al sistema di pubblicazione, alle mail o a dati sensibili dei giornalisti. L'attacco è partito da un server usato dal servizio esteri e si è poi esteso al resto del giornale.

Sospetti su pirati informatici cinesi
Si sospetta che, come nel 2011, l'intrusione provenga da pirati informatici cinesi, messi sotto accusa anche per analoghi attacchi contro il New York Times e il Wall Street Journal. In agosto il Washington Post era stato invece attaccato dalla "Syrian electronic Army", vicina al presidente siriano Bashar Assad.