Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Conti-pubblici-Pier-Calo-Padoan-Unione-europea-Commissione-europea-Italia-sta-in-pieno-nelle-regole-comunitarie-Output-Gap-71f30c21-5197-4206-9c70-b2e5420c33fe.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Manovra 2018

Conti pubblici. Padoan a Ue: l'Italia è nel pieno delle regole comunitarie

Nella lettera di risposta alla Commissione europea si evidenzia che l'Italia  è in linea con gli obiettivi e l'aggiustamento strutturale richiesto. Correzione effettuata. Lo scostamento dello 0,1% dovuto a diverso calcolo Output Gap
 

Condividi
di Tiziana Di Giovannandrea
Tutta colpa del diverso metodo di calcolo utilizzato per stimare l'output gap. E' questo che divide Italia ed Ue.

Con un giorno di anticipo rispetto alla scadenza del 31 ottobre, il ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha inviato la lettera di risposta al Vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e al Commissario Pierre Moscovici, che venerdì scorso avevano chiesto chiarimenti sul Documento Programmatico di Bilancio 2018 inviato dall'Italia, ai fini della sua valutazione sul rispetto dei requisiti del Patto di Stabilità e Crescita.

Padoan, si legge sul sito del Mef, sottolinea "la convinzione del Governo italiano secondo cui il consolidamento di bilancio dovrebbe essere il frutto di un equilibrio tra il miglioramento della sostenibilità del debito e il supporto alla crescita economica in corso". In particolare, Padoan spiega che "la differenza dello 0,1% tra la correzione del disavanzo strutturale indicata nel Documento di Programmazione di Bilancio (0,3%) e quella contenute nella lettera della Commissione europea (0,2%) è da attribuirsi ad una diversa applicazione della metodologia nel calcolo della crescita potenziale (e quindi dell'output gap)".

Quanto al rischio di deviazione nel 2017 e nel 2018, il governo, precisa ancora Padoan, "ha agito in maniera pienamente rispettosa delle raccomandazioni della Commissione, che hanno portato ad una correzione strutturale aggiuntiva dello 0,2% varato all'inizio dell'anno in corso".

Nella lettera viene anche posto l'accento sulla spesa per la gestione della frontiera meridionale dell'Unione Europea e l'accoglienza dei migranti di cui l'Italia si fa carico: una spesa che pesa per lo 0,25% del Pil. Infine, un riferimento all'impegno del governo nell'attuazione delle riforme strutturali annunciate ad aprile che includono la prima legge annuale per il mercato e la competitività, l'introduzione del reddito di inclusione, le riforme nel campo della giustizia, quelle della Pubblica amministrazione e della scuola.

Da queste riforme strutturali sulla crescita economica si calcola una spinta del 3% del Pil in 5 anni. Un'ulteriore spinta alla crescita verrà anche dagli investimenti pubblici. "Considerando gli elementi appena descritti - conclude la lettera di Padoan - riteniamo che gli obiettivi fiscali previsti nel Documento di Programmazione di Bilancio siano in linea con i requisiti del Patto di Stabilità e Crescita e riflettano la strategia del governo di riduzione del deficit e del debito sostenendo allo stesso tempo la ripresa economica in atto. Confidiamo che la Commissione ne terrà conto nel suo giudizio".

La replica della Commissione Europea non si è fatta attendere
Dando atto di aver ricevuto la risposta dell'Italia alla sua lettera inviata venerdì scorso sul Documento Programmatico di Bilancio la Commissione Europea, per bocca di un suo portavoce,  ha fatto presente:  "Includeremo le informazioni in essa contenute nella nostra valutazione del Documento Programmatico di Bilancio, che verrà effettuata prima della fine di novembre". La raccomandazione Ue sarà pubblicata il 22 novembre.