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MONDO

Accelerazione nelle indagini

Caso Regeni, da Procura di Roma presto i nomi dei primi indagati

Il procedimento sul sequestro e uccisione del ricercatore friulano. Da magistrati di piazzale Clodio presto  l'iscrizione sul registro degli indagati di soggetti, poliziotti e appartenenti al servizio segreto civile egiziano, che erano stati nei mesi scorsi identificati dagli uomini del Ros e Sco

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La Procura di Roma si accinge a formalizzare l'iscrizione sul registro degli indagati di alcuni dei nove soggetti, tra poliziotti egiziani e agenti del servizio segreto civile, identificati dagli investigatori di Ros e Sco e ritenuti coinvolti, con ruoli differenti, nel sequestro di Giulio Regeni, e nelle attività di depistaggio scattate all'indomani del ritrovamento del cadavere.

Al di là della rinnovata collaborazione reciproca che le autorità giudiziarie di Roma e del Cairo hanno voluto evidenziare nel comunicato congiunto, spicca la volontà manifestata oggi agli omologhi egiziani dalla delegazione italiana, guidata dal pm Sergio Colaiocco, di ritenere che l'iscrizione di quei nomi costituisca ormai un passaggio obbligato per il nostro ordinamento processuale, step che la legislazione locale non contempla.

Fermi restando i buoni rapporti tra i due uffici che si sono impegnati a incontrarsi di nuovo per fare il punto delle indagini, la Procura di Roma, insomma, ritiene che oltre due anni di accertamenti e ben dieci incontri tra inquirenti finalizzati allo scambio di atti e di informazioni siano più che sufficienti per dare una significativa accelerazione all'inchiesta. Accelerazione che, si fa presente a piazzale Clodio, non avrà ripercussioni sull'attività congiunta che andrà avanti ancora con la magistratura del Cairo nei prossimi mesi.