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MONDO

Dopo il sesto test nucleare di Pyongyang

Corea del Nord, gli Usa all'Onu: "Quando è troppo è troppo, misure più forti"

Riunione del Consiglio di sicurezza a Palazzo di Vetro, duro attacco dell'ambasciatore Usa: è finito il tempo delle mezze misure. Seul intanto avverte: Pyongyang sta preparando un nuovo lancio

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Quello effettuato dalla Corea del Nord  "è il test nucleare più potente mai realizzato in precedenza". Così il sottosegretario generale alle Nazioni Unite, Jeffrey Feltman, durante la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu convocata dopo il lancio missilistico, il sesto, messo in atto ieri da Pyongyang. Feltman ha sottolineato "le gravi violazioni" delle risoluzioni Onu e dei trattati internazionali da parte del regime nordcoreano.

Parole alle quali ha fatto eco l'ambasciatore americano a Palazzo di Vetro, Nikki Haley: "Enough is enough", quando è troppo è troppo" ha detto. Haley ha chiesto che siano adottate "le più forti misure possibili" contro il regime di Pyongayang, criticando l'azione spesso "troppo lenta e debole" della comunità internazionale. Poi il monito, che appare rivolto soprattutto alla Cina: "Chiunque continua a fare affari con la Corea del Nord sta solo aiutando il regime". "Il programma nucleare della Corea del Nord ha raggiunto una pericolosità senza precedenti - ha concluso Haley - e solo le azioni e le sanzioni più forti possono fermarlo".

Compatti i leader del G7 nel condannare "nei termini più forti possibili il nuovo test nucleare condotto dalla Corea del Nord" con comportamento "irresponsabile". Lo si legge in una dichiarazione che porta la firma di Paolo Gentiloni, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Angela Merkel, Shinzō Abe, Theresa May, Donald Trump, Jean-Claude Juncker, Donald Tusk. "La Corea del Nord deve immediatamente" abbandonare "tutti i programmi nucleari e i programmi di missili balistici in una maniera che sia completa, verificabile e irreversibile".

"Siamo pronti - si legge ancora nella nota - a rafforzare ancora le misure che puntano a raggiungere" l'obiettivo di fermare i test nucleari della Corea del Nord e "richiamiamo con forza il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ad assumersi le sue responsabilità e lavorare per l'adozione di una nuova ed efficace risoluzione che includa misure più forti". "Nonostante gli sforzi" fatti negli ultimi decenni, "il programma nucleare" nordcoreano "è più avanzato e pericoloso che mai". Il nostro approccio "non ha funzionato", "abbiamo fatto molti colloqui" ma "non ha mai funzionato, il tempo per le mezze misure è finito".

Pechino: non permetteremo caos e guerra nella penisola
Quanto alla Cina, Pechino caldeggia ancora la strada diplomatica.  "La situazione sulla penisola si sta deteriorando costantemente mentre parliamo, precipitando in un circolo vizioso", ha affermato l'ambasciatore cinese Liu Jieyi, "La questione deve essere risolta pacificamente. La Cina non consentirà mai il caos e la guerra sulla penisola".

Seul: Pyongyang sta preparando un altro lancio
In mattinata, intanto, la Corea del Sud ha - infatti - registrato "segnali" relativi alla preparazione di un nuovo lancio di missile balistico da parte della Corea del Nord. L'intelligence di Seul ha messo in guardia dai rischi di un nuovo test nucleare, possibile in ogni momento, e di lanci di altri missili balistici intercontinentali individuando il 9 settembre, anniversario della fondazione dello Stato, e il 10 ottobre, giorno della nascita del Partito dei Lavoratori, come date sensibili. In un'audizione parlamentare, il National Intelligence Service (Nis) ha aggiunto che le analisi su 2 dei quattro tunnel del sito atomico di Punggye-ri mostrano "che una detonazione è sempre possibile".

Intanto, le forze armate sudcoreane hanno condotto un'esercitazione simulando un attacco contro un sito nucleare nordcoreano, con l'utilizzo di caccia F15 e di un missile balistico. Nell'esercitazione è stato utilizzato il missile Hyunmoo-2A e missili a lungo raggio aria-terra, che secondo il comunicato dello stato maggiore interarmi "hanno tutti accuratamente raggiunto i loro obiettivi". Gli obiettivi simulati erano stati individuati nel Mar del Giappone alla stessa distanza del sito per i test nucleari nordcoreano di Punggye-ri.