ITALIA
L'intervista
Il Prefetto rimosso: "Suicìdati è un intercalare Napoletano. Ho sbagliato"
Le parole del prefetto di Perugia, Antonio Reppucci - "se una mamma non si accorge che suo figlio si droga si deve solo suicidare" - hanno causato la sua rimozione e una bufera mediatica. Lui però non ci sta e replica: "Volevo solo svegliare l'opinione pubblica. La mia carriera è stata rovinata da una frase"

"Era solo una frase pronunciata con il caratteristico intercalare napoletano: suicidati nel senso che hai fallito, che non sei riuscito in qualcosa. Non che ti devi ammazzare davvero. Sono cattolico e praticante, figuriamoci se posso mai davvero istigare una persona a suicidarsi". Così Antonio Reppucci ha spiegato le parole che hanno causato una vera bufera mediatica e la sua rimozione da parte del ministro dell'Interno Alfano, il quale aveva annunciato "immediati provvedimenti".
La frase choc in una conferenza stampa
In un incontro con la stampa convocato per smentire che Perugia sia una sorta di capitale dello spaccio di droga, Reppucci aveva detto di sperare "che i padri taglino le teste ai figli che assumono stupefacenti" e che "il cancro è lì nelle famiglie, se la mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidare'". Frasi che hanno provocato reazioni da parte delle autorità: dal procuratore distrettuale antimafia Antonella Duchini che si è immediatamente dissociata al tweet indignato di Matteo Renzi, fino all'intervento di Alfano.
"Una carriera fatta di servizio rovinata da una frase"
Reppucci ha cercato di chiarire lo scopo delle sue parole. Lo ha ribadito anche al Corriere della Sera e a Repubblica: "Volevo dire che non si può descrivere Perugia come la capitale della droga, volevo solo svegliare l'opinione pubblica". Il prefetto ha ammesso di aver sbagliato ma ha anche aggiunto: "Ho dato la vita per lo Stato, in Calabria ho subìto anche intimidazioni. Quattro anni di sacrifici, in vita mia ho sempre obbedito. Una carriera fatta di servizio rovinata da una frase. Una frase sola, estrapolata da una conferenza stampa di un'ora e mezzo, e avete ammazzato una persona. Adesso sono a disposizione del ministro che farà quello che vuole di me. Sono come i carabinieri: usi obbedir tacendo. E forse è giusto così - ha concluso Reppucci - ho sbagliato".
La frase choc in una conferenza stampa
In un incontro con la stampa convocato per smentire che Perugia sia una sorta di capitale dello spaccio di droga, Reppucci aveva detto di sperare "che i padri taglino le teste ai figli che assumono stupefacenti" e che "il cancro è lì nelle famiglie, se la mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidare'". Frasi che hanno provocato reazioni da parte delle autorità: dal procuratore distrettuale antimafia Antonella Duchini che si è immediatamente dissociata al tweet indignato di Matteo Renzi, fino all'intervento di Alfano.
"Una carriera fatta di servizio rovinata da una frase"
Reppucci ha cercato di chiarire lo scopo delle sue parole. Lo ha ribadito anche al Corriere della Sera e a Repubblica: "Volevo dire che non si può descrivere Perugia come la capitale della droga, volevo solo svegliare l'opinione pubblica". Il prefetto ha ammesso di aver sbagliato ma ha anche aggiunto: "Ho dato la vita per lo Stato, in Calabria ho subìto anche intimidazioni. Quattro anni di sacrifici, in vita mia ho sempre obbedito. Una carriera fatta di servizio rovinata da una frase. Una frase sola, estrapolata da una conferenza stampa di un'ora e mezzo, e avete ammazzato una persona. Adesso sono a disposizione del ministro che farà quello che vuole di me. Sono come i carabinieri: usi obbedir tacendo. E forse è giusto così - ha concluso Reppucci - ho sbagliato".