ITALIA
In un quartiere della periferia capitolina
Protesta anti-immigrati, la violenza continua. Un altro straniero aggredito a Roma
L'uomo, un cinquantenne del Congo, ha raccontato di essere stato attaccato e derubato da un gruppo di italiani. Martedì notte il tentativo di assalto al centro accoglienza

Ora hanno tutti paura a Tor Sapienza, periferia est di Roma. Non solo i residenti stanchi "dei furti e delle rapine". Ma anche gli immigrati e gli operatori del centro
di prima accoglienza perché ormai è caccia allo straniero.
Ancora un immigrato aggredito
Dopo il tentativo di assalto martedì notte con bombe carta e sassi da parte di un gruppo di violenti spalleggiati anche da qualche residente, un immigrato del Congo di 50 anni ha raccontato alla polizia di essere stato aggredito a scopo di rapina vicino a viale Morandi mentre tornava a casa con le buste della spesa e ferito alla testa "da italiani". "Non è un nostro ospite, ma ha trovato riparo qui fino all'arrivo dell'ambulanza", spiega un'operatrice del centro accoglienza.
Alta tensione
La tensione si respira nell'aria intorno alla struttura gestita dalla cooperativa 'Un sorriso', in cui sono ospitati anche una cinquantina di minori stranieri. Le forze dell'ordine presidiano il centro. Martedì notte decine di persone, molti giovani a volto coperto e con bastoni, lo hanno attaccato con gli agenti schierati a difesa. Il Reparto mobile è intervenuto caricando e in 15 sono rimasti feriti.
Aperta un'inchiesta
La procura ha aperto un'inchiesta. Si visionano i filmati delle tv e delle telecamere
di sorveglianza per identificare i responsabili. Gli oggetti scagliati sui poliziotti sono arrivati anche dalle case del quartiere, riferisce la Questura. "Un gruppo di veri criminali", li ha definiti il sindaco Ignazio Marino, che ha chiamato il questore.
Caccia allo straniero
A Tor Sapienza si respirano rabbia e stupore, con accenti razzisti e minacce contro i migranti in molti commenti anche sui social network. Migranti che ora vogliono andarsene, anzi due minori sotto choc sono già stati trasferiti. Una parte degli abitanti attribuisce agli ospiti del centro gran parte dei problemi della zona, tra microcriminalità e tentate violenze sessuali.
La rabbia dei residenti
"Hanno fatto bene e se non avevo da lavorare ci andavo anche a dare fuoco ai negri", ha scritto qualcuno su Twitter dell'assalto di martedì sera. E in strada molti si dicono pronti a vendicare presunti torti. "Li cacceremo tutti da qui, gli immigrati", dicono alcuni. Tra loro Ambra una ragazza che ha denunciato di essere sfuggita a un tentativo di stupro di tre stranieri pochi giorni prima della proteste, l'ultima scintilla.
Paura tra gli immigrati
La paura accompagna ora gli ospiti del centro di prima accoglienza di viale Morandi.
"Non riusciamo a capire perché la gente ce l'abbia con noi - dice un etiope di 20 anni -. Siamo rifugiati, non rubiamo, siamo venuti in Italia solo per cercare la pace". E anche gli operatori della cooperativa che gestisce la struttura denunciano: "I ragazzi sono spaventatissimi, vogliono andare via, non possono uscire da tre giorni".
Le parole di Marino
La situazione a Tor Sapienza suscita anche commenti politici. "Roma rifiuta l'ignobile caccia all'immigrato - dice il sindaco - che si è perfino tradotta nel tentativo di violenza su ragazzini inermi". Marino ha incontrato in Campidoglio dei rappresentati dei comitati di cittadini: "Chiederemo se vi sono le condizioni per una diversa e più equa distribuzione cittadina degli ospiti dei centri di accoglienza", dice il sindaco promettendo di essersi già mosso per risolvere il degrado che soffoca Tor Sapienza, un tempo quasi un paese popolare e solidale ora una fila di palazzoni e rabbia.
Le richieste al sindaco
Gli abitanti a Marino chiedono esplicitamente meno presenza di immigrati, "perché abbiamo già un campo nomadi qui". E più luce, meno spazzatura, più verde, meno delinquenza. Parlavano così anche a Corcolle e Torpignattara, teatro di altri episodi dal sapore razzista.
"No a strumentalizzazioni"
L'Agenzia Onu per i rifugiati "condanna la strumentalizzazione" da parte di elementi estremisti della società cavalcano, alimentando la tensione e aggredendo i rifugiati del centro di accoglienza. Allo stesso tempo esprime solidarietà nei confronti delle forze dell'ordine che stanno presidiando la zona. Infine un appello firmato da molte realtà romane che si occupano di accoglienza è stato rivolto al Sindaco chiedendo un incontro per costruire percorsi partecipati di inclusione dei cittadini migranti.
di prima accoglienza perché ormai è caccia allo straniero.
Ancora un immigrato aggredito
Dopo il tentativo di assalto martedì notte con bombe carta e sassi da parte di un gruppo di violenti spalleggiati anche da qualche residente, un immigrato del Congo di 50 anni ha raccontato alla polizia di essere stato aggredito a scopo di rapina vicino a viale Morandi mentre tornava a casa con le buste della spesa e ferito alla testa "da italiani". "Non è un nostro ospite, ma ha trovato riparo qui fino all'arrivo dell'ambulanza", spiega un'operatrice del centro accoglienza.
Alta tensione
La tensione si respira nell'aria intorno alla struttura gestita dalla cooperativa 'Un sorriso', in cui sono ospitati anche una cinquantina di minori stranieri. Le forze dell'ordine presidiano il centro. Martedì notte decine di persone, molti giovani a volto coperto e con bastoni, lo hanno attaccato con gli agenti schierati a difesa. Il Reparto mobile è intervenuto caricando e in 15 sono rimasti feriti.
Aperta un'inchiesta
La procura ha aperto un'inchiesta. Si visionano i filmati delle tv e delle telecamere
di sorveglianza per identificare i responsabili. Gli oggetti scagliati sui poliziotti sono arrivati anche dalle case del quartiere, riferisce la Questura. "Un gruppo di veri criminali", li ha definiti il sindaco Ignazio Marino, che ha chiamato il questore.
Caccia allo straniero
A Tor Sapienza si respirano rabbia e stupore, con accenti razzisti e minacce contro i migranti in molti commenti anche sui social network. Migranti che ora vogliono andarsene, anzi due minori sotto choc sono già stati trasferiti. Una parte degli abitanti attribuisce agli ospiti del centro gran parte dei problemi della zona, tra microcriminalità e tentate violenze sessuali.
La rabbia dei residenti
"Hanno fatto bene e se non avevo da lavorare ci andavo anche a dare fuoco ai negri", ha scritto qualcuno su Twitter dell'assalto di martedì sera. E in strada molti si dicono pronti a vendicare presunti torti. "Li cacceremo tutti da qui, gli immigrati", dicono alcuni. Tra loro Ambra una ragazza che ha denunciato di essere sfuggita a un tentativo di stupro di tre stranieri pochi giorni prima della proteste, l'ultima scintilla.
Paura tra gli immigrati
La paura accompagna ora gli ospiti del centro di prima accoglienza di viale Morandi.
"Non riusciamo a capire perché la gente ce l'abbia con noi - dice un etiope di 20 anni -. Siamo rifugiati, non rubiamo, siamo venuti in Italia solo per cercare la pace". E anche gli operatori della cooperativa che gestisce la struttura denunciano: "I ragazzi sono spaventatissimi, vogliono andare via, non possono uscire da tre giorni".
Le parole di Marino
La situazione a Tor Sapienza suscita anche commenti politici. "Roma rifiuta l'ignobile caccia all'immigrato - dice il sindaco - che si è perfino tradotta nel tentativo di violenza su ragazzini inermi". Marino ha incontrato in Campidoglio dei rappresentati dei comitati di cittadini: "Chiederemo se vi sono le condizioni per una diversa e più equa distribuzione cittadina degli ospiti dei centri di accoglienza", dice il sindaco promettendo di essersi già mosso per risolvere il degrado che soffoca Tor Sapienza, un tempo quasi un paese popolare e solidale ora una fila di palazzoni e rabbia.
Le richieste al sindaco
Gli abitanti a Marino chiedono esplicitamente meno presenza di immigrati, "perché abbiamo già un campo nomadi qui". E più luce, meno spazzatura, più verde, meno delinquenza. Parlavano così anche a Corcolle e Torpignattara, teatro di altri episodi dal sapore razzista.
"No a strumentalizzazioni"
L'Agenzia Onu per i rifugiati "condanna la strumentalizzazione" da parte di elementi estremisti della società cavalcano, alimentando la tensione e aggredendo i rifugiati del centro di accoglienza. Allo stesso tempo esprime solidarietà nei confronti delle forze dell'ordine che stanno presidiando la zona. Infine un appello firmato da molte realtà romane che si occupano di accoglienza è stato rivolto al Sindaco chiedendo un incontro per costruire percorsi partecipati di inclusione dei cittadini migranti.