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ITALIA

Mafia

Il pizzo sulla fibra ottica: blitz contro clan di Enna e Catania

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Polizia (Ansa, foto d'archivio)
È scattata nella notte l'operazione "Capolinea" che ha portato a diverse misure cautelari nei confronti di esponenti dei clan mafiosi di Enna e delle famiglie "Santapaola-Ercolano" e  "Cappello-Bonaccorsi" di Catania, che imponevano la tangente sui lavori di posa della fibra ottica.

Vittima delle estorsioni, un imprenditore ennese che effettuava lavori di posa della fibra ottica nelle province di Catania e Siracusa ed in alcuni quartieri di Catania.

L'operazione, coordinata dalla Dda di Caltanissetta, è scattata dalle indagini condotte dalla Squadra mobile di Enna e ha fatto luce sui collegamenti tra il gruppo di "Cosa Nostra" di Enna e le organizzazioni mafiose riconducibili ai clan "Cappello-Bonaccorsi" e "Santapaola-Ercolano" attive nel catanese e nei paesi etnei.

L'inchiesta ha permesso di svelare i contorni di un'attività estorsiva sui lavori di posa della fibra ottica. Erano i referenti territoriali locali dei gruppi mafiosi, in accordo con un referente di Cosa nostra di Enna, a costringere l'imprenditore titolare della ditta aggiudicataria dei lavoro a "pagare" il pizzo e non sporgere alcuna denuncia.

L'estorsione è stata bloccata soltanto grazie all'arresto degli indagati. Le misure sono scattate perché l'imprenditore tardava a corrispondere la tangente e gli indagati avrebbero progettato imminenti azioni violente nei sui confronti.