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SCIENZA

Ricerca olandese mette in relazione temperatura e grasso corporeo

Cura del freddo contro l'obesità

Un campo ben noto alla clinica che promette interessanti sviluppi per individuare nuovi strumenti per combattere l'obesità

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di Stefano Lamorgese
Stare al freddo aiuta a perdere peso. È questa la conclusione di uno studio condotto da un team di scienziati olandesi dell'Università di Maastricht, guidati dal dottor Wouter van Marken Lichtenbelt.

Non solo l'esposizione alle basse temperature può ridurre l'obesità, ma permetterebbe alla lunga all'organismo di rispondere meglio al cambiamento di temperatura dell'aria e agli shock termici.

La ricerca, pubblicata dalla rivista "Trends in Endocrinology and Metabolism", offre alcune significative indicazioni sugli stili di vita che andrebbero mutati per combattere l'epidemia di obesità che affligge larga parte delle popolazioni umane.

Il collegamento tra grasso corporeo e temperatura è, se ci pensiamo, intuitivo: generare calore per mantenere il corpo caldo è un lavoro metabolico che richiede energia. Così, per esempio, abbassare la temperatura del termostato dell'impianto di riscaldamento può mantenerci... magri.

"Non significa che dobbiamo tremare per il freddo" rassicura il dottor dottor Wouter van Marken Lichtenbelt. La scienza medica, infatti, conosce bene il meccanismo: la temperatura che attiva le cellule di "grasso bruno" che producono calore non è polare: la stimolazione inizia già a 18-19°C.

Ma l'équipe olandese è andata oltre. Ha trovato dieci volontari coraggiosi, che si sono esposti a una temperatura di 15°C per sei ore al giorno per dieci giorni, in "mutande e canottiera".

Dalla tremarella dei primi giorni, hanno cominciato a sentirsi via via sempre più a proprio agio, generando il calore necessario per non battere i denti, sintomo evidente dell'attivazione dei tessuti adiposi "bruni".

"Se pensiamo che quasi tutti noi viviamo per il 90% del nostro tempo al chiuso e, d'inverno, in ambienti anche molto riscaldati" conclude il dottor van Marken Lichtenbelt "è evidente che le caratteristiche progettuali e costruttive degli edifici nei quali residiamo sono importanti anche in rapporto allo stato della nostra salute" che, possiamo aggiungere, è di per sé un aspetto in costante evoluzione.

Effetti a lungo termine
Non è ancora chiaro quale relazione si possa innescare tra il freddo moderato suggerito dai medici olandesi e l'obesità. Occorre studiarne gli effetti a lungo termine.

Infatti sentire freddo - chi non l'ha sperimentato? - aumenta anche la sensazione di appetito, e induce a mangiare di più. Calcolare con precisione il bilancio energetico tra freddo (avvertito) e fame (soddisfatta) è molto complicato, e potrebbe addirittura fornire risposte opposte a quanto immaginato.

Insomma: risposte certe ancora non ce ne sono, ma il nostro sistema di riscaldamento interno va studiato con attenzione. Valga come temporanea conclusione l'opinione del Dottor Andrew Carey del "Baker IDI Heart and Diabetes Institute" di Melbourne, in Australia, consultato dalla ABC: "In fondo, dice, le cellule di grasso bruno servono a mantenerci vivi, non magri".