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ITALIA

Il cumulo di condanne ammontava a 28 anni di carcere

Coppia dell'acido, sconto di pena per Martina Levato

In Appello pena ridotta a 20 anni per le aggressioni con l'acido

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La Corte d'appello di Milano ha condannato Martina Levato a 20 anni applicando la continuazione tra la condanna definitiva a 12 anni per l'aggressione con l'acido a Pietro Barbini e quella di primo grado a 16 anni per gli altri blitz.

La pena di 20 anni, dunque, comprende tutti gli episodi contestati alla ex bocconiana e la Corte ha ridotto il cumulo di pene complessivo che era di 28 anni.

La Levato è stata giudicata colpevole per i reati di lesioni gravissime e associazione a delinquere.

Confermata invece la condanna a 9 anni e 4 mesi per il presunto basista Andrea Magnani, il presunto complice della cosiddetta "coppia diabolica". Tutte pene calcolate sulla base dello sconto di un terzo della pena dovuto alla scelta del rito abbreviato da parte dei due imputati.

Alexander Boettcher, l'ex amante di Martina ritenuto il regista di tutte le tre aggressioni con l'acido, è stato invece condannato a 14 anni in abbreviato per l'aggressione a Barbini (sentenza, questa, già confermata in appello) e ad altri 23 in ordinario per gli altri due agguati. Per ora ammonta a 37 anni il cumulo delle condanne complessivamente collezionate dal broker immobiliare, che è in attesa del processo di secondo grado sui blitz a Savi e Carparelli. 

Martina in lacrime: su Savi io non c'entro
"E' ingiusto che venga condannata anche per il caso Savi, io non c'entro, non sono stata io". Sono
le prime parole dette con le lacrime agli occhi da Martina Levato al suo legale, l'avvocato Alessandra Guarini, dopo la sentenza. L'ex studentessa infatti, ha sempre negato di aver partecipato al blitz contro Stefano Savi, che venne sfigurato il 2 novembre del 2014 per uno scambio di persona (il vero obiettivo era Giuliano Carparelli che qualche giorno dopo subì un tentativo di aggressione), mentre da tempo ormai ha ammesso le sue responsabilità sugli altri episodi (il blitz contro Pietro Barbini, quello tentato a Carparelli e il tentativo di evirazione per Antonio Margarito) indicando come "regista" dei blitz l'ex amante Alexander Boettcher.