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ECONOMIA

Legacoop Servizi: "50% cooperative ha futuro incerto"

Secondo uno studio di Legacoop, il 50% delle cooperative sociali avrà problemi al bilancio a partire dal prossimo anno. Il presidente Bolzoni indica tra le cause i ritardi nel pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione e lancia un appello: “È necessario un maggiore impegno dello Stato per garantire continuità nei flussi di pagamento”

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Roma

Futuro incerto per le cooperative. Dopo aver retto alla crisi per 5 anni c’è preoccupazione per il comparto. Tutto dipenderà dalla chiusura del 2013 e dal nuovo anno. Secondo uno studio di Legacoop Servizi, svolto su un campione di 2.000 attività aderenti all’associazione, presentato durante l’assemblea nazionale annuale, risulta che almeno il 50% di queste è certa di subire già da quest’anno una contrazione del valore della propria produzione. Il dato è allarmante se considerato che nel  2012 il valore complessivo della produzione era di 7 miliardi e 980 milioni.

Preoccupato al riguardo il presidente di Legacoop, Fabrizio Bolzoni, che, intervenendo all’assemblea, ha commentato in questo modo: “Le nostre cooperative che danno servizi alle imprese e alle comunità  hanno tenuto meglio di altri settori che hanno registrato veri e propri crolli; ma è indubbio che la loro attività, svolta per una committenza pubblica e privata nazionale, risente in modo diretto della contrazione delle risorse che alimentano la domanda interna, mentre non può beneficiare delle opportunità di ripresa che si profilano per le imprese che esportano".

I nodi: pagamento debiti Pubblica amministrazione e false cooperative
Un forte peso all’aggravarsi della condizione è legato, secondo Legacoop, al problema dei ritardi nel pagamento dei debiti delle Pubbliche amministrazioni. “Nonostante i provvedimenti adottati dai governi Monti e Letta – dice al riguardo Bolzoni - ad oggi non ci sono quei risultati forti sulla massa di crediti accumulati al 31 dicembre 2012; senza contare che ad ottobre la media dei ritardi si è attestata tra i 150 ed i 160 giorni”. Se l’andamento non dovesse cambiare, il pericolo potrebbe essere quello di vanificare gli sforzi fatti dall’amministrazione per porre fine al problema dell’accumulo dei debiti. “I contratti stipulati nel corso del 2013 -conclude il presidente- non stanno rispettando quanto previsto dalla Direttiva pagamenti della Ue e dalla norma di recepimento (30 e 60 giorni) con il rischio concreto di riaccumulare masse di crediti mentre ancora non si è smaltita quella precedente”. “È quindi necessario -conclude- un impegno straordinario dello Stato per garantire continuità nei flussi di pagamento”.
 
Accanto a questo, però, Legacoop denuncia un ulteriore problema, forse più importante, quello delle cooperative false. Queste, operando al di fuori delle regole, fanno una concorrenza sleale nei confronti di quelle regolari. Su questo fenomeno imbarazzante, le cooperative chiedono un intervento rapido e risolutivo. A porre la questione, durante l’assemblea, è stato Giuliano Poletti, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. “Occorre un impegno più forte di tutti i soggetti, a cominciare dagli organi amministrativi preposti alla vigilanza, per contrastare il fenomeno delle false cooperative che fanno concorrenza sleale e ledono la reputazione delle imprese sane che operano nel rispetto delle regole, dei contratti e degli obblighi fiscali e contributivi”. Secondo Poletti, quello della legalità è il presupposto per il corretto funzionamento del sistema, ma ad assicurarla deve provvedere lo Stato. “L’affermazione piena della legalità -ha concluso- è la precondizione affinché le nostre cooperative possano portare avanti con efficacia i processi di integrazione di rete e di innovazione necessari per competere al meglio e per delineare nuove prospettive di sviluppo”  
 
I numeri di Legacoop Servizi
A Legacoop Servizi aderiscono 1.909 cooperative. I principali settori di attività sono le attività professionali (33,11%), l’igiene, servizi integrati ed ecologia (18,28%), la movimentazione merci (12,47%), il trasporto merci (11,42%), la ristorazione (5,61%), i servizi ai beni culturali (4,35%). Aderiscono anche alcune grandi realtà imprenditoriali come Manutencoop, Camst, CIR, Coopservice. A fine 2012 il valore complessivo della produzione era di 7 miliardi e 980 milioni (+ 0,29% sul 2011), gli addetti 168.018 (-0,05%), di cui 113.756 soci (+ 1,24%).