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ITALIA

Rifiuti

Roma n°2 in Europa per la raccolta differenziata. Ma senza impianti rischia l'emergenza

Secondi solo a Berlino. Nel 2015 la nuova differenziata coinvolgerà tutti i municipi ma la Capitale sconta un deficit di impianti industriali: il trattamento dei rifiuti è in mano a privati e costa svariati milioni di euro all'Ama. Il presidente Fortini: "A fine mese gara internazionale per spedire altre 100mila tonnellate di rifiuti fuori dal Lazio”

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di Roberta RizzoRoma
I romani non hanno nulla da invidiare ai tedeschi, almeno nella raccolta differenziata. La Capitale si scopre infatti tra le città leader d'Europa: con il 38% di materiali avviati a recupero (che entro fino anno raggiungeranno quota 40%). Un dato sorprendente che mette Roma al secondo posto dopo la virtuosa Berlino che viaggia poco sopra: i tedeschi differenziano infatti il 42% dei rifiuti urbani. Seguono Londra (34%) e Vienna (33%), poi Madrid che segna il 17% ed ultima Parigi ferma al 13%. Il dato è emerso nel corso di un convegno internazionale promosso da Atia-Iswa Italia (Associazione tecnici italiani ambientali) e Ama Spa (l'azienda che si occupa della nettezza urbana) in cui sono state messe a confronto le esperienze nella gestione dei rifiuti urbani di queste sei capitali europee. GUARDA LA MAPPA

Marino (Ass. Ambiente): "Nel 2015 differenziata al 50%"
Un risultato importante per la città eterna anche a fronte di una produzione pro-capite di rifiuti di circa 610 kg annui per abitante, dato inferiore solamente ai 970 kg di Londra e di molto superiore ai 442 kg pro-capite di Berlino. Ma Roma vuole fare di più: l'anno prossimo infatti il nuovo sistema di differenziata verrà diffuso in tutta la città, con il suo avvio negli ultimi cinque municipi mancanti. I rifiuti verranno ovunque suddivisi in queste frazioni: carta, plastica e metalli, vetro, indifferenziata e organico. E raccolti o porta a porta o in strada. L'annuncio arriva dall'assessore all'Ambiente capitolino Estella Marino: "Grazie all'estensione del servizio di differenziata in tutti e 15 i Municipi della città riusciremo a servire 1 milione e 840mila cittadini e ci avvicineremo al 50% entro la fine dell'anno".


Roma soffre deficit di impianti per il trattamento dei rifiuti 
Ma tanta fatica basta a risolvere i problemi della città? Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta, avvenuta a ottobre 2013, Roma è entrata in una fase d'emergenza che ha mostrato la fragilità di un sistema, quello dello smaltimento dei rifiuti, dipendente in larga parte dai privati e fatica ancora ad uscirne. Il tallone d'achille, secondo Daniele Fortini presidente Ama, va ricercato negli impianti: "Siamo competitivi in Europa per quanto riguarda la produzione dei servizi di raccolta e di raccolta differenziata, ma abbiamo un problema grave rispetto agli altri: la mancanza di impianti industriali necessari a valorizzare i rifiuti e trasformali in risorsa". L'obiettivo, per il presidente della municipalizzata, è continuare a crescere dotandosi di una vera "filiera industriale di impianti".

Fortini (Ama): "Altre 100mila tonnellate di rifiuti fuori dal Lazio”
Servono infatti impianti di compostaggio per la riduzione dei rifiuti organici in modo che questa risorsa/rifiuto resti nella Regione e non venga spedita al nord con un aumento dei costi significativi per l'azienda almeno per quanto riguarda il trasporto. Tant'è vero che l'Ama sarà costretta nuovamente a breve ad inviare migliaia di tonnellate di rifiuti fuori dal Lazio come rivela lo stesso presidente Fortini a Rainews24: “Noi siamo esposti all’emergenza rifiuti perché non abbiamo una dotazione impiantistica sufficiente e che ci metta al riparo da qualunque inconveniente. Purtroppo non disponiamo di impianti di compostaggio e trattamento sufficienti a garantire la sicurezza del sistema”. Tanto è vero che, prosegue il numero uno di Ama: “Alla fine del mese aggiudicheremo una gara ad operatori internazionali per l’evacuazione di 100mila tonnellate di rifiuti che pure sono esitati dalla lavorazione dei nostri impianti. Quand’anche si presenti una criticità saremo in grado di fronteggiarla”. 

Come funziona la differenziata a Roma?
L'azienda municipalizzata dell'Ama serve un bacino di persone che, nella capitale, sfiora i 3 milioni per una produzione di rifiuti pari a 1.775.000 di tonnellate all'anno (610 kg a testa). A quel 38% di differenziata, l'11% è composto da rifiuti organici e il 27% si avvia al recupero di materia (vetro, carta e cartone, plastica e metallo). Il modello è quello della divisione in 5 categorie che entro fine anno dovrebbe arrivare a servire quasi 1,9 milioni di abitanti, e al 2015 tutta la città. Il costo per la raccolta e il trattamento della differenziata è pari a 130 milioni di euro.

Le altre città:
Berlino, tra le città esaminate, è prima per differenziata con il 42%. In Germania per legge è vietata la discarica (qui finisce soltanto uno scarto di residui). Il 33% dei rifiuti viene incenerito con recupero energetico. La produzione sfiora 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti all'anno (442 kg a testa). Parigi e Madrid non brillano per la raccolta differenziata: la capitale francese infatti si ferma al 13% (di cui 12,7% va in discarica) e il 67% va ad incenerimento, e una produzione annua pari a poco più di 2,5 milioni di tonnellate (440 kg pro capite); a Madrid la differenziata arriva al 17%, il 39% dei rifiuti finisce in discarica e poco più del 26% si avvia all'incenerimento, ma in questo caso la produzione all'anno è piuttosto bassa arrivando a 1 milione di tonnellate (377 kg a testa). A Londra (anche se i dati non sono rappresentativi di tutte le aree) la differenziata è del 34%, con il 41% che va agli inceneritori con recupero di energia e il 25% in discarica. A Vienna la raccolta differenziata è al 33%, e il 67% va in impianti di trattamento termico; la capitale austrica produce poco più di un milione di tonnellate di rifiuti (599 kg a testa).