ITALIA
Una tragedia annunciata
Teramo, la dottoressa accoltellata perseguitata da anni da uno stalker
I carabinieri di Teramo hanno ritrovato la Peugeut 105 che alcuni testimoni avrebbeo visto aggirarsi attorno all'ospedale subito dopo l'omicidio dell'oncologa. All'interno dell'auto sono state rinvenute tracce di sangue

Aveva presentato due denunce contro il suo stalker, Ester Pasqualoni, l'oncologa uccisa ieri fuori dall’ospedale in cui lavorava, a Sant’Omero, nel Teramano. A 53 anni Ester era responsabile del day hospital oncologico dell’ospedale Della Val Vibrata e, come tutti i giorni, anche mercoledì aveva lavorato nel suo reparto, aveva preso il caffè nel ristorante di fronte all’ospedale e poco prima delle 16 aveva lasciato l’ospedale per tornare a casa dai due figli, Nausicaa e Alessio. Poi le urla, un tonfo sordo e Ester cade senza vita in una pozza di sangue, il suo. Fuori dall’ospedale, ad attenderla un uomo con un coltello in mano. Il sospetto degli inquirenti è che possa essersi trattato dell’uomo che da anni le dava il tormento. Un’aggressione efferata, spietata. Pugnalata alla gola e al petto, Ester ha avuto solo il tempo di gridare aiuto. Poi il silenzio.
Colpita per essere uccisa
“Uno spettacolo straziante”, hanno detto i colleghi, arrivati sul luogo dell’omicidio poco dopo il fatto. A soccorrere per primo l’oncologa è stato Piergiorgio Casaccia, collega e amico della donna, che ricostruisce quel drammatico momento: "Ho visto quel corpo a terra, in una pozza di sangue, l'ho preso tra le braccia, stava esalando gli ultimi respiri, ma non ho riconosciuto Ester. La violenza delle coltellate che le erano state inferte era tale che non l'ho riconosciuta”. L’intenzione era quella di uccidere, secondo Casaccia: i colpi inferti con quella violenza non lascerebbero spazio a dubbi.
Il ritrovamento dell’auto
I carabinieri del reparto operativo di Teramo, dopo aver setacciato il territorio, hanno ritrovato la Peugeot 206 bianca che alcuni testimoni avrebbero visto aggirarsi nei pressi dell’ospedale prima del delitto. Nel veicolo sarebbero state ritrovate tracce di sangue. L’assenza delle telecamere nel parcheggio in cui è avvenuto l’omicidio rende più difficile il ritrovamento dell’uomo. Nessuno avrebbe assistito al delitto, ma sull’identità dell’assassino ci sarebbero pochi dubbi. Ad uccidere Ester sarebbe stato un 65enne di Martinsicuro, paese poco distante dal posto di lavoro di Ester: ex investigatore, l’uomo avrebbe conosciuto l’oncologa dieci anni fa, quando la donna aveva in cura il padre. Secondo la testimonianza delle amiche più strette, l’uomo assillava la donna con messaggi e telefonate e, negli anni, non erano mancate minacce.
Una persecuzione
Il 65enne era diventato una persecuzione per Ester: “La osservava e la seguiva, sempre e dappertutto – dice un’amica della donna – si era intrufolato nella sua vita con artifici e raggiri. Non era un suo ex, non avevano niente a che fare. Era solo ossessionato da lei”. Ester si era decisa a denunciare l’uomo quando questi si era presentato sotto casa del compagno di Ester, scomparso due anni fa: non erano servite a niente, quelle denunce, “erano state archiviate. Lui aveva avuto anche il divieto di avvicinarsi ma poi la misura è stata revocata”, afferma l’avvocato di Ester. Una tragedia annunciata, quella dell’oncologa. L’ennesima.
Colpita per essere uccisa
“Uno spettacolo straziante”, hanno detto i colleghi, arrivati sul luogo dell’omicidio poco dopo il fatto. A soccorrere per primo l’oncologa è stato Piergiorgio Casaccia, collega e amico della donna, che ricostruisce quel drammatico momento: "Ho visto quel corpo a terra, in una pozza di sangue, l'ho preso tra le braccia, stava esalando gli ultimi respiri, ma non ho riconosciuto Ester. La violenza delle coltellate che le erano state inferte era tale che non l'ho riconosciuta”. L’intenzione era quella di uccidere, secondo Casaccia: i colpi inferti con quella violenza non lascerebbero spazio a dubbi.
Il ritrovamento dell’auto
I carabinieri del reparto operativo di Teramo, dopo aver setacciato il territorio, hanno ritrovato la Peugeot 206 bianca che alcuni testimoni avrebbero visto aggirarsi nei pressi dell’ospedale prima del delitto. Nel veicolo sarebbero state ritrovate tracce di sangue. L’assenza delle telecamere nel parcheggio in cui è avvenuto l’omicidio rende più difficile il ritrovamento dell’uomo. Nessuno avrebbe assistito al delitto, ma sull’identità dell’assassino ci sarebbero pochi dubbi. Ad uccidere Ester sarebbe stato un 65enne di Martinsicuro, paese poco distante dal posto di lavoro di Ester: ex investigatore, l’uomo avrebbe conosciuto l’oncologa dieci anni fa, quando la donna aveva in cura il padre. Secondo la testimonianza delle amiche più strette, l’uomo assillava la donna con messaggi e telefonate e, negli anni, non erano mancate minacce.
Una persecuzione
Il 65enne era diventato una persecuzione per Ester: “La osservava e la seguiva, sempre e dappertutto – dice un’amica della donna – si era intrufolato nella sua vita con artifici e raggiri. Non era un suo ex, non avevano niente a che fare. Era solo ossessionato da lei”. Ester si era decisa a denunciare l’uomo quando questi si era presentato sotto casa del compagno di Ester, scomparso due anni fa: non erano servite a niente, quelle denunce, “erano state archiviate. Lui aveva avuto anche il divieto di avvicinarsi ma poi la misura è stata revocata”, afferma l’avvocato di Ester. Una tragedia annunciata, quella dell’oncologa. L’ennesima.