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MONDO

Al voto il 25 gennaio

Fumata nera in Grecia, si va ad elezioni anticipate. Crolla la Borsa. In testa ai sondaggi Syriza

Fallito anche il terzo e decisivo voto per il nuovo presidente della Repubblica. Si torna alle urne il 25 gennaio. In testa ai sondaggi il partito di sinistra Syriza 

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Alexis Tsipras
La Grecia non è riuscita ad eleggere il Presidente della Repubblica e si trova di nuovo a dover affrontare una campagna elettorale ad alta tensione. Il candidato del governo, l'ex commissario europeo Stavros Dimas, il tecnico scelto dal premier conservatore Antonis Samaras, non ha ottenuto i 180 voti necessari fermandosi a 168. Uno schiaffo per Samaras, che non è riuscito a convincere il partito di sinistra Dimar e i Greci Indipendenti.

Elezioni anticipate
Il Parlamento greco è stato sciolto automaticamente, come prevede la Costituzione, e il Paese andrà ad elezioni anticipate che, secondo gli ultimi sondaggi, vedono favorita la sinistra radicale di Syriza, il partito guidato dal leader in ascesa Alexis Tsipras.

In testa ai sondaggi Syriza
Tsipras vorrebbe cancellare parte dell'austerity già concordata con la Troika e chiede un taglio netto dei 330 miliardi di debito greco (cioè il 175% del Pil), in mano per l'80% proprio a Bce, Ue e Fondo Monetario Internazionale. Inoltre, vorrebbe ridurre il costo degli interessi pari a nove miliardi all'anno e mettere fine alle politiche di austerity, ripristinando la tredicesima ai pensionati, fornendo l'energia elettrica e buoni pasto alle famiglie bisognose. 

I timori della Troika
Le preoccupazioni da parte dell'Unione europea non si fanno attendere. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha lanciato un duro monito: qualunque sia il Governo, Atene deve rispettare gli impegni assunti per il suo salvataggio. "Le nuove elezioni non cambiano nulla rispetto al debito greco", ha detto Schaeuble in un'intervista alla Bild, sottolineando che "qualsiasi nuovo governo deve rispettare gli accordi contrattuali presi dai suoi predecessori" con l'Unione europea, la Bce e l'Fmi, cioè la cosiddetta troika. 

Borse a picco
Lo stallo politico ha avuto effetti anche sulle Borse. La Borsa di Atene, già in flessione dell'8% prima del voto, ha accelerato il ribasso al termine della "chiama" oltre l'11%. I tassi sui titoli decennali ellenici (al 5,5% a maggio) sono arrivati all'11%. Poi il listino ha riguadagnato terreno, chiudendo al 3,9%.