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ECONOMIA

La lotta all'epidemia

Coronavirus, i sindacati a Conte: valutare misure più rigorose

Riunione a Palazzo Chigi in videoconferenza con i sindacati ed imprese per fare il punto sull'accordo sottoscritto, lo scorso 14 marzo, sulla sicurezza nei posti di lavoro. I sindacati chiedono di chiudere le attività non essenziali. Chiesto anche un fondo di garanzia per garantire la necessaria liquidità alle imprese

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di Tiziana Di Giovannandrea
A Palazzo Chigi videoconferenza tra il premier Giuseppe Conte e le parti sociali per fare il punto sull'accordo sottoscritto, lo scorso 14 marzo, sulla sicurezza nei posti di lavoro e sulle misure a sostegno dell'economia.

Il confronto è iniziato alle ore 18. Al centro della discussione l'attuazione delle misure per fronteggiare l'emergenza del Coronavirus. All'incontro online, richiesto dai sindacati, hanno partecipato, per il Governo, oltre al premier Conte anche i ministri della Salute, Roberto Speranza e il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.

Per i sindacati Cgil, Cisl e Uil,  al tavolo di confronto i leader Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

Fulcro dell'incontro la richiesta dei sindacati, tutti concordi, al Governo di ulteriori misure restrittive come la chiusura delle attività non essenziali.

Landini, Cgil: Evitare che paura diventi rabbia 
Maurizio Landini, Segretario Generale Cgil, ha sottolineato che in  questa fase dell'emergenza Coronavirus serve "evitare che la paura della gente si trasformi in rabbia". Necessario: "Un provvedimento che indichi le priorità. In tutti i settori dobbiamo stabilire cosa necessario e cosa chiudere anche per dare risposte, certezze e indicazioni a chi lavora. Non tutto è indispensabile". 

Furlan, Cisl: Stop ad attività produttive non essenziali
Annamaria Furlan, Segretario Generale Cisl Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio Conte di sospendere temporaneamente tutte le attività produttive non indispensabili e non necessarie in
tutto il paese per prevenire il contagio" spiegando "Vanno salvate le filiere agroalimentari, la farmaceutica con la produzione delle mascherine e gli altri dispositivi definendo bene nei servizi quali attività essenziali sono indispensabili, questo vale per i Trasporti, per le Telecomunicazioni, per le Poste, per le Banche. Va poi lasciata ai prefetti nelle zone di maggior contagio, la scelta di varare misure più restrittive in accordo con le amministrazioni locali. Il Governo - ha concluso Furlan - si è riservato di decidere nelle prossime ore. Abbiamo chiesto anche un fondo di garanzia per garantire la necessaria liquidità alle imprese". 

Barbagallo, Uil: Sospendere subito attività non essenziali
Carmelo Barbagallo, Segretario Generale della Uil, dice: "Il virus continua a mietere vittime e il Protocollo per la Sicurezza dei lavoratori, firmato la scorsa settimana, non ha ancora dispiegato sino in fondo tutti gli effetti. Non tutte le imprese hanno proceduto alla sanificazione e molte non applicano ancora i contenuti del Protocollo. A questo punto, dunque non sono per fare
esperimenti limitati: bisogna intervenire, ora, con più rigidità, per evitare che il virus si diffonda ulteriormente e per poter riprendere, poi, con maggior slancio l’attività produttiva".

Richieste dei sindacati al Governo tramite missiva
"Nello spirito e con l’obiettivo che ci ha portato responsabilmente a sottoscrivere il Protocollo e a gestire positivamente in questi giorni l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e la messa in sicurezza della salute delle persone nei luoghi di lavoro, si valuti - avevano scritto i sindacati prima dell'incontro in una lettera al Governo- la possibile necessità di misure ancora più rigorose di sospensione delle attività non essenziali in questa fase per il nostro paese anche alla luce della progressione dei contagi, nonostante le misure di contenimento finora adottate anche con il Protocollo firmato il 14 marzo scorso a palazzo Chigi con Confindustria e le altre associazioni datoriali".  

Confindustria: Fondo garanzia per liquidità imprese e seguire le misure dettate dalla comunità scientifica
La posizione della Confindustria nel confronto con il premier Giuseppe Conte è stata articolata. Innanzitutto è stato chiesto che si assicuri alle imprese tutta la liquidità di cui hanno bisogno per superare la fase transitoria, in caso di chiusura volontaria o meno, attraverso un fondo di garanzia che riguardi piccole, medie  e grandi aziende. Inoltre, Confindustria si è detta pronta a seguire le indicazioni che la comunità scientifica vorrà indicare nelle misure di contenimento anche sotto il profilo della loro intensità e applicazione territoriale. 
Per Viale dell'Astronomia, superata la crisi e per favorire la ripresa i debiti contratti potranno essere restituiti in 30 anni. Inoltre occorre prevedere un meccanismo flessibile di valutazione che includa tra le imprese strategiche anche quelle funzionali alle imprese essenziali.