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Sport invernali

Cortina perde un'altra occasione, mondiale di sci 2019 alla Svezia

Per la quarta volta la "perla delle Dolomiti" non ce la fa: a Barcellona la spunta la città di Are. Il comitato ampezzano accusa i rivali: "Pressioni diplomatiche indebite"
 

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Cortina perde l'ennesima occasione per coronare il suo sogno mondiale. A Barcellona la candidatura della cittadina ampezzana ai Mondiali di sci del 2019 cede il passo alla svedese Are che finisce per prevalere sul filo di lana, con otto voti contro i nove della rivale veneta. Era alla quarta candidatura per i mondiali di sci alpino, dopo i tentativi sfortunati per le edizioni 2013, del 2015 e del 2017. "Questa è un'ingiustizia: meritavamo di vincere a noi - è il commento a botta calda dei cortinesi -. Hanno prevalso il business e le pressioni diplomatiche indebite". Nessuna remora a far intendere giochini poco chiari dietro l'incoronazione di Are.

I malumori del comitato ampezzano
"Avevamo un progetto che dava spazio alla crescita di un squadra di giovani motivati - sottolinea il Comitato ampezzano - tutte le autorizzazioni necessarie, il sostegno incondizionato dell'Italia intera, un dossier improntato allo sviluppo ecosostenibile, al rispetto dell'ambiente e al progresso dello Sport. Tutti - e soprattutto gli addetti ai lavori - sapevano che meritavamo di vincere". Per spiegare la sconfitta si chiamano in causa due cause principali: "La prima è una forte pressione diplomatica e di interessi consolidati che ha introdotto un indebito elemento di squilibrio facendo pendere la bilancia a favore della località svedese - attacca il presidente del Comitato Enrico Valle -. Oltre a ciò, le notizie filtrate dall'Italia, ovvero l'ondata di spettacolari azioni giudiziarie che si sono concretizzate proprio in concomitanza con la presentazione della candidatura non hanno certamente aiutato, dipingendoci, agli occhi dei delegati, come un Paese inaffidabile nel quale non è possibile organizzare grandi eventi".   

Zaia: "E' scandaloso, questo non è sport"
A tagliare le gambe alle speranze mondiali di Cortina vi sarebbe stata dunque la doppia ombra giudiziaria, che nella perla delle Dolomiti ha travolto diciannove fra vigili urbani e funzionari comunali, tra cui il sindaco "esiliato" Andrea Franceschi, per una vicenda che riguarda l'indebita appropriazione di multe e che a Venezia ha fatto esplodere il caso degli appalti a suon di tangenti per il Mose. A uscirne scalfita, si sottolinea da più parti, è stata per questo la stessa immagine italiana. Il primo a parlare di una scelta a dir poco incomprensibile è stato il governatore veneto Luca Zaia. "E' scandaloso - scandisce da Barcellona - questo non è sport".