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ITALIA

Sotto scorta per minacce la manager del servizio nato in Usa

Continua la guerra dei tassisti contro Uber: in mille in corteo a Torino

A Milano un autista di Uber è stato picchiato e derubato da due tassisti. La general manager del servizio, Benedetta Arese Lucini, vive sotto scorta dopo essere stata minacciata. Torna in piazza la protesta delle auto bianche contro la app che, secondo loro, esercita in modo abusivo la professione. In molti Paesi, dall'India al Belgio, Uber è oggi fuori legge. 

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Torino
Ci sono oltre mille tassisiti a Torino. Un corteo partito da Piazza Castello e scandito dal lancio di qualche fumogeno, di nasi rossi da pagliaccio e di slogan contro il governo Renzi e qualche giornale definito "terrorista", probabilmente perchè non ne sposa la causa. E' l'ultimo step di una protesta contro il servizio Uber, il servizio di NCC (Noleggio Con Conducente) che i tassisti ritengono svolga la loro stessa professione ma in modo abusivo. Per la stessa ragione il servizio è stato chiuso in numerosi Paesi, dalla Germania all'India.

La protesta contro Uber
"Siamo pronti a bloccare tutta l'Italia", è il coro che si alza dal corteo di tassisiti che da numerose città - Milano, Genova, Pisa, Roma - è approdato a Torino per dire no al servizio nato a San Francisco nel 2009.

Cosa chiedono al ministro dei Trasporti Lupi
Chiedono di essere ricevuti dal sindaco Piero Fassino, i tassisti, ma il loro vero obiettivo è il ministro Lupi al quale chiedono di intervenire per bloccare "il servizio illegale di Uber". Si appellano alla Legge 21/92, che regola l'esercizio della professione di tassista, e ne chiedono il rispetto. 

Fuori legge dal Belgio alla Thailandia
Dall'India alla Spagna, sono numerosi i Paesi in cui Uber è stato messo fuori legge dopo le proteste dei tassisti. Lo hanno fatto anche Belgio, Paesi Passi, Germania e Francia. Fuori dall'Europa il no a Uber è arrivato da Thailandia e Brasile. 

Il precedente pro Uber: la sentenza di Genova
Ad un autista di Uber - nella versione UberPop, dedicata agli autisti non preofessionisti - era stata sequestrata la patente "per esercizio abusivo della professione di tassista". L'uomo si è rivolto al giudice di pace che ha deciso di restituirgli patente e libretto. Anche se ancora non si conosce il contenuto esatto della sentenza, Uber ha fatto sapere secondo il giudice la app è "non un servizio di trasporto pubblico, ma una condivisione volontaria di un’auto privata per esigenze di mobilità all’interno di un social network".

Le minacce contro la general manager di Uber
Benedetta Arese Lucini ha 30 anni e dall'Indonesia è approdata a Milano, sua città di origine, per guidare Uber. Pensava di ritrovarsi alla testa di un'azienda hi tech e invece si è trovata al centro di una violenta protesta da parte dei tassisti che ha cambiato, in peggio, la sua vita privata. Dopo gli insulti sono arrivate le minacce e persino uno striscione dove veniva definita prostituta che riceve al, con tanto di indirizzo di casa. Ora Benedetta Arese Lucini, che non ha smesso di tenere le redini di Uber, è costretta a vivere sotto scorta.

La violenza delle proteste: Milano, autista Uber picchiato da due tassisti
Lo avevano seguito e avevano visto che utilizzava la sua auto per mezzo per il ride-sharing offerto di Uber e lo hanno insultato e aggredito con pugni al volto. Poi, non soddisfatta, la coppia di tassisiti ha rubato al 39enne il cellulare dove aveva la app di Uber, "un tassametro mascherato", secondo le auto bianche. 

Come funziona Uber
La corsa si paga con un meccanismo simile a quello dei taxi e infatti il risparmio non è più economico delle auto bianche. La differenza sta nel fatto che Uber offre un servizio per molti è "più lussuoso" e si deve pagare con carta di credito tramite la app invece che al conducente. Si risparmia con il servizio UberPop, una sorta di carsharing con autisti selezionati da Uber che permettono di condividere le corse tra utenti. Nata a San Francisco nel 2009, Uber offre un servizio di trasporto utilizzando una appa che collega gli utenti che voglio prenotare una corsa ad un parco autisti reclutati dall'azienda. La app permette anche di geolocalizzare l'auto e ridurre così i tempi di attesa. Non si paga, a differenza del servizio taxi, il percorso che l'autista fa per raggiungere il passegero.