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Coronavirus

Il bilancio quotidiano

Coronavirus. Regione Lombardia, numeri in calo: 735 nuovi casi, 163 morti

Diminuiscono anche i ricoveri. È ancora Milano la provincia con il più alto tasso di contagi

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In Lombardia oggi i casi positivi al coronavirus registrati sono stati 735, con 163 decessi. Il totale arriva a 66.971 casi e 12.376 decessi. Questi i dati resi noti durante la quotidiana diretta Facebook di aggiornamento sull'emergenza coronavirus, fatta dalla Regione. Ieri in Lombardia c'erano stati 856 nuovi positivi e 163 morti.

Sono poi diminuiti anche i ricoveri: in terapia intensiva sono 901 (-21) e negli altri reparti Covid 10.138 (-204). Sono invece stati 6.331 i tamponi, per un totale ad ora di 270.486.

È ancora Milano la provincia con il più alto tasso di contagi in Lombardia: sono 287 i nuovi casi nell'area metropolitana, arrivata a 16.112 positivi, che scendono a 6709 guardando alla sola città, dove sono risultati contagiate altre 160 persone. Segue Brescia, con 58 nuovi casi per un totale di 12004 e poi Bergamo con 49 positivi al tampone che portano i malati di covid a 10.738. Sono 59 i nuovi casi a Monza (4157) e a Pavia (3641).

"I comportamenti individuali sono decisivi nella nostra lotta. È fondamentale che ognuno si comporti come ci dicono le autorità sanitarie. Anche nell'ottica di una prossima riapertura", ha detto, nel corso dell'ormai consueta diretta Facebook per fare il punto sull'emergenza coronavirus, l'assessore al Bilancio di Regione Lombardia, Davide Caparini.

"Stiamo vedendo i risultati del'impegno dei lombardi, dei comportamenti individuali che ci consentono di controllare la diffusione del virus". È il commento dell'assessore al bilancio di regione lombardia Davide Caparini ai dati da lui resi noti dell'emergenza coronavirus in regione. Per Caparini i comportamenti individuali saranno decisivi "soprattutto nell'ottica della riapertura che sarà graduale, all'insegna della salute pubblica, della salvaguardia di ognuno di noi e del rispetto del prossimo, all'insegna delle 4 D".

Sulla fase 2 di ripartenza dopo il coronavirus e sui tempi entro cui sarà possibile tornare a una situazione di 'nuova normalita'', ipotizzata dalla Regione Lombardia, 'la cornice la da' l'autorità sanitaria, sono loro che definiscono quali sono i perimetri all'interno entro cui potremo muoverci'. Lo ha detto l'assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Davide Caparini, durante il consueto aggiornamento via Facebook sulla situazione coronavirus, sottolineando che 'ilfaro guida deve essere la salute pubblica'.

In ogni caso, ha spiegato l'assessore, nella vita di tutti "ci saranno precauzioni prendere e abitudini da cambiare, per lo meno da qui a quando sarà identificato un vaccino. Gli esperti dicono che ci vorrannno 14-16 mesi, quindi abbiamo davanti un periodo molto lungo. Dobbiamo essere chiari, diretti e precisi nel dire che finché non ci sarà un vaccino dovremo adeguare i comportamenti". Caparini ha ribadito che i lombardi devono prepararsi "a una nuova normalità, capendo quali sono le cose possibili e quali no. In quella fase, i dispositivi di protezione individuali saranno fondamentali".