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POLITICA

Il caso in Piemonte

"Rimborsi facili": Chiamparino: "Fiducia in assessori, respinte dimissioni"

"Al momento non ci sono rinviati a giudizio", ha spiegato il presidente del Piemonte dopo la decisione del gup che ha disposto l'imputazione coatta per il vice presidente Aldo Reschigna e per l'assessore Cerutti

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Sergio Chiamparino (LaPresse)
Torino
"Appena la notizia è emersa i due assessori hanno subito messo a disposizione le loro deleghe, che io ho respinto nel modo più netto". Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, parla dell'imputazione coatta degli assessori regionali  Aldo Reschigna (ex capogruppo Pd) e Monica Cerutti (Sel) coinvolti nell'inchiesta delle cosiddette "spese pazze".

"Ho piena fiducia in loro", ha aggiunto Chiamparino spiegando che "al momento non c'è ancora nessun rinvio a giudizio" e garantendo che l'inchiesta "non influenzerà la trattativa con il governo" sulla manovra finanziaria.

L'imputazione coatta oltre che per i due assessori, è stata formulata anche per gli ex consiglieri regionali del centro destra Fabrizio Comba, Gianpiero Leo, Gianluca Vignale e Luca Pedrale (solo in qualità di ex capogruppo del Pdl mentre aveva già patteggiato per la sua posizione personale). Ordinata l'imputazione anche per Eleonora Artesio (Prc) , Angela Motta e Stefani Lepri del Pd e per l'attuale segretario del Pd Piemonte, Davide Gariglio.

Dieci giorni a partire da oggi per formulare il capo di imputazione è l'ordine che il gup Roberto Ruscello, del tribunale di Torino, ha impartito alla procura di Torino per i dieci indagati. Un altro giudice stabilirà se gli indagati dovranno essere processati o meno.