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ECONOMIA

Mercati

Wall Street apre meglio dell'Europa, Tesla giù dopo il sondaggio di Musk su Twitter

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di Fabrizio Patti
Giornata poco mossa per i mercati europei dopo la buona chiusura di venerdì.  A Milano indice Ftse Mib a -0,17%; Francoforte sulla parità, appena sopra Londra, Parigi +0,30%.

Progressi più decisi per gli indici di Wall Street: Dow Jones +0,55%, S&P500 +0,31%, Nasdaq +0,22%. Nel primo pomeriggio il vicepresidente della Fed, Richard Clarida, ha dichiarato che le «condizioni necessarie» per un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti potrebbero verificarsi entro la fine del 2022, sottolineando comunque come la strada sia ancora lunga.

Tra i titoli a Wall Street salgono quelli legati alle infrastrutture, come Caterpillar; questo dopo che il Congresso degli Stati Uniti ha approvato il piano per le "infrastrutture fisiche" da 1,2 trilioni di dollari.

Anche a Piazza Affari, oggi il maggiore rialzo è di un titolo legato alle costruzioni, Buzzi Unicem, +3,76%. Segue Tenaris, +3%. Chiudono la classifica del Ftse Mib Nexi (-2,39%) e Tim (-3,14%), che corregge dopo i forti rialzi di giovedì e venerdì.

Scende del 4,28% Tesla, dopo il sondaggio con cui il numero uno Elon Musk ha chiesto ai suoi follower su Twitter se dovesse vendere o meno il 10% delle sue azioni. Il 58% di loro ha risposto di sì.

Nella notte si sono mosse in ordine sparso le Borse asiatiche. Tokyo chiude in calo dello 0,35%, dopo la pubblicazione di un indicatore sintetico sullo stato dell'economia che ha fatto segnare il terzo calo consecutivo. In moderato rialzo invece le Borse della Cina continentale, sull'onda dei dati della bilancia commerciale di ottobre diffuse ieri: export in aumento più del previsto, importazioni in crescita ma inferiori alle attese, sintomo di una domanda interna ancora debole.

Sul fronte delle materie prime, risale il prezzo del petrolio, con il Brent che torna sopra quota 83 dollari al barile. Effetto, tra le altre cose, dell'aumento di prezzo per i compratori asiatici annunciato ieri dal colosso Saudi Aramco, che secondo gli operatori prova che la domanda resta forte.