Migranti
A Palermo il processo Open Arms, ammessi tutti i testi. Salvini: "Io tranquillo"
Udienza dedicata all'ammissione lista testi e documenti, citati ministri, ex ministri e l'ex premier Conte. Deporrà anche Richard Gere. Il processo è stato rinviato al 17 dicembre per l'esame dei primi tre testimoni della Procura

Ministri ed ex ministri, l'ex premier Conte e anche l'attore Richard Gere (salì a bordo della Open Arms mentre la nave attendeva l'autorizzazione all'attracco) sfileranno sul banco dei testi al processo all'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, imputato di sequestro di persona e omissione di atti d'ufficio per aver vietato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave spagnola Open Arms. Lo ha deciso oggi il tribunale di Palermo che ha ammesso tutti i testi citati dalle parti.
Tra i testimoni ammessi, anche il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e tre componenti del cosiddetto Conte uno: l'ex vice premier Luigi Di Maio e gli ex ministri ai Trasporti Danilo Toninelli e alla Difesa, Elisabetta Trenta. Citati anche l'ex direttore dell'Aise e l'ex premier maltese Muscat. Il processo è stato rinviato al 17 dicembre per l'esame dei primi tre testimoni della Procura.
Salvini: "Processo voluto dalla sinistra, quanto costerà agli italiani?"
"Qui Aula di Giustizia del carcere di Palermo. Il processo voluto dalla sinistra e dai tifosi dell'immigrazione clandestina comincia: quanto costerà ai cittadini italiani?". Lo scrive su Twitter Matteo Salvini, postando un suo selfie dal tribunale, con tanto di gabbia e sbarre alle sue spalle.
Qui Aula di Giustizia del carcere di Palermo. Il processo voluto dalla sinistra e dai tifosi dell’immigrazione clandestina comincia: quanto costerà ai cittadini italiani? pic.twitter.com/LKUUjLSOFD
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 23, 2021
Pm chiedono l'interrogatorio di Salvini
Ventisei testimoni tra cui l'ex premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, 59 documenti e l'interrogatorio del leader della Lega: sono le richieste probatorie della Procura di Palermo. Tra i documenti richiesti: le comunicazioni intercorse tra le autorità coinvolte nella vicenda dal momento dalla prima richiesta di porto sicuro avanzata dalla nave allo sbarco a Lampedusa, il decreto ministeriale che sancì il divieto di ingresso della Open Arms, gli atti della Procura dei Minori sulla presenza dei minorenni a bordo,le relazioni psicologiche e mediche sullo stato delle persone che si trovavano sulla imbarcazione spagnola.
I pm hanno chiesto l'ammissione anche di una serie di atti come la decisione del Tar che annullava il divieto di sbarco deciso dal Viminale, i verbali della Polizia Scientifica sulle condizioni dei migranti a bordo della Open Arms, la sentenza del gup di Siracusa che ha assolto il comandante della Open Arms in un altro processo, la decisione a carico dell'Italia del Comitato Onu in un caso di omesso soccorso e la corrispondenza tra l'ex premier Conte e Matteo Salvini sulla vicenda della nave spagnola.
Legale Salvini: l'Italia non doveva assegnare il porto
L'Italia non era competente ad assegnare il porto sicuro alla nave della ong Open Arms. Lo ritiene la difesa di Salvini. L'avvocato Giulia Bongiorno, ha chiesto, oltre all'esame del leader della Lega, l'acquisizione di due decreti di archiviazione che escludono, in casi analoghi a quello della Open Arms, la competenza italiana nell'assegnazione del Pos (Place of safety) e, sempre in tema di assenza di competenza italiana, le note del ministero degli Esteri in cui si ribadiva che a stabilire il porto sicuro doveva essere la Spagna. La difesa ha chiesto, inoltre, di acquisire la direttiva del 2019 che stabiliva i provvedimenti da adottare a carico delle ong che disattendevano le indicazioni di uno Stato.
Nella lista dei documenti chiesti dalla difesa di Salvini anche le indicazioni del Governo che evidenziavano la politica italiana in materia di sbarchi e che sancivano la necessità di arrivare a un accordo in sede europea sulla distribuzione dei migranti prima dell'assegnazione del Pos e dell'autorizzazione allo sbarco. La Procura non si è opposta alle richieste di acquisizione documentale dell'avvocato Bongiorno se non all'ammissione di articoli di giornale o comunicati stampa.
Pm: nessuno segnalò infiltrazioni terroristi
Non risultava alcun rischio di infiltrazioni terroristiche tra i 147 migranti bloccati sulla nave Open Arms. Lo sostiene la Procura di Palermo. Una argomentazione che secondo i pm rende superfluo citare a deporre l'ex direttore dell'Aise come sollecitato dalla difesa di Salvini. "Qui non trattiamo della infiltrazione di soggetti che potevano radicalizzarsi, tema che ben conosciamo - ha detto il capo dei pm, Lo Voi - Il processo riguarda altro e su quella nave non ci risulta ci fossero segnalazioni su collegamenti con soggetti legati al terrorismo". La legale di Salvini, l'avvocato Bongiorno, ha invece ribadito l'importanza di sentire il teste. Stessa posizione sulla citazione dell'ex premier di Malta Muscat a cui la Procura si era opposta. "Non è in questione la gestione politica del governo maltese e comune parliamo di persone protette da immunità diplomatica e quindi non vincolate a dire la verità", ha detto Lo Voi. Secondo l'avvocato Bongiorno sentire il Governo Maltese è indispensabile perché dimostrerebbe che la Open Arms pur potendo approdare a Malta si rifiutò e proseguì verso l'Italia.