ITALIA
Salvini a Mattarella: a Catania chiedo processo giusto

"Come noto, a ottobre inizierà l'udienza preliminare innanzi al GUP presso il Tribunale di Catania ove sono chiamato a rispondere dell'ipotesi di sequestro di persona per fatti compiuti nell'esercizio delle mie funzioni di Ministro dell'Interno". "Mi appello al Suo ruolo istituzionale, quale Presidente della Repubblica e del CSM, affinché mi venga garantito, come deve essere garantito a tutti i cittadini, il diritto ad un processo giusto, davanti a un giudice terzo e imparziale". Lo chiede Matteo Salvini a Sergio Mattarella.
La richiesta di Salvini al Capo dello Stato è contenuta in una lettera inviata oggi al Colle in cui il leader leghista prende le mosse da un articolo de La Verità. "Per quanto si legge nell'articolo del quotidiano - spiega Salvini ricordando il suo ruolo istituzionale al tempo dei fatti- è proprio tale tema politico ad aver suscitato l'avversione nei miei confronti dei magistrati, protagonisti di quelle comunicazioni pubblicate. Non so se i vari interlocutori facciano parte di correnti della Magistratura o se abbiamo rapporti con i magistrati che mi giudicheranno, tuttavia è innegabile che la fiducia nei confronti della Magistratura adesso vacilla al cospetto delle notizie sugli intendimenti di alcuni importati magistrati italiani, per quanto emerso e riportato nell'articolo de La Verità".
"Quelle frasi captate nell'ambito del procedimento a carico di Palamara - osserva - palesano, invero, una strategia diffusa e largamente condivisa di un'offensiva nei miei riguardi da parte della Magistratura. Tutto ciò intacca il principio della separazione dei poteri e desta in me la preoccupazione concreta della mancanza di serenità di giudizio tale da influire sull'esito del procedimento a mio carico. Mi appello al Suo ruolo istituzionale, quale Presidente della Repubblica e dunque Presidente del CSM - conclude Salvini nella lettera a Mattarella- affinché mi venga garantito, come deve essere garantito a tutti i cittadini, il diritto ad un processo giusto, davanti a un giudice terzo e imparziale, nel rispetto dell'art. 111 della Costituzione".
La richiesta di Salvini al Capo dello Stato è contenuta in una lettera inviata oggi al Colle in cui il leader leghista prende le mosse da un articolo de La Verità. "Per quanto si legge nell'articolo del quotidiano - spiega Salvini ricordando il suo ruolo istituzionale al tempo dei fatti- è proprio tale tema politico ad aver suscitato l'avversione nei miei confronti dei magistrati, protagonisti di quelle comunicazioni pubblicate. Non so se i vari interlocutori facciano parte di correnti della Magistratura o se abbiamo rapporti con i magistrati che mi giudicheranno, tuttavia è innegabile che la fiducia nei confronti della Magistratura adesso vacilla al cospetto delle notizie sugli intendimenti di alcuni importati magistrati italiani, per quanto emerso e riportato nell'articolo de La Verità".
"Quelle frasi captate nell'ambito del procedimento a carico di Palamara - osserva - palesano, invero, una strategia diffusa e largamente condivisa di un'offensiva nei miei riguardi da parte della Magistratura. Tutto ciò intacca il principio della separazione dei poteri e desta in me la preoccupazione concreta della mancanza di serenità di giudizio tale da influire sull'esito del procedimento a mio carico. Mi appello al Suo ruolo istituzionale, quale Presidente della Repubblica e dunque Presidente del CSM - conclude Salvini nella lettera a Mattarella- affinché mi venga garantito, come deve essere garantito a tutti i cittadini, il diritto ad un processo giusto, davanti a un giudice terzo e imparziale, nel rispetto dell'art. 111 della Costituzione".