ITALIA
Il furto era avvenuto a Trastevere, la consegna a Prati
Il furto, l'appuntamento, l'aggressione, così è morto Mario Cerciello Rega
All'appuntamento per il "cavallo di ritorno" erano andati i carabinieri per tutelare la vittima del furto. Alla richiesta dei documenti è scattata la reazione fulminea e violenta dei due criminali

Poco alla volta vengono alla luce altri particolari della tragica vicenda che ha portato all'uccisione del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. L'intervento dei due carabinieri era stato preparato.Si tratterebbe, però, di una vicenda più complessa di un "cavallo di ritorno": è quanto dicono gli inquirenti capitolini in merito all'uccisione del vice brigadiere dei carabinieri.
L'operazione sfociata nella violenta aggressione ai danni di due militari, costata la vita al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, è nata in seguito al furto di un borsello. Secondo quanto si è appreso, nelle ore precedenti al'aggressione mortale un uomo era stato derubato nella zona di Trastevere del borsello con dentro il portafogli e il telefono cellulare. La vittima si è rivolta ai carabinieri per denunciare il furto e quando ha ricevuto la telefonata dei ladri con la richiesta di riscatto, il classico "cavallo di ritorno", per riavere il bottino, proprio su suggerimento dei militari ha fissato l'appuntamento. Così è scattata l'operazione. All'appuntamento fissato nel quartiere Prati è stata inviata una pattuglia di militari in borghese, il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega e un collega della stazione dei carabinieri di piazza Farnese. Con loro, ma a distanza, c'erano altre pattuglie dei carabinieri pronte a intervenire e anche la vittima del furto, tenuta in una situazione protetta.
Quando il vicebrigadiere e il collega si sono accorti che i due ladri erano arrivati all'appuntamento li hanno avvicinati e si sono qualificati chiedendo i documenti. La reazione è stata violenta e improvvisa: i militari sono stati aggrediti e uno dei due criminali si è avventato su Cerciello Rega con un coltello. Il collega, impegnato in una colluttazione con l'altro malvivente, ha tentato di difenderlo quando lo ha sentito urlare. Ma inutilmente. Era già stato più volte accoltellato. Poi i due malviventi sono scappati, mentre il carabiniere ferito è riuscito a dare l'allarme. Tutto è durato pochissimi secondi.
L'operazione sfociata nella violenta aggressione ai danni di due militari, costata la vita al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, è nata in seguito al furto di un borsello. Secondo quanto si è appreso, nelle ore precedenti al'aggressione mortale un uomo era stato derubato nella zona di Trastevere del borsello con dentro il portafogli e il telefono cellulare. La vittima si è rivolta ai carabinieri per denunciare il furto e quando ha ricevuto la telefonata dei ladri con la richiesta di riscatto, il classico "cavallo di ritorno", per riavere il bottino, proprio su suggerimento dei militari ha fissato l'appuntamento. Così è scattata l'operazione. All'appuntamento fissato nel quartiere Prati è stata inviata una pattuglia di militari in borghese, il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega e un collega della stazione dei carabinieri di piazza Farnese. Con loro, ma a distanza, c'erano altre pattuglie dei carabinieri pronte a intervenire e anche la vittima del furto, tenuta in una situazione protetta.
Quando il vicebrigadiere e il collega si sono accorti che i due ladri erano arrivati all'appuntamento li hanno avvicinati e si sono qualificati chiedendo i documenti. La reazione è stata violenta e improvvisa: i militari sono stati aggrediti e uno dei due criminali si è avventato su Cerciello Rega con un coltello. Il collega, impegnato in una colluttazione con l'altro malvivente, ha tentato di difenderlo quando lo ha sentito urlare. Ma inutilmente. Era già stato più volte accoltellato. Poi i due malviventi sono scappati, mentre il carabiniere ferito è riuscito a dare l'allarme. Tutto è durato pochissimi secondi.