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POLITICA

La lettera inviata ai vertici di Ps, Carabinieri ed Esercito

Grillo alla polizia: "Non proteggete questi politici"

“Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo - scrive Beppe Grillo -, nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà"

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Beppe Grillo
Genova
“Non proteggete questi politici e fraternizzate con i manifestanti”. Beppe Grillo prende carta e penna e scrive ai vertici delle forze dell’ordine per chiedere un gesto clamoroso, di rottura, “rivoluzionario” come lui stesso lo definisce.  

“Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo – scrive il leader del M5S -, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare". La missiva, destinata al comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli, al capo della polizia Alessandro Pansa e al capo di Stato maggiore dell'Esercito italiano Carlo Graziano, continua: “Le forze dell'ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro". "Nelle prossime manifestazioni - aggiunge - ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà. In alto i cuori".  

Tornando poi sulla protesta dei forconi: "Alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino si sono tolti il casco, si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. E' stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari".  

"I disordini di ieri in tutta Italia sono per la maggior parte dovuti a gente esasperata per le sue condizioni di vita e per l'arroganza, la sordità, il menefreghismo di una classe politica che non rinuncia ad alcun privilegio, tesa soltanto a perpetuare se stessa".  

Nella lettera poi l’ex comico genovese se la prende con l’esecutivo: "Il Governo è inesistente, capace solo di continue dichiarazioni di ottimismo subito smentite dai fatti il giorno seguente. I partiti hanno occupato ogni spazio, dall'economia all'informazione sino alla destinazione dei soldi pubblici per foraggiare le lobby da cui provengono spesso i loro appartenenti".  

"L'Italia – prosegue Grillo - ha perso la sovranità monetaria, la sovranità fiscale e si appresta a perdere ben presto anche quella economica con l'ipotesi più che probabile di essere strangolata dalle politiche recessive del Fondo Monetario Internazionale".  

"Le istituzioni sono delegittimate. La legge elettorale è stata considerata incostituzionale. Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica stanno svolgendo arbitrariamente le loro funzioni. E' indifferente che qualche costituzionalista, qualche giornalista, qualche politico affermi il contrario, questi sono i fatti, questo è il comune sentire della nazione".  

"I partiti - conclude Grillo - sono anch'essi delegittimati dai continui scandali, dalla trattativa Stato - mafia, dalla contiguità di alcuni loro membri con la criminalità organizzata, dall'indifferenza verso i problemi del Paese, dall'appropriazione indebita di 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici bocciati dalla volontà popolare attraverso un referendum". “La gestione della cosa pubblica, dei servizi sociali, dalla sanità alla scuola e alla sicurezza, è allo sbando. L'economia è al tracollo, la disoccupazione, in particolare giovanile, sta arrivando a livelli intollerabili, la piccola e media impresa sta scomparendo”.