TECH
Va rivista la strategia
Google ammette: pausa di riflessione per i Glass
Per la prima volta un alto dirigente di Mountain View ammette pubblicamente che il prototipo di Google Glass non è andato oltre al concept. Ora serve una pausa di riflessione e un ripensamento della strategia.

Lo stop delle vendite al pubblico, una decina di giorni fa, era stato colto come un segnale eloquente che le cose non funzionavano. Ora arriva l'ammissione di Google: il progetto dei Google Glass è "promettente", ma ha bisogno di una "pausa" e di un "ripensamento della strategia".
A dirlo è stato il Chief Technology Officer della compagnia, Patrick Pichette, che alla presentazione dei risultati finanziari ha rilasciato il primo commento di un alto dirigente di Big G sulla questione: "Quando i team non sono in grado di superare gli ostacoli, ma pensiamo che l'idea sia promettente, chiediamo loro di prendersi una pausa e il tempo per ripensare la strategia, come è successo recentemente con i Glass", ha spiegato Pichette.
La vendita degli occhialini hi-tech per la realtà aumentata è cessata il 19 gennaio. Contestualmente alla notizia, Google aveva annunciato che il team che si occupa del progetto sarebbe uscito dai Google X lab e avrebbe avuto una sua divisione con a capo Tony Fadell, tra i creatori dell'iPod di Apple. Le parole di Pichette lasciano ora intendere che è necessario molto lavoro e che probabilmente passerà del tempo prima che la compagnia mostrera' i nuovi sviluppi di questa tecnologia.
I prototipi dei Google Glass erano stati messi a disposizione degli sviluppatori nel 2013 all'interno del programma Explorer, per poi essere venduti al pubblico a metà 2014 in Usa, a 1.500 dollari, e successivamente in Gran Bretagna.
Google non ha mai rilasciato dati sulle vendite, ma secondo voci non sarebbero state esaltanti per diverse ragioni, tra cui le preoccupazioni sulla privacy e l'aspetto poco 'cool' degli occhiali. Non meno importante, la mancanza di un chiaro scopo d'uso.
A dirlo è stato il Chief Technology Officer della compagnia, Patrick Pichette, che alla presentazione dei risultati finanziari ha rilasciato il primo commento di un alto dirigente di Big G sulla questione: "Quando i team non sono in grado di superare gli ostacoli, ma pensiamo che l'idea sia promettente, chiediamo loro di prendersi una pausa e il tempo per ripensare la strategia, come è successo recentemente con i Glass", ha spiegato Pichette.
La vendita degli occhialini hi-tech per la realtà aumentata è cessata il 19 gennaio. Contestualmente alla notizia, Google aveva annunciato che il team che si occupa del progetto sarebbe uscito dai Google X lab e avrebbe avuto una sua divisione con a capo Tony Fadell, tra i creatori dell'iPod di Apple. Le parole di Pichette lasciano ora intendere che è necessario molto lavoro e che probabilmente passerà del tempo prima che la compagnia mostrera' i nuovi sviluppi di questa tecnologia.
I prototipi dei Google Glass erano stati messi a disposizione degli sviluppatori nel 2013 all'interno del programma Explorer, per poi essere venduti al pubblico a metà 2014 in Usa, a 1.500 dollari, e successivamente in Gran Bretagna.
Google non ha mai rilasciato dati sulle vendite, ma secondo voci non sarebbero state esaltanti per diverse ragioni, tra cui le preoccupazioni sulla privacy e l'aspetto poco 'cool' degli occhiali. Non meno importante, la mancanza di un chiaro scopo d'uso.